Riflessioni di Papa Francesco

Nella Confessione si è riconciliati per riconciliare

Si è riconciliati per riconciliare“: è questo il messaggio chiave contenuto nello scritto inviato dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, a nome di Papa Francesco, in occasione della 67a Settimana Liturgica Nazionale Italiana.

Il Santo Padre, nel messaggio, segnala, come già aveva avuto modo di fare in passato, “Liturgia come luogo della Misericordia”, rifacendosi peraltro al tema di riflessione scelto per la riflettendo per la Settimana Liturgica.

Ogni evento liturgico“, infatti, è “luogo della Misericordia“, poiché, come ricordava già Papa san Leone Magno «Quello che era visibile [e tangibile] del nostro redentore è passato nei sacramenti», e, come ha scritto Bergoglio nella Bolla Misericordiae Vultus, “Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione“.

La liturgia, dunque, altro non è che un “luogo della misericordia“, un luogo nel quale la misericordia viene “incontrata e accolta“, ma non per essere tenuta gelosamente per se stessi, ma “per essere donata“.

Se ci pensiamo bene, infatti, “le specifiche celebrazioni di Sacramenti o sacramentali declinano l’unico grande dono della divina misericordia secondo le diverse circostanze della vita“.

Tra tutti i Sacramenti, però, ve ne è uno nel quale “il dono della Misericordia risplende in modo tutto particolare“: si tratta del “Sacramento della Penitenza o Riconciliazione“.

È in questo sacramento che ci rendiamo particolarmente consapevoli “che si è perdonati per perdonare“, che “si è riconciliati per riconciliare“. È un sacramento, infatti, che non è solo una porta per “ri-entrare dopo l’essersi allontanati“, ma è anche una “soglia aperta verso le varie periferie di un’umanità sempre più bisognosa di compassione“.

È nel sacramento della confessione che si “compie l’incontro con la misericordia ricreatrice di Dio da cui escono donne e uomini nuovi per annunciare la vita buona del Vangelo“, e questo è reso possibile perché loro stessi sono passati “attraverso un’esistenza riconciliata e riconciliatrice“.

La misericordia del Padre“, infatti, “non può essere rinchiusa in atteggiamenti intimistici ed autoconsolatori – conclude il messaggio – perché essa si dimostra potente nel rinnovare le persone e renderle capaci di offrire agli altri l’esperienza viva dello stesso dono“.

 

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6 pensieri su “Nella Confessione si è riconciliati per riconciliare

  1. sulla mia esperienza di cristiano la confessione aiuta a liberami dallo sgravio di coscienza sugli errori sia miei che degli altri quando il sacerdote da la benedizione sui peccati assolti

  2. La confessione è una liberazione.
    Ci si sente più leggeri.
    L’importante è non ripetere più gli errori quotidiani.
    L’importante è il fare non l’apparire, è inutile frequentare la Chiesa, andare a Messa se poi durante la settimana hai un comportamento disonesto in tutti i sensi, verso i famigliari, verso il prossimo, sul posto di lavoro ecc. è inutile Dio vede e un giorno ci giudicherà dopo averci confessato !
    Buona giornata a tutti
    Gabriele, un peccatore di Dio.

    1. Molto bella la sua considerazione.Il perdono di Dio certamente dovrebbe dare una svolta alla nostra vita e ai nostri comportamenti però purtroppo la fragilità umana corrotta dal peccato d’origine ci porta costantemente a ricadute.

  3. Mi domando: – La confessione è proprio un sacramento indispensabile? Non è forse utile solo in alcuni casi?- Mi piacerebbe avere una risposta non bigotta, per favore.

    1. Tutto e’ importante e indispensabile se decidiamo di seguire Gesu’, se nel nostro cuore sentiamo “male” e comprendiamo che abbiamo veramente peccato facendo soffrire chi ci ama, in questo contesto Gesu’, rimediamo con la confessione certi che Lui e’ nel confessionale e questo atto d’amore lo fa felice, come un’atto d’amore fa felice chi abbiamo offeso, rendendocene conto rimediamo, con un’atto d’amore.

  4. Buenos días, Padre.

    Gracias. Si. Es cierto. La reconcilación a través del perdón elimina sentimientos de ira, odio y rencor, palabras que sólo producen dolor. Perdonar alivia , purifica , engrandece, cuando el alma rechaza cualquier sentimiento odioso, nuestra conciencia ha avanzado, ha vencido al orgullo. El mal orgullo, ese que te hincha, que no nos deja crecer como personas.A veces se confunde dignidad con orgullo.
    No hay nada más grande que la humildad, la increíble sencillez de Dios, siendo El creador de Todo.
    Esta semana le pedí a Dios estas cosas: Dios no me dejes que me hinche de orgullo, hazme ser piadosa, compasiva y bondadosa. Sentí como la semilla del rencor y el orgullo morían dentro de mí. Tengo mal genio, lo reconozco, pero es que no entiendo como la personas por voluntad propia eligen esos caminos como forma de vida.
    También me dí cuenta de que mi hijo me hace más caso de lo que yo creía. El orgullo no nos deja ver. No me dejaba ver.
    ayer le llevé una sorpresa a la Virgen de la Salceda, Patrona de las Torres de Cotillas en Murcia, España. En frente de casa en lo alto de la montaña tiene una ermita preciosa , moderna, pequeñita como ella. Pues por debajo de la puerta en un sobre, pues son pocas las veces que está abierta,puse cuatro acuarelas muy bonitas de este lugar y la Virgen. Puse: esto es un regalo. Espero que les guste. Lo importante es hacer no decir.. pues haciendo se dice todo. Las personas que hablan hablan y no hacen nada me ponen de mal genio. Es con la acción donde se producen cambios. Soy Humana, soy imperfecta.

    Saludos.

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