Riflessioni di Papa Francesco

I piccoli parlano la stessa lingua di Dio: l’amore umile che rende liberi

La , che Papa Francesco ha celebrato nel corso della mattinata di oggi, è stata il vero cuore della Visita Apostolica in Polonia: il viaggio del Papa, infatti, come abbiamo già avuto modo di commentare è diviso in due parti, la Visita Apostolica alla Nazione Polacca e la Celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù, alla quale Bergoglio ha iniziato a partecipare dalla sera di oggi, partecipando alla .

Nell’omelia nel Santuario mariano di Jasna Góra a Częstochowa, cuore spirituale della Polonia, il Pontefice ha sottolineato come “Dio ci salva facendosi piccolo, vicino e concreto“. Il modo di agire di Dio è completamente diverso da quello umano: “essere attratti dalla potenza, dalla grandezza e dalla visibilità, è tragicamente umano – ha indicato Francesco – donarsi agli altri nella piccolezza è squisitamente divino“.

Ricordando il 1050.mo anniversario del Battesimo della Nazione Polacca, Francesco ha affidato il Popolo Polacco alla “Madonna nera” di Częstochowa, la quale ci ricorda che Dio non è venuto al mondo per messo di un “ingresso trionfale“: “Dio entra nel mondo nel modo più semplice calandosi nelle vicende di ogni giorno: come un bimbo dalla mamma“.

Il modo in cui Dio è venuto al mondo cin insegna che “contrariamente a quanto ci aspetteremmo e magari vorremmo, il Regno di Dio, ora come allora, «non viene in modo da attirare l’attenzione» (Lc 17,20), ma viene nella piccolezza, nell’umiltà” e attraverso piccoli gesti.

Un esempio ci è offerto proprio dal primo miracolo di Gesù, ovvero la trasformazione dell’acqua in vino nelle nozze di Cana: in questo miracolo “non c’è un gesto eclatante compiuto davanti alla folla, nemmeno un intervento che risolve una questione politica scottante, come la sottomissione del popolo al dominio romano. – ha segnalato Francesco – Avviene invece, in un piccolo villaggio, un miracolo semplice, che rallegra lo sposalizio di una giovane famiglia, del tutto anonima“.

Questo modo di agire di Dio, ci insegna inoltre che “Dio ci salva dunque facendosi piccolo, vicino e concreto“: non opera per mezzo dei grandi di questo mondo, ma chiamando “persone semplici e disponibili a essere suoi portavoce, e a loro affida la rivelazione del suo nome e i segreti del suo Cuore. – ha detto il Vescovo di Roma – Pensiamo a tanti figli e figlie del vostro popolo: ai martiri, che hanno fatto risplendere la forza inerme del Vangelo; alle persone semplici eppure straordinarie che hanno saputo testimoniare l’amore del Signore in mezzo a grandi prove; agli annunciatori miti e forti della Misericordia, come san Giovanni Paolo II e santa Faustina. Tramite questi “canali” del suo amore, il Signore ha fatto giungere doni inestimabili a tutta la Chiesa e all’intera umanità“.

Questo modo di agire di Dio, in conclusione, ci insegna “quello che, anche come Chiesa, siamo chiamati sempre a fare: ascoltare, coinvolgerci e farci prossimi, condividendo le gioie e le fatiche della gente, così che il Vangelo passi nel modo più coerente e porti maggior frutto: per positiva irradiazione, attraverso la trasparenza della vita”.

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4 pensieri su “I piccoli parlano la stessa lingua di Dio: l’amore umile che rende liberi

  1. Belle e profonde le parole di Papa Francesco.
    Farsi prossimi e piccoli sono virtù che dobbiamo imparare.
    Papa Francesco , grazie per quanto stai facendo per la Chiesa , che il Signore ti conceda molta salute. Tutti i giorni prego per il Suo Minister
    di Pastore amoroso e misericordioso. Tutti i giorni seguo la sua vita donata. Grazie per concede a molti questa occasione, di seguire la Sua attività e imparare la via da seguire, per seguire Gesù piùda vicino.

  2. Prego che il Signore mandi abbondantemente Spirito Santo a illuminare menti e cuori, l’unico che puo’ riaprire i nostri occhi a “guardare” quanto di bello ci circonda, a “guardare” l’altro per conoscerlo no giudicarlo o aggredirlo, paura che invada i nostri spazi, riaprirci al dialogo, confrontarci per crescere, fare veramente amicizia.—-Ivana Barbonetti.

  3. Buenos días, Santo Padre.

    Pienso :

    Dios, siempre, siempre, siempre, está abierto al diálogo. El Todopoderoso siempre escuchará lo que tengamos que decirle: es más, y es cierto, desde su increíble humildad, admira a aquellas personas que le aportan argumentos consistentes. Me pongo como ejemplo, tanto para bueno como para malo,y, hablo por experiencia; en mis conversaciones con Dios, muchas veces le digo , pues, no estoy de acuerdo, desde mi ignorancia, desde mi limitada inteligencia, desde la inocencia de pensamiento, le argumento mi postura; siempre me convence, seré yo que mi compresión es limitada y la suya es infinita, entonces aparece la fe, tan misteriosa como el ser de Dios mismo. No hay que tener miedo en decirle a Dios lo que pensamos, Admira estos comportamientos valientes, y las ganas de saber. Estoy leyendo un artículo precioso publicado en las jornadas de Teología 2011, Santiago de Compostela 2012, y en uno de sus párrafos dice: Dios no llega siempre por los caminos que se le presuponen, sino que en múltiples ocasiones se auto-propone en mediaciones paradógicas. Así es, son los misterios de la fe, los secretos del Señor anda ocultos en los caminos de la Fe. Sin fe, y sin esperanza, nosotros mismos le cerramos la puerta al Señor; con fe y esperanza, Dios construye puentes para nosotros y te hace pasear por caminos nunca vistos por nuestros ojos. Lo único que hay que hacer es confiar en Él.

    La fe es aquello que uno sabe ,y, no sabe por qué lo sabe , pero lo sabe. Es como poner el piloto automático y dejar que sea Dios quién nos lleve. Es dejar a Dios actuar a través de nosotros. Todo un honor para cualquier ser humano ser llevado por Dios. Y esto , está al alcance de Todos, pero para ello hay que creer, hay que confiar en Dios 100 X 100, aunque , a veces, no nos alcance la comprensión en su forma de dirigir su creación. Las personas no son conscientes de la dedicación del Señor a su creación.
    Tengo que enviarle el cómic que hice de Dios y Albert Einstein, desde la sencillez de las cosas y a través del humor de Dios, El Señor expone sus razones. Se llama Santa Paciencia.

    Saludos desde España.

  4. Lettera al giornale

    Il Consiglio dei Musulmani francesi ha invitato i propri aderenti a recarsi in chiesa, domenica, durante una funzione, per esprimere solidarietà verso i fratelli cristiani, duramente colpiti da un tragico gesto di intolleranza. Desidero invitare i cristiani non praticanti, i laici cristiani battezzati, i laici laici, i cosiddetti non credenti ad aderire a questo invito ed a unirsi in questa occasione a quanti speraqno nella fratellanza dei popoli e nella pace.

    Gennaro Guida, Firenze/Viareggio

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