Riflessioni di Papa Francesco

Dobbiamo fare attenzione a non sentirsi migliori degli altri

Papa Francesco, durante la riflessione odierna prima della , affacciandosi alla finestra del proprio studio nel Palazzo Apostolico, ha effettuato una breve meditazione sulle parole del Vangelo di oggi, invitando, al termine, tutti i fedeli presenti ad effettuare un breve esame di coscienza, domandandosi: “dov’è il mio cuore?“.

Gesù, ha evidenziato il Santo Padre, nel Vangelo di oggi ci fa notare come gli antichi sacerdoti sbagliassero nel pretendere il rispetto delle antiche prescrizioni le quali erano dettate da usi e costumi antichi ma non da Dio. Il rispetto di queste prescrizioni, fa notare Gesù, era così stringente che alla fine si terminava con il contraddire i comandamenti di Dio.

È in questo contesto che Gesù dice loro «Trascurando il comandamento di Dio voi osservate la tradizione degli uomini» (Mc 7,8). Queste “sono parole che ci riempiono di ammirazione per il nostro Maestro: sentiamo che in Lui c’è la verità e che la sua sapienza ci libera dai pregiudizi“, ha detto il Vescovo di Roma, “Ma attenzione! Con queste parole, Gesù vuole mettere in guardia anche noi, oggi, dal ritenere che l’osservanza esteriore della legge sia sufficiente per essere dei buoni cristiani“.

Il Papa ha infatti sottolineato come esista “anche per noi il pericolo di considerarci a posto o, peggio, migliori degli altri per il solo fatto di osservare delle regole, delle usanze, anche se non amiamo il prossimo, siamo duri di cuore, siamo superbi, orgogliosi“.

Non serve a nulla seguire scrupolosamente le regole, i precessi, le usanze, “se non cambia il cuore e non si traduce in atteggiamenti concreti – ha sottolineato Papa Francesco – aprirsi all’incontro con Dio e alla sua Parola nella preghiera, ricercare la giustizia e la pace, soccorrere i poveri, i deboli, gli oppressi“.

Tutti sappiamo, nelle nostre comunità, nelle nostre parrocchie, nei nostri quartieri, quanto male fanno alla Chiesa e danno scandalo quelle persone che si dicono molto cattoliche e vanno spesso in chiesa ma dopo, nella loro vita quotidiana, trascurano la famiglia, parlano male degli altri e così via.“, ha dunque concluso il Pontefice, “Questo è quello che Gesù condanna, perché questa è una contro-testimonianza cristiana“.

Taggato

Informazioni su Redazione

9 pensieri su “Dobbiamo fare attenzione a non sentirsi migliori degli altri

  1. Ciao papà, come facciamo a non sentirci migliori degli altri quando mio fratello consuma la nostra terra, quando il più fortunato non accoglie lo sventurato, quando tua madre non è con te, quando senti di dovere cambiare il sistema, quando tu puoi accedere alle ricchezze del nostro pianeta senza spendere un centesimo, quando puoi dare senza avere. In questo sistema devo spendere per poter e888ssere agli occhi alle orecchie ai cuori di tutti. Io voglio una nuova civiltà io voglio essere l’ombra sul cammino di mio figlio, luce per il suo futuro. Io voglio esistere, io voglio amare, io voglio liberare, io voglio comprendere, io voglio amare, io voglio amare, io voglio amare.

  2. Gentilissimi,
    Seguo assiduamente e con interesse le parole del papa ma ritengo che prima deve venire quella di Dio da sempre da lui citata.
    Sarebbe possibile fare in modo che si potesse leggere in parallelo il brano del giorno commentato dal papa?
    Grazie comunque del fantastico e utile servizio!

  3. Combattere l’ipocrisia, questo e’ quanto ci chiese GESU’ 2000 anni fa’, questo e’ quanto ci dice di fare papa Francesco oggi, sono passati 2000 anni e stiamo peggio di 2000 anni fa’, anche se abbiamo computer, cellulari che ti fanno anche il “caffe’ “, che usiamo male come mezzo di comunicazione sostituendolo al rapporto umano. Non recriminiamo, riflettiamo su noi stessi, cosa io sono? cosa io sto’ facendo?—-Confrontiamoci con il vangelo, con chi lo conosce e lo vive, siamo sinceri nella risposta, chiediamo intercessione della Mamma celeste, prima discepola di GESU’, cambiamoci conformi al vangelo, agiamo prima su di noi, poi aiutiamo fraternamente gli altri. Ivana Barbonetti.

