Riflessioni di Papa Francesco

Il Signore ci insegna la strada del fare

Rientrato dal viaggio apostolico in Messico, sono riprese oggi le Sante Messe in Casa Santa Marta: durante l’omelia di oggi Papa Francesco ha ricordato che la strada del cristiano è quella del fare e non quella del parlare. Testimoniare coi fatti, dunque, più che con le parole poiché il cristianesimo è una religione concreta.

Prendendo spunto dalle Letture del giorno (Is 1, 10.16-20; Mt 23, 1-12) Bergoglio ha sottolineato come “il Signore ci insegna la strada del fare“. Facciamo prima di tutto una azione di autocritica e guardiamo “quante volte troviamo gente – anche noi, eh! – tante volte nella Chiesa: “O sono molto cattolico!”. “Ma cosa fai?” Quanti genitori si dicono cattolici, ma mai hanno tempo per parlare ai propri figli, per giocare con i propri figli, per ascoltare i propri figli. – ha domandato Francesco – Forse hanno i loro genitori in casa di riposo, ma sempre sono occupati e non possono andare a trovarli e li lasciano abbandonati“.

Poi, magari, questi sono proprio quelli che dicono “sono molto cattolico, eh! Io appartengo a quella associazione“, vantandosi dell’essere cattolico ma rimanendo pagano nei fatti. “Questa è la religione del dire: io dico che sono così, ma faccio la mondanità”, ha commentato il Papa.

La misericordia del Signore va all’incontro di quelli che hanno il coraggio di discutere con Lui, ma discutere sulla verità – ha dunque spiegato il Vescovo di Roma – sulle cose che io faccio o quelle che non faccio, per correggermi. E questo è il grande amore del Signore

Essere cristiano significa fare: fare la volontà di Dio“, ha quindi aggiunto “E l’ultimo giorno – perché tutti noi ne avremo uno, eh! – quel giorno cosa ci domanderà il Signore? Ci dirà: “Cosa avete detto su di me?”. No! ci domanderà delle cose che abbiamo fatto“.

Che il Signore ci dia questa saggezza di capire bene dov’è la differenza fra il dire e il fare e ci insegni la strada del fare – ha dunque concluso Papa Francesco – e ci aiuti ad andare su quella strada, perché la strada del dire ci porta al posto dove erano questi dottori della legge, questi chierici, ai quali piaceva vestirsi ed essere proprio come se fossero una maestà, no? E questo non è la realtà del Vangelo! Che il Signore ci insegni questa strada“.

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6 pensieri su “Il Signore ci insegna la strada del fare

  1. Gentilissimo Papa Francesco ,bisogna parlare di queste multinazionali che sono aperti tutti giorni …non rispettano la famiglia e non riposano ne fanno riposare il settimo giorno …il popolo che il giusto ,le mamme hanno bisogno di stzre con i figli …nessuno veglia meglio della Mamma …quexta societa’ …distrugge ..la Chiesa deve riportare un giusto dialogo rimanendo nel rispetto delle persone e delle famiglie ! SOLO SEPARANDO INTERESSI ?

  2. Ancora oggi abbiamo scribi e farisei, dicono di fare agli altri e loro sono parassiti, non si sporcano le mani, fanno fare agli altri. Io mi interrogo e mi confronto con sacerdoti di provata serieta’ al vivere il Vangelo che si presta a interpretazioni, se personali e senza un valido confronto possono essere fuorvianti e piu’ o meno consapevoli, di parte per autodifesa.—Prego per una responsabilizzazione collettiva, anche nel solo metterci in discussione e cercare di fare meglio quanto possiamo fare, nel nostro piccolo quotidiano che unito a quello degli altri rende piu’ vivibile il “nostro piccolo quotidiano”.——-Ivana Barbonetti.

  3. È vero che i cristiani cattolici non sono di esempio con la loro vita ,ma non hanno neanche chi dovrebbe testimoniare il Cristo vivente sulla terra.
    Mi riferisco alla gerarchia ecclesiale che tutto fa tranne che occuparsi del popolo di Dio.
    Negli ultimi tempi la mia stima é solo rivolta a Papa Francesco,l’unico a cui credo e Prego, vorrei tanto incontrarlo per raccontargli cosa vivo nel mondo in cui opero come docente di Religione cattolica,poiché anche questo è vietato che esca fuori dalle mura della Diocesi
    Sono triste e rammaricata di dover rappresentare la Chiesa di quel Cristo che non lo rispecchia per niente.

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