Riflessioni di Papa Francesco

Apriamo il cuore a quanti vivono nelle periferie esistenziali

Papa Francesco ha scritto una lettera indirizzata al presidente del Servizio Sacerdotale di Urgenza argentino, Manuel Martin Sjöberg, nella quale sostiene e incoraggia l’attività svolta, espressione della misericordia cristiana: il Santo Padre, nel proprio messaggio, mette in relazione l’attività svolta dal Servizio Sacerdotale di Urgenza con quanto espresso nella bolla di indizione del prossimo anno giubilare straordinario della Misericordia.

Questo servizio, sottolinea Francisco, è una delle infinite possibilità attraverso le quali il cristiano può esplicare la propria missione, nello specifico andando con affetto e tenerezza ad assistere i malati e moribondi.

La lettera è una risposta alla precedente inviata dal responsabile del Servizio Sacerdotale di Urgenza al Vescovo di Roma, nella quale si informava il Pontefice sui progressi di questa opera della Chiesa sia in Argentina che nella nuova sede di Quito, in Ecuador.

Il Servizio Sacerdotale di Urgenza è un servizio gratuito offerto dalla Chiesa locale per mettersi a disposizione di coloro che hanno bisogno di un sacramento, nei momenti in cui non è facile trovare un sacerdote.

Si tratta, nella sostanza, di un sacerdote, affiancato da due o quattro laici, che rimangono disponibili nella fascia oraria che va dalle 9.30 pm alle 6.30 am per offrire la Comunione agli ammalati, la Confessione e l’Estrema Unzione.

Papa Francesco cita, nella sua lettera, la Bolla Misericordiae Vultus per mezzo della quale ha convocato, in tutta la Chiesa, l’Anno della Misericordia, e incoraggia, quindi, tutti a non cadere “nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo“.

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12 pensieri su “Apriamo il cuore a quanti vivono nelle periferie esistenziali

  1. basterà questo grido di speranza …basterà quest’anno di misericordia ..basterà,Santo Padre…il suo costante richiamo a svegliare queste nostre coscienze in coma profondo ???Basterà tutto questo per accorgerci delle vite spezzate in fondo al mare …delle speranze invisibili lasciate ai bordi della periferie,dei sogni spezzati di una gioventù dimenticata ???Non lo so vorrei solo che ..alla fine ..dopo aver visto questa moria terrestre possa almeno intravedere la Misericordia di un Padre …che a volte mi sembra troppo lontano !!!! benedica la mia innocente rose blu e tutta la mia famiglia a sud sempre più a sud di questo mondo giovanna

    1. Giovanna, Ti comprendo appieno. Solo chi ha sofferto e soffre può comprendere sinceramente la sofferenza degli altri.
      Io ho perso una figlia giovanissima e la sua perdita ha lasciato una ferita al cuore che non sarà mai rimarginata. La vita continua a non risparmiarmi incessanti sofferenze per sfrenati egoismi altrui. Anch’io ho un’altra figlia laureata che non trova lavoro…..
      Insomma, si continua ad aspettare (!!!) la Misericordia del Padre e….la coerente, CONCRETA condotta della Chiesa. ARRIVERA’ MAI?!

    2. La capisco e dico che mi sono trovato in una situazione simile alla sua. Non dico che la mia situazione è stata + sofferta della sua, perché il Signore dà a ognuno la sua croce. Non ho capito bene se gli uomini di Chiesa sono o non sono colpevoli di qualcosa. Si dicono tante cose, ma sono vere? Il Vangelo dice: beati voi quando vi insulteranno, vi calunnieranno e diranno ogni sorta di male contro di voi a causa del mio nome, rallegratevi ed esultate (dice Gesù alla sua Chiesa) perché siete sulla buona strada e state facendo delle cose buone perché siete il sale della terra e la luce del mondo. Mi perdoni ma tra le chiacchiere e il Vangelo, preferisco credere nel Vangelo. Non è facile non cadere negli inganni, consideri che questa è la fase + delicata di tutta la storia cristiana. In questo momento è molto importante ascoltare la musica classica, sacra e gregoriana perché la musica bella (dice Benedetto XVI) ha un linguaggio universale che ci avvicina all’infinito che è Dio.

