Riflessioni di Papa Francesco

Che non ci siano esclusioni, che non ci siano persone scartate

Con la, si è conclusa la prima giornata del , prima tappa del viaggio di più ampio respiro in America Latina che vedrà il Santo Padre recarsi anche in Bolivia e Paraguay: al termine della visita alla Cattedrale di Quito, il Pontefice, benedicendo i fedeli presenti nella piazza antistante la Cattedrale, ha pregato affinché tutti siano fratelli.

Il Santo Padre, nel corso di un breve discorso a braccio che ha improvvisato davanti le porte della Cattedrale, ha invitato i numerosi fedeli presenti a non escludere nessuno e a non scartare nessuno: come già aveva detto nel corso dell’omelia durante la , a Guayaquil “nella famiglia i fratelli si vogliono bene per come sono. Nessuno è scartato“.

E’ per questo che Papa Francesco ha ribadito nuovamente che anche durante la benedizione serale il proprio auguro “affinché tutti siano fratelli” e affinché “non ci siano esclusioni, affinché non ci siano persone che vengono scartate“.

Il modello di riferimento continua ad essere quello della famiglia, dalla quale apprendiamo che “nessuno è scartato; tutti hanno il medesimo valore“, aveva detto nell’omelia di oggi: “nelle nostre famiglie e nella famiglia comune che formiamo tutti assieme, nulla si scarta, nulla è inutile“.

In tale ottica è sempre più importante, se non necessario “trovare soluzioni e aiuti concreti“, come ha detto il Pontefice durante l’omelia, affinché “persino quello che a noi sembra impuro e ci scandalizza e spaventa, Dio lo possa trasformare in miracolo“.

Che Dio vi benedica e vi accompagni – ha dunque concluso il Santo Padre – Prego per le famiglie di ciascuno di voi, e voi fate lo stesso, come fece Maria. E, per favore, vi chiedo che non vi dimentichiate di pregare per me“.

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5 pensieri su “Che non ci siano esclusioni, che non ci siano persone scartate

  1. Lo scarto colpisce sempre i meritevoli: le parole giuste non arrivano a chi decide, perché chi decreta, a sua volta, non è arrrivato a quella posizione per merito.Caro Papa Francesco, la sordità alla rettitudine è un male incurabile.La vogliamo chiamare “meritocrazia”? Ormai 30+2=28
    Ahinoi!!

  2. Santo Padre, mi scusi se mi permetto ma la nostre famiglie non ci hanno scartato le nostre famiglie ci hanno aiutato, ci hanno amato, ma siamo stati scartati dalla società.

  3. DIO TI BENEDICA SANTO PADRE FRANCESCO, LO SPIRITO SANTO ILLUMINI LE MENTI, I CUORI AFFINCHE’ SI APRANO VERAMENTE “ALL’ALTRO”, AL COLORE DELLA PELLE, AL GIOVANE, ALL’ANZIANO, A CHI LA PENSA DIVERSAMENTE MA HA VALORI SANI. Io oltre che parlarne ci prego, agisco in prima persona, mi “pongo”, DOVE ENTRERETE, SE IL POSTO E’ DEGNO DI VOI, RIMANETE E DONATE LA PACE, ALTRIMENTI ANDATE VIA SCUOTENDO LA POLVERE DAI VOSTRI SANDALI E LA PACE RIMANGA IN VOI. Ivana Barbonetti

  4. Ed io, chiedo alla Santa Famiglia, di custodire tutta la sua Chiesa. Di custodire te, che di questa Chiesa ne sei il Capofamiglia. Buon proseguimento e tanti baci che ti invio per il tramite del mio Angelo Custode. Ciao.

  5. Caro Papa Francesco ti auguro di cuore una buona permanenza in questi luoghi molto cari a te…..prego affinché Dio ti protegga e ti aiuti nella tua SACRA MISSIONE su questa terra. Un caro saluto!

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