Come fare per partecipare alla Messa di Papa Francesco a Santa Marta

Come partecipare alla Messa del Papa a Santa Marta? Molti fedeli desiderano partecipare alle messe che ogni mattino della settimana, dal lunedì al sabato, Papa Francesco celebra nella piccola chiesa di Casa Santa Marta, la residenza che il Pontefice ha scelto come sua abitazione.

Purtroppo però la chiesa dove Bergoglio dice Messa ogni mattino ospita solamente 50 posti: non si tratta infatti di una grande basilica ma di un piccolo luogo raccolto.

Di questi 50 posti la metà sono riservati ai cittadini di Roma. Sappiamo infatti che il Papa è il Vescovo di Roma ma non potendo andare personalmente in tutte le parrocchie della vasta diocesi di Roma, ha disposto che ogni giorno un sacerdote della diocesi, a rotazione, possa prendere parte alla Messa celebrata dal Pontefice a Santa Marta, portando con sé alcuni fedeli della sua parrocchia.

I rimanenti posti invece sono disponibili per il pubblico in generale. Si tratta però, come abbiamo detto, di appena 25 posti a fronte di migliaia di richieste di fedeli di ogni parte del mondo che vorrebbero partecipare alla Santa Messa celebrata dal Pontefice.

Per partecipare alle Messe del Papa a Santa Marta dunque si deve inviare una richiesta scritta via posta ordinaria a

Segreteria di Sua Santità Francesco, Casa Santa Marta, 00120 Città del Vaticano

Tuttavia va detto che a fronte di questi 25 posti disponibili ogni giorno vi sono già migliaia di richieste. Va quindi compreso che è pressoché impossibile prenotare una data ma, se la richiesta viene approvata, si deve accettare la data che viene proposta dalla segreteria.

Infatti se ciascun fedele proponesse la data più comoda per lui diventerebbe impossibile gestire in modo ordinato i soli 25 posti al giorno disponibili per i fedeli che volessero incontrare Papa Francesco durante la Messa a Santa Marta.

È invece molto più semplice incontrare Papa Francesco partecipando a una udienza pubblica: alla pagina su come contattare Papa Francesco troverete tutte le istruzioni per richiedere i biglietti gratuiti.

andare messa papa francesco

455 pensieri su “Come fare per partecipare alla Messa di Papa Francesco a Santa Marta

  1. Salve,
    scrivo per conto di suor Maria Costanza Crisafulli, dell’Eremo di Gesù e Maria di Baiano (AV), appartenente alla Diocesi di Nola (NA).
    Si tratta di una Monaca Eremita dell’Adorazione che nel suo minuscolo eremo, tra gli ulivi delle colline della Bassa Irpinia, nel nascondimento, confidando solo nella Provvidenza, con una salute molto precaria costituisce un seme di speranza per tutti.
    Con la preghiera costante, l’ascolto di chi le affida quanto ha nel cuore, la direzione spirituale, le giornate di ritiro, la predicazione ai giovani, una parola buona per tutti, suor Maria Costanza è una goccia di balsamo benefico in questo mondo assetato di salvezza.
    So che è grande desiderio di questa monaca poter incontrare il Papa e sarebbe sua grande gioia partecipare una mattina alla Messa di Santa Marta insieme ad altre 6 sorelle monache in altri eremi.
    Dal momento che vivo a Roma, suor Maria Costanza mi ha chiesto di curare per lei questa richiesta.
    Ad ogni buon conto lascio i miei recapiti:
    Giovan Battista Piccirillo
    Via Jean Emile Baudot, 9 – Scala D, interno 11
    00132 Roma
    Tel. 0622181418; 3485710570
    E-mail: gbpiccirillo@gmail.com
    Grazie per l’attenzione e per quanto vorrete fare per le Monache Eremite dell’Adorazione.
    Cordialmente.
    Giovan Battista Piccirillo

  2. Vorrei tanto partecipare alla Messa a S. Marta con la mia numerosa famiglia per incontrare personalmente Sua Santità. Sono la nonna di un bimbo di 5 anni che fino allo scorso giugno era sano e felice. Purtroppo si è poi ammalato e nel mese di Luglio gli hanno diagnosticato una terribile e rarissima malattia per la quale siamo in attesa del trapianto di midollo osseo sperando che questo serva alla sua guarigione. Noi nonni, i genitori , gli zii e i cugini,(circa 15 persone) ancore importanti a cui aggrapparci, chiediamo con umiltà e devozione di poter parlare con Sua Santità Papa Francesco per avere la Sua benedizione e perché con le sue parole possa illuminarci nel difficile cammino che ci attende. Per favore rispondetemi prima possibile. Grazie.