      1. Matteo, se ti rivolgi a me, ti rispondo: “gli uomini di chiesa”, SE SBAGLIANO sono colpevoli quanto e più di chiunque altro. Il Vangelo, in tutto ciò, non c’entra, laddove stigmatizza: beati voi quando vi insulteranno, vi calunnieranno e diranno ogni sorta di male contro di voi A CAUSA DEL MIO NOME ….. state facendo delle cose buone perché siete il sale della terra e la luce del mondo ….
        Ma se “quegli uomini di chiesa”, agiscono in profanazione di quel Vangelo che predicano ma che non osservano, non si deve fare confusione con le “chiacchiere”
        Difatti, Dio non cercava ricchezze materiali, né si sognava di trarre vantaggio personale, da diritti altrui, falsificandone dati e contenuti. Ognuno di noi ha fatto le proprie esperienze.
        Matteo, tieni i piedi a terra: ho letto altro su “celibi e sposati”….e altro……. e percepisco che fai qualche confusione.
        Ti saluto con simpatia.

  2. Se la telefonata di Papa Francesco al direttore di un noto quotidiano, fosse stata fatta anche ad altri, ne avrei provato compiacenza ed apprezzamento.
    Se la telefonata di Papa Francesco ad Emma Bonino, fosse stata fatta anchea me, ne avrei provato gratitudine ed apprezzamento.
    Se la telefonata di Papa Francesco alla divorziata che soffre perché non può ricevere la Comunione,
    fosse stata fatta anche ad altri sofferenti, ne avrei provato compiacenza ed apprezzamento.

    Come a quella mamma di una rosa blu che vorrebbe una carezza dal cielo invece di oscurità,
    Come a quel papà che soffre per la lontananza del figlio
    Come a quel cristiano che si è visto espropriare della propria eredità da alti prelati
    Come quel ragazzo mobbizzato sul posto di lavoro,
    ecc…..ecc…ecc….
    A proposito Caro Papa Francesco, per rendere accessibile a tutti le Tue Riflessioni on line, fai un’omelia sui tornaconti abusivi di Telecom/TIM, che, invece di uniformarsi al decreto del ministro delle comunicazioni, nel DOVERE rendere accessibile l’ADSL dappertutto, continuano a non provvedere alla dovuta copertura, creando ostruzionismi per rendere inverosimilmente dispendiosi e difficoltose le connessioni, a cominciare dalle Tue Omelie, la cui complicata connessione INTERNET costa l’ira di Dio., e, naturalmente, ogn’altra incombenza amministrativa, peraltro resa effettuabile solo on line.

  3. Le “periferie” esistenziali, a volte sono a quattro passi (non di più) dalla Parrocchia, perché chi dovrebbe accogliere ed ascoltare, nega permanentemente il dialogo, per mero, silenzioso, personale, “cinico”interesse.
    Ma se, qui, i commenti “non si leggono” e le missive, ancorchè raccomandate con tanto di A.R. regolarmente confermato, non si sa che fine facciano, come si spezzano le “barriere d’indifferenza che regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo“?
    Dunque, non cambierà mai niente, con buona pace dell’ipocrisia e dell’egoismo, che continuano a predominare con, “cinica” consapevolezza “distruttiva”.
    E’ la dimostrazione che le sole parole non bastano.

  4. Uniamoci in questa richiesta di Papa FRANCESCO, se siamo molti a fare cosi; non cadere nell’indifferenza, nell’abitudine, chi gia’ lo fa non e’ tacciato di “rompi scatole”, considerato un fesso e tanta fatica per continuare su questa strada “STRETTA”. I figli del male si uniscono tra di loro per fare del male, il mobing sul lavoro vince perche’ si uniscono i figli del male a fare del male. Allora facciamo forza contraria, uniamoci noi figli di DIO a fare del bene, parole, opere e AZIONI, chiediamo a GESU’ di vincere la nostra paura, se DIO e’ con noi chi puo’ farci del male?…..Ivana Barbonetti

  5. La sofferenza è la strada maestra che conduce a Dio. Gesù ha sofferto fino a dare la vita per i nostri peccati. Egli ci aiuta a portare la croce delle sofferenze fisiche e morali e ci dà la forza per sopportarle.

  6. Ci sono donne fragili che la notte fanno veglie di preghiera per loro.
    Ci sono donne che desiderano la vocazione al sacerdozio… per uno dei loro figli (almeno)… Ci sono donne che pregano affinchè la Chiesa sia sempre più feconda!
    Che Dio vi benedica.

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