Riflessioni di Papa Francesco

Convertirsi significa lasciare che il Signore viva ed operi in noi

Papa Francesco durante la  ha rinnovato la propria richiesta di perdono per i peccati commessi dalla Chiesa cattolica nel corso dei secoli verso le altre confessioni religiose: “non possiamo cancellare ciò che è stato – ha commentao Bergoglio – ma non vogliamo permettere che il peso delle colpe passate continui ad inquinare i nostri rapporti“.

Proprio prendendo spunto dalla conversione di San Paolo, nel quale la misericordia e la carità hanno sovrabbondato, il Santo Padre ha invitato a guardare proprio alla misericordia di Dio quale fonte alla quale attingere per ricostruire l’unità dei cristiani. Le “divisioni” tra i cristiani, ha aggiunto Francesco, sono una vera e propria “ferita aperta nel Corpo di Cristo” e in tal senso è stata molto significativa l’entrata del Pontefice dalla Porta Santa Giubilare accompagnato dai rappresentanti delle altre confessioni cattoliche, tra cui ortodossi ed anglicani.

La vita di San Paolo, ha sottolineato Bergoglio, è la storia perfetta della misericordia, la storia del nemico dei cristiani che diventa Apostolo, dopo che, sulla via di Damasco, ha incontrato la grazia di Cristo. La conversione di San Paolo parla a noi cristiani, oggi, dicendoci che “al di là delle differenze che ancora ci separano“, tutti possediamo una comune “chiamata il cui autore è Dio stesso“, una chiamata che ogni cristiano riceve, nel momento in cui entra a far parte del Popolo di Dio.

È significativo, inoltre, che la conversione di San Paolo avvenga mentre questi è in cammino verso Damasco: questo ci indica che la conversione è un qualcosa che “si fa in cammino“. Non è un elemento statico, che si riceve una volta per tutte, ma un vero e proprio cammino. Così anche noi cristiani oggi, “possiamo progredire sulla strada della piena comunione visibile tra i cristiani non solo quando ci avviciniamo gli uni agli altri, ma soprattutto nella misura in cui ci convertiamo al Signore, che per sua grazia ci sceglie e ci chiama ad essere suoi discepoli. – ha detto il Vescovo di Roma – E convertirsi significa lasciare che il Signore viva ed operi in noi. Per questo motivo, quando insieme i cristiani di diverse Chiese ascoltano la Parola di Dio e cercano di metterla in pratica, compiono davvero passi importanti verso l’unità“.

Vi ricordiamo che da sabato 23 gennaio 2016 è disponibile in edicola la nuova edizione di Papa Francesco News, la rivista che nasce da questo blog e nella quale troverete molti spunti di riflessione e preghiera per rimanere sempre in contatto con il Santo Padre.

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6 pensieri su “Convertirsi significa lasciare che il Signore viva ed operi in noi

  1. Santo Padre, la conversione di S. Paolo e’ conferma che a DIO nulla e’ impossibile, motivo di incoraggiamento e speranza, continuare a pregare per le conversioni di piu’ persone possibili affinche’ il regno di DIO sia piu’ visibile. Ivana Barbonetti.

  2. Buongiorno, Papa Francesco!

    Ieri ho acquistato il Tuo libro. L’ho letto d’un fiato, lasciandomi solo l’ultimo capitolo per avere ancora qualcosa di nuovo da scoprire prima di riporlo nello scaffale, o meglio, di proporlo alla lettura dei miei familiari.

    Sono però convinto che quel libro, quelle parole tanto semplici e dirette, debbano essere lette e rilette per diventare un nuovo modo di esprimersi, di comunicare, di essere. Siamo troppo abituati a usare la parola come uno schermo dietro al quale rimanere nascosti, piuttosto che come uno strumento col quale mostrarci come siamo.

  3. …GRAZIE ! Sento di umiltà, piegata a rivolgere al Santo Padre , Papa Francesco per la sua OPERA di conversione …un Grazie insieme di Gloria a Dio…per quanto di misericordioso attendiamo dal dolore delle guerre provate ché l’Umanita’ rinasca alla gioia e OGGI dalla Preghiera di TANTI …prospettata e resa possibile di ritorno all’Amicizia tra i Popoli dei cinque continenti, risvegliata intorno alla Fonte Battesimale, congiunta al DONO del Suo Spirito di PACE , al di sopra di ogni ostilità a renderla raggiungibile di FESTA e miracoli condivisi , o di FAVOLA che Sogno d’Amore nei creativi, o scarti d’autore progetta …!

  4. …così è nell’ARTE di-segnare il suono …il movimento …L’Universo, se riconosciamo in essa che, Tutto è possibile all’Amore di Dio,…Nihil sine Dio della Misericordia e dell’Amore che dona alle nostre mani…mente e cuore La Libertà di creare Bellezza per farne un Tempio unitario della Felicità, …per l’Umanità intera di fedeltàalla Croce e GRAZIA che libera, la cristianita’, ad abbracciare in ogni difficoltà IL VOLERE e il POTERE dell’uomo …allo sguardo di Dio, di c a s a in ogni bambino che,
    come piccolo 🙂 , al suo nascere al mondo ”facile che non ” di fame e di sete, piange e sorride !!!

  5. Pensare …desiderare…credere in questa UNITA’cristiana, farla rinascere di consapevolezza indispensabile di sincerità ad amare… essere amati senza conflitti..e colpe recondite è stato un mio modo di fare ARTE della Comunicazione.
    E’ stata la febbre immaginativa con la quale ho vissuto L’ESPERIENZA del SACRO attraverso la vena creativa della FEDE infiltrata alla Visione Possibile di un mondo INSIEME, dei giovani, dell’attuale modernità a poter realizzare con minori impedimenti …l’estensione della Felicità cooperata dal progresso a divenire SPIRITO tra le relazioni, di BENESSERE …Bellezza…Libertà… Incontro tra Culture e a poter diradare gli ostacoli a liberare se stessi, da un passato oscurato di morte per crudeltà, ignoranza, discriminazione…che ha impedito, nei secoli, al desiderio di PACE di chiunque di buon senso, di attingere alla Misericordia Divina …lo Spirito di Convergenza con L’Amore che è manifesto nella Parola di Dio e dei PADRI che ne fanno …USO potenziale di Libertà e Liberazione dei Popoli e dell’Uomo per l’altro uomo …di Buona Volontà ”francescana mente gioiosa e ludica di sorriso come vuole la VITA , sacra al Cuore !!!

  6. La conversione si pratica con l’aiuto e sostegno ai bisognosi, agli oppressi, agli assetati di giustizia.
    La carità non può diventare incremento ai propri personali vantaggi. Gli uffici pastorali considerati lavoro “straordinario” con proventi extra per personale utilizzo, deviano dal cristianesimo.
    L’ostentazione di tali utilizzi lascia sconcerto nella comunità. Ancor di più la superbia che, addirittura,
    impone chiusure o iniziative “soggettive” all’interno di quanto viene considerato personale “proprietà”.
    Tutto ciò determina allontanamento, senza alcun provvedimento risolutivo, con buona pace di Fede e Conversione! Le regole, la coerenza a quanto si “spiega” e il buon senso? Chi li fa osservare?
    E senza interventi correttivi nel proprio ambito, dove e cosa si va a cercare?
    Buon arenato proseguimento, con buona pace di Fede e Conversione.
    E finitela d’inviare spam, che hanno compromesso l’efficienza dell’intero PC

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