Riflessioni di Papa Francesco

Il silenzio tante volte si trasforma in una tortura

Le persone anziane sono sempre state protagoniste nella Chiesa” ha nuovamente ribadito Papa Francesco ricordando come furono proprio due anziani, Simeone ed Anna, a riconoscere Gesù al Tempio.

Non è un caso che i primi a riconoscere Gesù e proclamarlo quale il Messia siano proprio loro: gli anziani “portano con sé la memoria e la saggezza della vita” aggiunge il Pontefice “per trasmetterle agli altri, e partecipano a pieno titolo della missione della Chiesa.

Tuttavia, commenta il Vescovo di Roma, è un dato di fatto che grazie al miglioramento delle conoscenze scientifiche e delle condizioni di vita, la vita stessa si sia allungata aprendosi nuove sfide quali le numerose patologie neurodegenerative e il deterioramento delle capacità cognitive.

Questo svela nuove necessità che non sono solamente legate a una “tutela fisica” dell’anziano ma al garantirgli sempre e comunque il rispetto della propria dignità, della propria identità e dei propri bisogni, senza per questo dimenticare quelli della famiglia e delle persone che gli stanno accanto.

Si rende necessario, pertanto, impegnarsi per un’assistenza che, accanto al tradizionale modello biomedico, si arricchisca di spazi di dignità e di libertà, lontani dalle chiusure e dai silenzi, quella tortura dei silenzi!

Troppo spesso infatti in ambito assistenziale i silenzi diventano imbarazzanti, uccidono non solo l’ammalato ma anche i famigliari. Va invece riscoperto l’ambito pastorale dell’assistenza agli anziani: l’aspetto spirituale della cura dell’anziano malato da sindromi neurodegenerative spesso è completamente dimenticato, quando invece “comunque la loro mente e il loro cuore non interrompono il dialogo e la relazione con Dio.

Papa Francesco termina dunque il suo intervento alla con una esortazione rivolta proprio agli anziani “Cari amici, voi non siete solo destinatari dell’annuncio del messaggio evangelico, ma siete sempre, a pieno titolo, anche annunciatori in forza del vostro Battesimo. Ogni giorno voi potete vivere come testimoni del Signore, nelle vostre famiglie, in parrocchia e negli altri ambienti che frequentate, facendo conoscere Cristo e il suo Vangelo, specialmente ai più giovani.

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2 pensieri su “Il silenzio tante volte si trasforma in una tortura

  1. Cara Santità sono proprio d’accordo con Lei……gli anziani sono un bene prezioso! Occorrerebbe avere più riguardo di loro ma purtroppo spesso e volentieri vengono abbandonati a se stessi ed anche in malo modo. Preghi tanto per loro, per noi giovani che non si abbandoni mai la strada indicata da Gesù ma preghi ancor di più per tutta la classe di politici che sono aimè la rovina del nostro stupendo paese! Grazie per tutto quello che sta facendo e che Dio la custodisca per l’eterno. Un abbraccio

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