Riflessioni di Papa Francesco

I santi nascosti della quotidianità danno speranza

Nell’omelia di ieri, 4 dicembre 2014, in Casa Santa Marta, Papa Francesco, prendendo spunto dalla Lettura del Vangelo del Giorno (Mt 7, 21.24-27), ha sottolineato, come già fatto nel passato, che nella Chiesa vi sono tanti santi nascosti, santi che vivono nella quotidianità e senza clamore, i quali hanno costruito la propria vita sopra la roccia di Cristo, e non sulla sabbia.

La vita cristiana non deve essere fondata sull’apparenza ma sulla volontà di Dio: ogni cristiano è così chiamato ad essere santo, una santità quotidiana che non necessariamente sarà un giorno commemorata sugli altari.

Pensiamo ai più piccoli, eh? Agli ammalati che offrono le loro sofferenze per la Chiesa, per gli altri. – ha detto il Santo Padre portando esempi di santi dei giorni nostri – Pensiamo a tanti anziani soli, che pregano e offrono. Pensiamo a tante mamme e padri di famiglia che portano avanti con tanta fatica la loro famiglia, il lavoro quotidiano, l’educazione dei figli, i problemi, ma sempre con la speranza in Gesù“.

Tutti questi cristiani non sono “cristiani di apparenza“, essi “non si pavoneggiano, ma fanno quello che possono“.

Allo stesso modo, ha poi continuato Bergoglio, “pensiamo a tanti preti che non si fanno vedere ma che lavorano nelle loro parrocchie con tanto amore”  seguendo “la catechesi ai bambini, la cura degli ammalati, degli anziani, la preparazione ai novelli sposi…” e fatto questo nella quotidianità, anche, potremmo dire nella monotonia della quotidianità: “tutti giorni lo stesso, lo stesso, lo stesso. Non si annoiano perché nel loro fondamento c’è la roccia – ha detto il Pontefice – È Gesù, è questo che dà santità alla Chiesa, è questo che dà speranza!“.

Ed è proprio questa la fonte della nostra speranza: dobbiamo “essere fondati saldi nella roccia che è Lui, la nostra speranza è Lui” poiché, ha concluso Papa Francesco, solo “se mettiamo la speranza in Lui potremo andare avanti. E questa è la gioia di un cristiano: sapere che in Lui c’è la speranza, c’è il perdono, c’è la gioia, c’è la pace. E non mettere la nostra speranza in cose che oggi sono e domani non saranno“.

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8 pensieri su “I santi nascosti della quotidianità danno speranza

  1. Faccio volontariato in una casa di riposo , nel paese dove vivo , e li si trova ricoverata una anziana molto sofferente nel corpo in infatti è sempre allettata e la alzano su una sedia a rotelle molto particolare solo per l’ora di cena ,ma lucida mentalmente ,ebbene non l’ho mai sentita lamentarsi e soffre ed offre tutta la sua sofferenza a Gesù per la Conversione dei peccatori e la Pace nel mondo .

  2. è vero che nel mondo vi sono molti santi viventi o passati nelle braccia di Dio,sconosciuti o che la chiesa non conosce. I santi umili oggi o in passato ve ne sono stati a migliaia.

  3. SE NON CI ARRENDIAMO, E NE PARLIAMO AGLI ALTRI..DELLA SOFFERENZA E DELLA SPERANZA IN GESU’ CRISTO E IN DIO PADRE ..QUINDI…, AIUTIAMO ANCHE GLI ALTRI AD ESSERE FORTI NELLA FEDE…AD AVERE LA BUONA VOLONTA’ : – BUONA + VOLONTA’= DI AMORE ES SPERANZA E GIOIA , E’ FATTA QUESTA VOLONTA’. INOLTRE POSSIAMO ARRICCHIRE GLI ALTRI DELLE NOSTRE PICCOLE ” CURE” PER AIUTARSI AL MEGLIO, E RACCOGLIERE I LORO DUBBI, E FARLI SENTIRE AMATI E NON PIU’ SOLI..NELLA PAURA O NELLA SOFFERENZA IN MEZZO ALLA GENTE COMUNQUE, ANCHE SE SOPRATTUTTO INDICARE IL FATTO CHE LO SPIRITO DEL CRISTO E’ PRESENTE ANCHE QUANDO SIAMO SOLI, E’ GIA’ OPERA BUONA ED UTILE AL PROSSIMO: ED E’ GIOIA NOSTRA. AMEN ALLE PAROLE DI PAPA FRANCESCO.

  4. Che Dio faccia apparire i “Santi nascosti della quotidianità” affinchè si rinsaldi la fedele Parola di Dio e tutto il Bene che da Essa può scaturire, tenendoci lontano dai “cristiani di apparenza“, che speculano sull’ingenua credenza, per mero egoismo e profitto personale. Quanto male fanno quest’ultimi!

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