  4. La mia salute, con problemi di non poco conto, mi obbliga a girovagare tra ospedali, specialisti e continui esami clinici, che ho affrontato con una ceta serenità, nonostante la gravità, e che mi aguro di potere e sapere continuare ad affrontare con la stessa serenità…..
    Determinati chierici (autorevoli) se ne infischiano e continuano a negare dialogo, utilizzando il silenzio su VERITA’, che lasciano irrisolte, così avvantaggiandosi di personali profitti.
    SILENZIO, purtroppo, anche da parte del Papa, ancorché da me FORMALMENTE informato. Secondo qualcuna che ha “consapevolezza” che Egli NON SA, perché non Gli sarebbe stato portato a conoscenza o perché NON SI DEVE PRETENDERE nulla dal Papa (io chiedo solo poche parole di buon senso secondo criteri cristiani). Meglio il clamore d’altri percorsi, con determinati andamenti, in determinate collocazioni, per determinate figure?!
    Comunque, i percorsi sono in corso. Si può dire: Dio faccia emergere e prevalere la verità?! O è “remora egoistica”?! Bisognerebbe conoscere bene chi lo afferma e lo pensa.
    Io continuo a pregare affinché si affermi la verità, risollevandomi un tantino anche dalle sofferenze fisiche e correlate apprensioni.
    E continuo a pensare
    – che sarebbe più dignitoso e CRISTIANO se prevalesse la risoluzione attuata dal/col buon senso.
    – Che il Papa “sia messo a conoscenza” Si può dire? O si grida alle “pretese”, si congetturano “remore egoistiche” o limitazioni dettate dal “pudore”, CHE NON HA ASSOLUTAMENTE alcun’IMPLICAZIONE, in una questione che richiede– lo ripeto – solo buon senso, dialogo sereno e schietto e che, tra persone civili, dignitose e CRISTIANE, non si sarebbe proprio dovuto verificare, meno ancora con un prelato che abita e celebra a quattro passi dal mio domicilio (dirimpettai), che ha celebrato il matrimonio di mia figlia e che fra poco dovrà amministrare il battesimo al mio nipotino.
    M A S I P U O?!
    Papa Francesco, dimmi: S I P U O?!
    Lo so che hai problematiche più gravi da seguire, ma anche ciò che, personalmente, può sembrare di poco conto, non va trascurato, soprattutto se richiede solo qualche invito al buon senso.
    Continuo a pregare per Te. Aiutami, anche con una sola parola.

    1. Ciao Teodora,
      Io Sono francesco perché così sono stato chiamato dai miei genitori.
      Non sono il Papa e mio figlio dice che Dio è quando tutti gli uomini sono insieme uniti per lo stesso fine.
      Noi esseri umani non governiamo le sorti della nostra salute, ne le azioni dei nostri fratelli anche quelli più prossimi.
      Conosco il dolore e questa fase della mia vita è particolare per me quanto lasci intendere che sia quella tua.
      Non sono riuscito a cogliere il nocciolo della tua questione ne riesco ad immaginare come anche solo una parola del nostro Papa, essere terreno dedicato all’essere terreno, possa alleviare/attenuare le tue pene.
      Mi ha colpito la tua solitudine il fatto che oltre la tua percezione di Dio tu non riesca a trovare “riparo” in altro che non sia il nostro pontefice.
      Io come tutti ho la mia storia fatta di dolore e speranza ma guardo il cielo, il mare, le montagne, annuso l’aria, osservo il sole, le nuvole, la luna i granelli di sabbia, come si muove un granchio, annuso la terra dopo che è piovuto, osservo l’opera della formica, il volo degli uccelli,ascolto la musica e accedo a me stesso entrando in contatto con il mio essere più profondo, con il Dio che nutro e che si nutre di me in un ciclo infinito, posso guardare negli occhi chiunque: I miei figli, mia moglie, affermati professionisti, disabili, neonati, animali, alberi, estranei, persone di qualsiasi nazionalità e di qualsiasi livello sociale perché il Nostro Signore mi ha donata la possibilità di essere.
      Scusa se queste parole possono aver alterato il tuo umore, non vedo l’ora di incontrare nella civiltà che verrà persone libere da qualsiasi stereotipo, persone che ambiscano a dare e fare per curare il giardino che ci è stato donato e con esso scoprirci finalmente umani! Grazie… a Dio

      1. Francesco, scusa ma il PC è partito prima che potessi scrivere.
        “La parola del Papa” serve a ristabilire buon senso tra taluni Suoi subordinati, che eludono dialogo e verità, generando danno per altri e profitto per se stessi.
        Pensavo fosse chiaro. Ma tutto è stato chiarito formalmente al Papa. Una raccomandata lascia tracce indelebili.
        C’è il silenzio qualunquista ed il silenzio operoso.
        Voglio pensare al Papa impegnato nel silenzio operoso.
        Nel circuiti inquinati non ci sono tanti “ripari”.
        E, se si tira indietro il Pontefice, a quale riparo interno si può pensare.
        Ci sono i percorsi giudiziari, ma pensavo che il Papa preferisse il buon senso “cristiano”
        Gli astrattismi non consolano e non risolvono.
        Le parole vuote non danno frutto.
        Ma ogni comportamento produce effetti su fede e fiducia.

  5. “Siamo tutti peccatori in cerca della misericordia di Dio”.
    Mi aiuta anche tanto la PREGHIERA SEMPLICE (San Francesco)

    Sei una vera Benedizione del Signore!

    Su “Si può vivere così” c’è una bellissima definizione di santità (secondo GIUSS)… e mi aiuta tanto!

    Oggi a mare difronte ai ragazzi e a una collega ho detto a voce alta: “Ci stiamo facendo l’esame di coscienza!”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.