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1 pensato per “Celebrazione Penitenziale

  1. Santo Padre, io credo che le persone preposte, i sacerdoti, dovrebbero spiegare il peccato, come lo vede Gesu’ e lo spiego’ venendo su questa terra,2016 anni fa. Fino a pochi anni fa c’erano anatemi, tanto da scoraggiare le confessioni per timore del sacerdote stesso. La Maddalena; addolorata e pentita cerco’ il perdono da Gesu’, Gesu’ ascolto’ e perdono, ma le disse; ti sono rimessi i tuoi peccati, vai e non peccare piu’.—Ovviamente Gesu’ si riferiva a quella confessione e a quei peccati, sapeva e sa che siamo umani, sempre soggetti al peccato e peccare. Cosi sembra senza uscita. Gesu’ quando era su questa terra pregava tanto, si ritirava in solitudine a pregare, e’ scritto nei vangeli, allora il mezzo che puo’ aiutarci a non girare attorno all’infinito e’ questo, pregare, anche se per molti sono un’indottrinata, se lo faceva Gesu’, lo fai TU, Padre Francesco, lo faccio anch’io, prego. E’ cosi che funziona, la preghiera ci permette di riconoscerci peccatori, cercare aiuto a DIO e i Suoi rappresentanti in terra per uscire da questa spirale di sofferenza generata dal peccato, consapevoli o non consapevoli, Dio non ci imputa peccati di cui non abbiamo consapevolezza, ma la realta’ del peccato si ripercuote nel quotidiano, facendoci soffrire, soprattutto nei rapporti interpersonali dove non ci si riconosce peccatori. Tempo addietro Tu ci dicesti di non domandare a noi, perché soffro? ma di domandare a Dio, perché? perché? — io l’ho messo in pratica, ho gridato a Dio PERCHE’??? nel pianto e nella preghiera, Dio ha illuminato la mia mente e il mio cuore chiarendo alcuni perché?—poi ho fatto le azioni giuste per risolvere alcune situazioni di dolore, per altre ancora prego e chiedo perché a Dio, l’unico che ci “risponde” e vuole veramente il nostro bene, Ci chiede di fidarci, avere pazienza, aprire il nostro piccolo ferito cuore, e’ difficile ma non impossibile.—–Ivana Barbonetti

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