Riflessioni di Papa Francesco

Lo scandalo della Croce

Serve a poco fare cose buone

se poi non professiamo il Cristo.

Noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio. (1 Corinzi 1:23-24)

E’ questo uno dei temi forti dell’omelia di Papa Francesco del primo giugno 2013 a Santa Marta.

il Papa riflette sul fatto che “la Chiesa non è un’organizzazione di cultura, anche di religione, anche sociale…..La Chiesa è la famiglia di Gesù. La Chiesa confessa che Gesù è il Figlio di Dio venuto nella carne”.

Già lo aveva detto in passato: la Chiesa non é una ONLUS il cui scopo é fare beneficenza e aiutare i poveri. Perlomeno la Chiesa non é solo questo.

“Noi possiamo fare tutte le opere sociali che vogliamo, e diranno: ‘Ma che brava, la Chiesa, che buona l’opera sociale che fa la Chiesa’.” riflette Papa Francesco “Ma se noi diciamo che noi facciamo questo perché quelle persone sono la carne di Cristo, viene lo scandalo.”

Ma di che scandalo parla il Papa? E’ lo scandalo della Croce! E’ lo scandalo di cui parla l’Apostolo Paolo nella Lettera ai Galati. La cosa che non si tollera é che si professi che “il Figlio di Dio è venuto e si è fatto carne”. 

Precisa il Papa “Questo è il punto, sempre ci sarà la seduzione di fare cose buone senza lo scandalo del Verbo Incarnato, senza lo scandalo della Croce. Dobbiamo invece essere coerenti con questo scandalo, con questa realtà che fa scandalizzare. E’ meglio così: la coerenza della fede.”

Preghiamo dunque assieme al Papa chiedendo “al Signore di non avere vergogna di vivere con questo scandalo della Croce. E anche la saggezza: chiediamo la saggezza di non lasciarci intrappolare dallo spirito del mondo, che sempre ci farà proposte educate, proposte civili, proposte buone ma dietro a quelle c’è proprio la negazione del fatto che il Verbo è venuto nella carne, dell’Incarnazione del Verbo. Che alla fine è quello che scandalizza quelli che perseguitano Gesù, è quello che distrugge l’opera del diavolo. Così sia”.

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