Riflessioni di Papa Francesco

I cristiani rigidi non conoscono la libertà dei figli di Dio

Papa Francesco, durante la omelia di oggi, in Casa Santa Marta, commentando la Lettura del Vangelo (Lc 13,10-17) ha confrontato tra loro l’atteggiamento di coloro che sono rigidi nell’interpretare la Legge del Signore e quello di coloro che, invece, usano mitezza, benevolenza e perdono.

La rigidità, ha affermato Bergoglio all’inizio della propria riflessione, non è un dono di Dio. Al contrario di mitezza, benevolenza e perdono che sono doni di Dio. Questo ci dice come debba essere l’atteggiamento del cristiano. La stessa parabola del figlio prodigo, del resto, ci insegna questo.

Il figlio che rimane per tutto il tempo con il padre, “soltanto del padre capiva che era il padrone, ma mai lo aveva sentito come padre. Era un rigido: camminava nella Legge con rigidità“. L’altro figlio, invece, “sapeva che aveva un padre e nel momento più buio della sua vita è andato dal padre”.

E come finiscono questi due figli: quello che per tutta la vita era vissuto nella rigidità vedendo il padre come un padrone, finisce lasciando “Legge da parte, se ne è andato senza la Legge, contro la Legge“. Chi è rigido, sempre ha in sé il lievito della superbia, e anche, ha aggiunto Bergoglio, “dietro la rigidità c’è qualcosa di nascosto nella vita di una persona […] in tanti casi una doppia vita“.

E non crediamo che un rigido non soffra per la sua situazione: essi “quando sono sinceri e si accorgono di questo, soffrono! Perché non riescono ad avere la libertà dei figli di Dio; non sanno come si cammina nella Legge del Signore e non sono beati. – ha commentato il Vescovo di Roma – E soffrono tanto! Sembrano buoni, perché seguono la Legge; ma dietro c’è qualcosa che non li fa buoni: o sono cattivi, ipocriti o sono malati. Soffrono!”.

Preghiamo il Signore, preghiamo per i nostri fratelli e le nostre sorelle che credono che camminare nella Legge del Signore è diventare rigidi. – ha dunque concluso Papa Francesco – Che il Signore faccia sentire loro che Lui è Padre e che a Lui piace la misericordia, la tenerezza, la bontà, la mitezza, l’umiltà. E a tutti ci insegni a camminare nella Legge del Signore con questi atteggiamenti”.

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4 pensieri su “I cristiani rigidi non conoscono la libertà dei figli di Dio

  1. Buenas Noches, desde Murcia, España:

    Santo Padre, que hermosura de pensamiento, es cierto, hágame caso a mi, es la pura verdad : Como le dije , no puedo dejar de contarle la verdad , hasta en su aparencia , su esencia divina es flexible, puede adoptar cualquier forma y tamaño. Permítame que sonría es que es tan hermoso, y brilla, está hecho de luz. Yo después de lo que vi, y que nunca olvidaré, llegué a la conclusión de que si algún humano intentará tocar a Dios, moriría electrucutado, desintegrado,en esencia Nuestro Dios Todopoderoso es energía pura, por eso y por otras razones es intangible : No se puede Tocar. Se puede ver, si Él te lo permite, o sentir, si buscas la verdad de Cristo.
    Gracias Dios, poor tanto y todo.
    Un abrazo afectuoso.

  2. A volte mi irrigidisco e a volte sono cattivo, perché le persone intelligenti fanno parte della cultura dello scarto. Nella società odierna le persone intelligenti sono sopraffatte dai somari ai quali è sufficiente lanciare un raglio per ottenere tutto, e le persone intelligenti non possono accettare queste regole sociali imposte dai capitalisti americani. Se uno mi tratta con dolcezza, ottiene dolcezza, se invece mi provoca parlandomi di sesso, mi offende e faccio un macello, perché i porci che lei accoglie senza problemi, mi hanno represso e calunniato a 360° per 14 anni di fila. Se non lei non ha vissuto la mia vita non può dire con certezza se sono rigido, aperto, sano o malato, lei non può sapere niente di tutto questo. Non mi sento considerato da lei sul piano personale, ma la mia rigidità, non è la stessa rigidità della quale parla. Lei ad esempio ama borges, ma non ci andrei neanche a prendere un caffè, perché ho letto quale suo libro e ho capito che è una persona scadente. Ognuno fa quello che vuole, ma non frequento nessuno perché se ne approfittano. In alcuni casi dopo 50 anni capiscono che cosa gli ho detto e si pentono, ma dopo che mi hanno percosso per 50 anni non mi fido più di loro e gli passo avanti. Non faccia la predica su questo argomento, altrimenti lei dirà che sono malato. Quando dice che la rigidità è una malattia, mi sento disprezzato neanche da lei. Non sarebbe l’unico che mi dice che faccio schifo non per quello che sono, ma perché sono malato. Se sono malato, chi mi ha fatto ammalare? Per quanto mi riguarda questa volta lei non è stato obbiettivo

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