Riflessioni di Papa Francesco

Non è possibile amare Cristo, ma non la Chiesa

Papa Francesco nella Solennità di Maria, Santissima Madre di Dio, ha voluto ricordare come Gesù e Maria siano inseparabili, dalla concezione al Calvario, così come la Chiesa e Cristo sono inseparabili: “non è possibile «amare il Cristo, ma non la Chiesa, ascoltare il Cristo, ma non la Chiesa, appartenere al Cristo, ma al di fuori della Chiesa»

“La Chiesa – ha precisato Bergoglio nel corso dell’omelia – è la grande famiglia di Dio, che ci porta Cristo“. Se ci pensiamo, infatti, “la nostra fede non è una dottrina astratta o una filosofia” ma nasce e si sviluppa proprio nella comunità, dai genitori, dai nonni e si trasforma poi in una “la relazione vitale e piena con una persona: Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio fattosi uomo, morto e risorto per salvarci e vivo in mezzo a noi“.

La Chiesa non serve, però, solo per far sviluppare la fede: essa è importante durante tutto il cammino cristiano. Infatti domandiamoci: dove possiamo incontrare Gesù? “Lo incontriamo nella Chiesa, nella nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica. – ha risposto il Santo Padre – È la Chiesa che dice oggi: “Ecco l’agnello di Dio”; è la Chiesa che lo annuncia; è nella Chiesa che Gesù continua a compiere i suoi gesti di grazia che sono i Sacramenti“.

Questa azione e missione della Chiesa esprime la sua maternità“, ha quindi spiegato il Vescovo di Roma “Infatti essa è come una madre che custodisce Gesù con tenerezza e lo dona a tutti con gioia e generosità. Nessuna manifestazione di Cristo, neanche la più mistica, può mai essere staccata dalla carne e dal sangue della Chiesa, dalla concretezza storica del Corpo di Cristo. Senza la Chiesa, Gesù Cristo finisce per ridursi a un’idea, a una morale, a un sentimento. Senza la Chiesa, il nostro rapporto con Cristo sarebbe in balia della nostra immaginazione, delle nostre interpretazioni, dei nostri umori“.

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8 pensieri su “Non è possibile amare Cristo, ma non la Chiesa

  1. L’amore per Gesù è assolutamente inscindibile da quello per la Chiesa, perchè Uno ci porta la Verità con la Sua presenza e la Sua Croce d’amore, liberatrice di ogni peccato…e l’altra ci testimonia e ci rivela questa Verità, dandoci il supporto necessario e indiscutibile, per approfondire la nostra fede…L’obbedienza alla Chiesa, l’umiltà e l’amore anche per il prossimo…sono le chiavi necessarie per aprire la porta del cuore del Signore…sebbene, ne sono certa, Lui non faccia mai mancare il Suo Amore, grazie alla Sua infinita misericordia,…anche al peggiore dei peccatori…

  2. Sante parole. Non si può credere in Dio e mammona, chi si impegna per seguire Dio deve seguire le sue leggi e professare la sua fede nelle chiese cristiane che hanno abbracciato la vera dottrina. Le fedi spicciole e mancanti di simbologia e soprattutto del sacramento dell’eucarestia sono illusioni. Dio ha istituito la chiesa di Pietro Cattolica e Apostlica. Non bisogna frequentare altri luoghi o assemblee pagane ma riconoscere il Cristo nel tabernacolo e mediante il battesimo istituito nel corpo della chiesa di cui facciamo parte tutti i battezzati come pietre vive. Se abbandoniamo la chiesa per seguire ideologie peccaminose pensiamo io mi comporto bene,dico le preghiere e non ho bisogno di preti e confessionali e tanto meno di andare in chiesa, pecchiamo di superbia. Invece Il Padre Celeste ha donato a noi servi un dono prezioso il perdono e la parola del vangelo ,andare a messa comunicarsi e ricevere il prezioso dono del corpo e sangue di Cristo offerto a noi mediante l’eucarestia per la nostra salvezza. Se non capiamo il reale bisogno che abbiamo noi di Dio siamo come carne senza spirito. Invece nutriamo lo spirito x esssere rivestiti dall’amore misericordioso di Dio che sempre e’ pronto ad accoglierci e a perdonarci se scegliamo di incontrarlo nella nostra breve esistenza terrena. Buon anno all’insegna dell’amore e della pace.

