Riflessioni di Papa Francesco

Cerchiamo Gesù tra le mangiatoie di dignità

Papa Francesco, nell’omelia della ha invitato i fedeli presenti “a partire dai nostri limiti“, da quello in cui ci sentiamo emarginati, per andare da Gesù, così come fecero i pastori, che “erano tra gli emarginati di allora“.

Nessuno è emarginato agli occhi di Dio“, ha ulteriormente spiegato il Papa, è questo il significato del Natale: “da oggi e per sempre Dio, l’Eterno, l’Infinito, è Dio con noi: non è lontano, non dobbiamo cercarlo nelle orbite celesti o in qualche mistica idea; è vicino, si è fatto uomo e non si staccherà mai dalla nostra umanità, che ha fatto sua.

E come si è fatto uomo Dio? In “un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2,12) – ha risposto Begoglio – Questo è il segno di sempre per trovare Gesù. Non solo allora, ma anche oggi” . Il Vangelo di oggi viene dunque a dirci che “se vogliamo festeggiare il vero Natale” non dobbiamo lasciarci affascinare da luci e regali, ma contemplare “questo segno: la semplicità fragile di un piccolo neonato, la mitezza del suo essere adagiato, il tenero affetto delle fasce che lo avvolgono. Lì sta Dio“.

E’ questo il paradosso del Natale: il più grande degli uomini “non appare nella sala nobile di un palazzo regale, ma nella povertà di una stalla; non nei fasti dell’apparenza, ma nella semplicità della vita; non nel potere, ma in una piccolezza che sorprende. E per incontrarlo bisogna andare lì, dove Egli sta: occorre chinarsi, abbassarsi, farsi piccoli“.

Cosa ci dice oggi la nascita di Gesù: “il Bambino che nasce ci interpella: ci chiama a lasciare le illusioni dell’effimero per andare all’essenziale, a rinunciare alle nostre insaziabili pretese, ad abbandonare l’insoddisfazione perenne e la tristezza per qualche cosa che sempre ci mancherà“, ha ulteriormente spiegato il Papa.

Ci farà bene lasciare queste cose per ritrovare nella semplicità di Dio-bambino la pace, la gioia, il senso della vita” , ha dunque concluso Papa Francesco, “Lasciamoci interpellare dal Bambino nella mangiatoia, ma lasciamoci interpellare anche dai bambini che, oggi, non sono adagiati in una culla e accarezzati dall’affetto di una madre e di un padre, ma giacciono nelle squallide “mangiatoie di dignità”: nel rifugio sotterraneo per scampare ai bombardamenti, sul marciapiede di una grande città, sul fondo di un barcone sovraccarico di migranti. Lasciamoci interpellare dai bambini che non vengono lasciati nascere, da quelli che piangono perché nessuno sazia la loro fame, da quelli che non tengono in mano giocattoli, ma armi“.

Come fare affinché questo non accada? Dobbiamo rimettere Gesù al centro del nostro mondo: “Gesù nacque rifiutato da alcuni e nell’indifferenza dei più. Anche oggi ci può essere la stessa indifferenza, quando Natale diventa una festa dove i protagonisti siamo noi, anziché Lui; quando le luci del commercio gettano nell’ombra la luce di Dio; quando ci affanniamo per i regali e restiamo insensibili a chi è emarginato”.

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2 pensieri su “Cerchiamo Gesù tra le mangiatoie di dignità

  1. Nella lista dei bambini mancano bambini-vittime dei vaccini (infettati e ammalati a causa dei vaccini, e anche morti), la loro quantità è paragonabile alla quantità degli uccisi dagli aborti. Bambini-vittime della malasanitá, della malagiustizia e della tratta dei bambini organizzata dai servizi sociali (i quali secondo la rivista “Panorama” guadagnano un miliardo di euro all’anno sulle vite dei bambini). Chiudere gli occhi su questi problemi e sulle vittime è menzogna e la collaborazione nei reati.

  2. Buenas Tardes :

    Bendita la luz de Cristo que hizo cambiar el mundo con mensajes llenos de amor y armonía para todos los seres vivientes. Alabado sea Dios y aquellos que le siguen , pues ellos conocerán su Gloria. Padre Santo , pase lo que pase El Señor estará con nosotros, nos cubrirá de armonía y con su amor hará desaparecer los momentos de dolor vividos.

    Gracias Dios de los Cielos, gracias y mil veces gracias: por estar ahí , confiar en mí, y enseñarme a perdonar. Gracias por cuidar de mi hijo.

    Su Santidad , usted sabe que Dios no falla, y yo sé que nunca me fallará , aunque mil batallas libre , el Señor siempre estará con nosotros. Aunque tenga que sufrir , en mi sufrimiento el siempre estará, siempre siempre siempre nos tenderá la mano y aliviará nuestro dolor , pues las personas que lo damos todo , renunciamos a todo y amamos a Dios son seres bendecidos por la gracia del Señor, y sus almas rebosan fuerza, paz y armonía , además de grandes dosis de sabiduría: alegría !!! El Salvador ,ya está con nosotros. Cristo Vive.

    Saludos

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