  3. Richiesta partecipazione Santa Messa con il Papa il 28 o 29 ottobre p.v.
    Brandi Mario e Vergari Agata
    Coniugi di Bari sposati da 36 anni ed insieme da 46 anni.
    Terza richiesta e nessuna risposta.
    Già noti alla Prefettura della Citta del Vaticano i nostri dati e di recente inviato anche il CV di Mario Brandi.

  4. Vi scrivo la preghiera:
    “Signore, che hai fatto della famiglia di Nazareth una famiglia Santa, aiutaci a viverla ogni giorno nei nostri cuori e nelle nostre azioni, affinché ci ricordi di rinnovare quotidianamente il nostro impegno di sposi e accogliere chi ha bisogno di essere accolto.Nei momenti di difficoltà aiutaci ad essere in grado di custodirci reciprocamente e custodire gli altri in quel l’abbraccio dolce rappresentato dalla famiglia” Amen.

  5. Vorrei partecipare ad una messa con il Papa, con mia moglie Chiara e mia figlia Sofia. Siamo una coppia che sta dando vita, insieme ad altre famiglie, sacerdoti e giovani ad una comunità che possa rispondere alle povertà spirituali e materiali del nostro tempo. Vorremmo, anche solo per un attimo, consegnare al Papa una preghiera che abbiamo scritto sulla Santa Famiglia di Nazareth. Cordiali saluti. Se volete informazioni su di me potete chiedere a Mons. Antonio Guido Filipazzi (mio cugino) vescovo e nunzio apostolico. Cordiali saluti. Lorenzo Granata

  6. Caro Vescovo di Roma buona serata.
    sono angelo e faccio parte di un gruppo che si preoccupa e vive il disagio della salute mentale. da tre anni partecipiamo alla messa di Pasqua e siamo circa sei/sette persone che vorremmo partecipare alla messa di S. Marta al lunedi dell’Angelo se possibile.
    un abbraccio.
    Angelo.