  3. La Chiesa è il Clero? Anche quei sacedoti, vescovi ecc. che negano il dialogo? Quei sacerdoti che amano il lusso, i guadagni, la modanità, ecc…?
    Quei sacerdoti che se n’infischiano delle sofferenze altrui?
    Quei sacerdoti che compiuti i loro cerimoniali religiosi, dimenticano per quale motivo vestono quegli abiti (chi li veste ancora) e vivono e si comportano come più gli aggrada, badando esclusivamente ai propri profitti e piaceri?. Mi fermo.
    Voglio sperare che siano pochi e che chi di dovere sorvegli, corregga e provveda, assicurando al gregge degni Pastori.

    1. Ascolta Teodora chi siamo noi per giudicare gli altri chi vive in grazia di Dio prima di giudicare deve pensare che anche coloro che hanno offerto la loro vita al servizio di Dio e delle anime sono uomini e l’uomo e’ un’essere imperfetto, con le proprie fragilità e i propri sbagl. Noi popolo di Dio siamo venuti nel mondo per portare pace e non per giudicarci tra noi o creare divisioni. Accettiamo che siamo tutti peccatori e piu’ che accusare gli altri consigliamoci a vicenda e preghiamo insieme per la pace e le sofferenze nel mondo e soprattutto non scoraggiamoci ma siamo coraggiosi nel bene e nell’amarci perché Dio e’ venuto al mondo per i malati e per i bisognosi a curare come un medico le ferite del suo popolo e degli ultimi.

      1. Marilena io non giudico, ma prendo semplicemente atto.
        Le divisioni e le sopraffazioni, purtroppo ci vengono imposte dal sodalizio del male, che si fortifica sempre di più.
        Chi non ci passa non può capire e le parole sono facili da pronunciarsi ma difficili da attuarsi. Lo dico per chi persevera nel male, cagionando sofferenze. E sono tanti: la maggioranza. E le ferite che provocano non si rimarginano, ma si acutizzano.
        Purtroppo questa è la realtà. Che piaccia o non piaccia.

      2. MARILENA, essere cristiani non significa determinazione alla cecità e al mutismo.
        Non significa neanche rinuncia ai propri diritti per accettazione passiva della sopraffazion altrui.
        Questo non è scritto da nessuna parte, né Dio ci ha detto di DOVERE essere ciechi, muti e vittime volontarie del male.
        Accettare di essere tutti peccatori non significa che ognuno è libero di fare quanto gli aggrada, perché nessuno DEVE vedere e/o giudicare.
        “Essere coraggiosi nel bene”, appunto, non comporta affatto il silenzio (complice) di fronte al male.
        Che Dio aiuti a guarire le ferite del popolo sopraffatto e degli ultimi.
        Questa la preghiera, poi……. sia fatta la Sua volontà, ma chiudere gli occhi aiuta il lievitare del male, non certo l’affermazione del giusto, del vero, della pace e serenità.
        Prima di esprimere facili, comuni ed astratti “concetti”, si rifletta.
        Anche tu giudichi, senza rendertene conto e, soprattutto, senza nulla sapere in merito alle questioni de quo: quindi?

      3. Marilena, ti chiedo scusa per il mio insistere, ma quando la sopportazione della superbia e del sopruso altrui va oltre ogni limite, parlarne è il minimo che si può fare.
        So che tu parli in buona fede e ti auguro sinceramente di non dovere mai trovarti ad affrontare e difenderti da abusi che, a lungo andare, devastano anche il più temprato e forte individuo.
        E, stanne certa, che fa ancora più male, quando, chi abusa, è chi dovrebbe, per proclamata vocazione, difendere la verità dei deboli e non dei propri profitti.
        Hai mai dovuto affrontare l’omertà di soggetti ipocriti e solidali per propri illegittimi interessi?
        Se si, puoi capire. Altrimenti, è difficile comprendere e compenetrarsi in certe situazioni, per cui si è portati a semplificare, sia pure in buona fede, con facili astrazioni.
        Chi, con esperiene di vita e con i piedi ben saldi a terra, mi legge, riesce a comprendere

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