Riflessioni di Papa Francesco

Crisi delle vocazioni non si risolve abolendo il celibato obbligatorio

Crisi delle vocazioni non si risolve abolendo il celibato obbligatorio

Bisogna riflettere sui “viri probati”, cioè sugli uomini sposati di grande fede a cui affidare alcune funzioni sacerdotali, così da mettere la parola fine alla crisi delle vocazioni che colpisce alcune aree del mondo. Tuttavia, secondo Papa Francesco, la soluzione a questo problema non può passare dalla messa in discussione del celibato obbligatorio.

In un’intervista al settimanale tedesco Die Zeit, il Pontefice è intervenuto sul famigerato problema della scarsità di preti nel mondo, chiedendosi come i “viri probati” possano essere valorizzati, anche in merito ai compiti che devono essere attribuiti loro, soprattutto “in comunità isolate”. Ma le riflessioni di Francesco non si esauriscono qui.

Poche ore fa il Papa ha annunciato l’intenzione di voler nominare il nuovo vescovo vicario di Roma al posto del cardinale Agostino Vallini, anche se la nomina arriverà soltanto dopo aver sentito le considerazioni di preti e di fedeli laici. Nell’incontro tenutosi in Vicariato con i parroci prefetti, infatti, il Pontefice ha invitato tutti a collaborare “nella preghiera”. Entro il 12 aprile, quindi, chi lo vorrà potrà inviare una lettera in Vicariato con su scritte opinioni e nomi di un possibile successore di Vallini, segno di come la decisione finale sarà frutto di condivisione e anche di tempi tutt’altro che lunghi (probabilmente l’iter si concluderà entro la prossima estate).

Tornando sui “viri probati”, Francesco ha lasciato supporre che le proposte di abolizione del celibato obbligatorio continueranno ad essere respinte così come accaduto finora. E anche se nelle chiese ortodosse orientali e bizantine il celibato viene applicato esclusivamente ai vescovi, Francesco, almeno per ora, non si sente di propendere per questa strada: “Il Signore ci ha detto di pregare – ha spiegato -. Ed è questo ciò che manca, la preghiera. Manca anche il lavoro con i giovani che cercano orientamento”.

Ecco perché la crisi delle vocazioni, più che passare per questa misura shock, si baserà più che altro sulla valorizzazione del ruolo dei “viri probati”, a cui potrebbe essere affidata la guida di piccole comunità cristiane in zone disperse e semi isolate. Sarebbe pur sempre un inizio.

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4 pensieri su “Crisi delle vocazioni non si risolve abolendo il celibato obbligatorio

  1. caro papa Francesco.
    è DETTO DA GESU’ , SE VUOI SEGUIRMI AD EVANGELIZZARE DEVI ABBANDONARE TUTTO ciò CHE HAI LAVORO . MOGLIE . FIGLI , AMICI, PARENTI , AVERI ECC. MA QUI PARLIAMO DI 2016 ANNI FA QUANDO oggi sulla politica il denaro la tecnologia le industrie le banche le tasse LA TV IL CELLULARE e mercato libero bel mondo chi desidera evangelizzare seguendo solamente la parola di Gesù nel combattere la mondanità dovrebbe non sposarsi se diventa Prete e ABBANDONARE moglie, figli e parenti , averi etc quando li aveva ? A questo punto le vocazioni a diventar Prete , gioco forza, scemano nei paesi più civili e progrediti nel bel mondo.

  2. L’ortodossia è nata 1000 anni dopo il Cattolicesimo, è una perversione politica che ha elementi comuni col satanismo spirituale e con Caballa e non può assolutamente essere presa da esempio. La Chiesa Cattolica sbaglia di grosso cercando di creare degli elementi comuni con loro al posto di educarli. I preti ortodossi sono empi dentro in paragone con i preti cattolici, non fanno bene ne mariti ne preti.

  3. Ho 70 anni, madre di tre figli, ho vissuto la vita a 360gradi, visto spettacoli teatrali, lirici, concertistici con i piu’ “grandi” nel settore.—Sono uscita dall’Italia per visitare altre nazioni, mi sono spinta fino in Giappone——-Rimasta sola nel 1992 ho avuto molti corteggiatori, istruiti e seri—- Rifiutando sempre altri uomini, ho iniziato a interrogarmi.—Iniziai un percorso religioso, studio del Vangelo+ preghiera+ messa giornaliera=consacrata laica, ragionato con cognizioni di causa no scelta obbligata o ultima “spiaggia”.—–Sono passati 12 anni, in mille difficolta’ oggettive dovute all’arretratezza mentale degli umani di questa parte dell’Italia che una donna che vive sola e’ una preda da depredare, ho continuato e posso affermare che chi decide di servire il Signore deve avere le attenzioni solo su questo, per coerenza e serieta’.–Anche un buon padre di famiglia, una buona madre devono rinunciare a qualcosa in nome di una cosa grande, la famiglia, a maggior ragione chi DECIDE di servire un SENIOR GRANDE, il creatore di tutto e tutti, assicuro perché la VIVO che la ricompensa e’ grande gia’ su questa terra, come ho scritto ho vissuto, ho tanti metri di comparizione.—–Io credo che i giovani hanno bisogno di trovare coerenza in noi Cristiani praticanti, coerenza che quanto diciamo lo viviamo NOI IN PRIMA PERSONA.

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