  7. Amatissima Santità Francesco
    Mi chiamo Sergio Leoni, ho 67 anni, a solo 3 mesi mi sono trasferito da Ostia Antica ad Ostia Mare, e qui vorrei morire il più tardi possibile!
    Ho una figlia che si chiama CHIARA dell’1980 e una ragazza down bella come il sole, un po sovrappeso, ma questo e perché mi somiglia, l’altra figlia Emanuela la prima, del 1974, e una nipotina di 9 anni che si chiama Angelica, tutto questo non l’ho fatto da solo ma con la mia amata moglie ANNA. Queste sono le cose che più amo al Mondo, in linea ce la mia Città di OSTIA, ultimamente vilipesa, offesa, derisa e accusata di essere MAFIOSA, chi ha lanciato l’accusa l’ha fatto per coprire le sue nefandezze, più gravi e più truffaldine! NON posso restare muto, e fermo, la mia città mi chiede aiuto, fosse l’ultima cosa da fare nella mia vita, sono pronto a farla
    Ho fatto un sogno, eravamo nel 1567
    Io mi chiamavo Ciancio, 22 anni guardia del Papa a TORRE SAN MICHELE, la mia guarnigione era stata mandata a difesa della costruzione della Torre, qui o conosciuto il grande Artista Michelangelo Buonarroti, progettista e responsabile della costruzione delle Torre di difesa di ROMA. Da quando e iniziata la costruzione molte famiglie di contadini e pescatori si sono venute ad insediare, e la vita a ridosso della palude, non e così solitaria. Oggi non sono di turno e vestito in modo semplice mi trovo in mezzo ad un canneto a pescare, o a far finta perché il sonno aveva preso il sopravvento, un colpo d’archibugio e poi un altro e altri ancora mi riportano alla realtà, mi sporgo dalle canne e guardo verso la Torre, i miei compagni stanno cercando di respingere dei pirati Turchi, arrivati dal nulla dietro ad un vascello Francese che aveva cercato riparo e protezione, in breve dalla sommità della Torre il pezzo da 20 e quello da 90 iniziarono a ripetizione a sparare contro le navi pirata, da una era scesa la ciurma per assalire il forte l’altra era impegnata all’arma bianca con i Francesi, portandoli ad una resa veloce, dalla resa alla cattura della nave messa a rimorchio e ripartiti per il mare aperto fu breve, i pirati a terra indietreggiavano e i colpi della Torre si facevano sempre più precisi, fino a colpire la vela della nave in banchina, tutti risalirono a bordo e ripresero il largo. Raggiunsi pure io la Torre e proposi al Comandante di dare l’allarme alle altre Torri ma non con le luci era più utile il fumo dell’olio bollente e le frasche verdi! Una colonna di fumo alternata in richiesta di pericolo in breve si alzava nel cielo azzurro di quella giornata, Le navi del Papa ad Anzio la videro e andarono incontro ai pirati distruggendoli e recuperando la nave Francese. Il Console dei Marinai e dei Mercanti di Roma, dopo alcuni giorni arrivò alla Torre per premiarci tutti e a me che avevo avuto l’intuizione dell’olio mi alzarono di grado aumentando lo stipendio, li mi sono svegliato. Tutto questo non e venuto a caso sono tre anni che cerco di riportare al pubblico quella Torre, oggi sono arrivato alla firma, il mio impegno, il poggetto, l‘entusiasmo, ma all’ultimo una domanda : perché dovremmo dare la torre a Lei e non ad un altro? Carissimo Santo Padre mi creda, io lo faccio solo per OSTIA, la volontà, gli eventi, le potenzialità ci sono e la Collaborazione di tutti a ripartire per il bene di tutti, un Suo Buon Augurio al Progetto della Torre di San Michele, (LA TORRE DELLE TORRI ) del Mediterraneo ci darà la forza e la credibilità che oggi non abbiamo, per raggiungere le mete che ci proponiamo. Mi sono dilungato, ma è il sogno che mi ha convinto a Scriverle, l’ho fatto con amore. Un caro saluto da suo figlio. Sergio Leoni 3669017158 amministrazionetiberio@yahoo.it la mia associazione TORRE SAN MICHELE OSTIUM ONLUS

  8. Saró a Roma dal 18/9 al 23/9 e mi piacerebbe partecipare della messa e che Sua Santitá mi benedica e benedica anche le foto di amici e parenti con gravi malattíe. Ho inviato una lettera via fax e per email. Sono un argentino orgoglioso del Pontificato di Sua Santitá. Dio lo guardi e protegga sempre.

  9. Pace e bene.
    Mi chiamo Alfredo, sto concludendo i miei studi alla facoltà di Lettere, a Salerno. Poi vorrei iniziare un percorso con i frati francescani.
    Quando ne ho la possibilità svolgo attività di volontariato, ho prestato servizio come volontario per il Giubileo della Misericordia.
    Scrivo poesie, ho anche inciso canzoni religiose.
    Vorrei porre alla vostra attenzione una preghiera che ho scritto per la Vergine Maria, spinto dalla devozione che ho per la Madre di nostro Signore.
    A voi, così vicini al santo padre, chiedo umilmente che la mia opera la ricevesse Papa Francesco, sperando che ne apprezzerà il contenuto e possa concedermi l’approvazione ecclesiastica.
    Ve la presento:
    DOLCE MADRE MIA, MARIA
    Dolce Madre mia, Maria
    fa che io buono sempre sia.
    Tu consolazione mia.
    Quanta forza trovo
    in te.
    Senza te siamo smarriti,
    ci sentiamo persi
    e soli.
    Sei la luce
    e noi tuoi figli girasoli.
    Abbracciami con la tua grazia
    e tanta gioia sentirò
    e mai più per la tristezza piangero’.
    Dolce Madre Maria
    per sempre mia.
    Dolce Madre mia, Maria
    fa ch’ io t’ami in ogni istante.
    Tu sei sempre accanto a me.
    Nulla potrò mai tenere.
    Senza te siamo perduti
    ma tu non ci lascerai
    e dal figlio tuo Gesù
    ci porterai.
    Abbracciami con la tua grazia
    e tanta gioia sentirò
    e se piango sarà
    per la felicità.
    Sarà gioia e amore
    per l’eternità.
    Dolce Madre Maria,
    per sempre mia.
    Così sia.
    Fiducioso attendo la vostra risposta.
    Cordialmente,
    Alfredo Scardino

    1. Caro padre Alfredo, dai 18 ai 49 anni sono rimasto lontano dalla chiesa. Ero un ragazzo un pò immaturo, papà e mamma entrambi operai lavoravano con buona volontà senza risparmiarsi. Papà era del 1920, come papa Giovanni Paolo2, ed aveva partecipato (mal volentieri) al secondo conflitto mondiale, coma artigliere alpino della tridentina, era un ragazzo fortissimo fisicamente, sbarco’ in Grecia, poi in Albania e successivamente sul fronte Russo (45 gradi sotto zero, senza viveri, pieno di pidocchi), papà non amava la vita militare, (diceva che sotto militare le uniche cose che erano dritte erano i manici dei badili che devono essere storti), ma obbediente patì, dopo che nella sua famiglia era morta la sorella Adele. Papà mi raccontava come il popolo russo fosse fatto di buona gente. Tornato vìvo senza ferite venne internato in un lager tedesco, dove si salvo’ poichè ammalatosi di una infezione sotto l ascella venne operato senza anestesia, e poi fatto lavorare presso una famiglia tedesca come contadino,( papà imparo’ anche a mungere le mucche) con cui stabilì una relazione di lavoro e di leale collaborazione. Lìì poteva mangiare, e da 50 chili passò a 85. Papà mi raccontava di fatti in terra di russia, delle truppe tedesche cui io stentavo a credere. Papà era attendente di un tenente di Milano e quando si svolse la battaglia di Nikolajevka si separarono. Mamma di cui papà si innamorò per i suoi profondi occhi neri, e per la sua serietà, aveva tre posti dove lavorare, mamma non stabiliva mai la cifra del salario lavorava con passione. e poi i padroni pagavano sempre. Mamma amava ed ama il lavoro è ancora viva ed ha 87 anni, non riesce a stare senza far niente, non chiacchera, è di poche parole, il parroco don Pietro mi dice sempre che ho una brava mamma. Papà invece dopo aver lavorato per 35 anni al ritmo di 240 ore al mese (orario mattino alle 6, e pomeriggio sino alle 21), preso le fonderie e acciaierie Galtarossa di Verona (era il miglior operaio non si negava mai a nessun compito, era stimato dalla direzione e dai colleghi) Una cosa è certa per tutto il quartiere, mamma e papà il pane se lo sono sudato e grazie a Dio non ci è mai mancato niente, neppure la salute.anzi. Io frequentavo le elementari dalle suore e poi l avviamento professionale, l istituto tecnico è la facoltà di ing dell università di Padova, dove però lontano da casa ho cominciato a girare a vuoto. A 25 anni ebbi una crisi psichiatrica e venni ricoverato. Duro’ 30 anni e ora grazie ai soldi messi da parte, alle cure e alle preghiere di molti stò molto bene da 4 anni. Ho lavoravo in una ospedale e sono ora in pensione. ma facevo un numero di assenze notevole. E difficile organizzare il tempo, e seguire degli orari consueti quando non sei all interno di una attività già organizzata. Ti lascio ora perchè mamma mi ha chiamato. Scrivimi fin che vuoi, che ho piacere. Ciao: Giorgio Dimenticavo, ho un fratello di 50 anni e una cara nipotina di 12

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