Riflessioni di Papa Francesco

Evangelizzare è dare gratis quello che Dio gratis ha dato a me

L’omelia di oggi di Papa Francesco, la seconda dopo la pausa estiva, si è sviluppata attorno alla parola “evangelizzare”. Ispirato dalla Prima Lettura del giorno (1 Cor 9,16-19.22b-27), il Santo Padre ha sottolineato come evangelizzare debba essere una necessità per il cristiano e ha messo in guarda, però, da una errata interpretazione dell’evangelizzare, che è quanto succede quando si inizia a fare proselitismo o, peggio ancora, quando ci si vanta.

Capita di sentire dire: “Io vado ad evangelizzare e ho portato in Chiesa tanti”, ha commentato Papa Francesco. Ma questo non è evangelizzare, è “fare proselitismo” e “anche quello è un vanto. Evangelizzare non è fare proselitismo. Cioè né fare la passeggiata, né ridurre il Vangelo a una funzione né fare proselitismo: questo non è evangelizzare”.

E a dire questo non è Bergoglio, ma San Paolo, nella Prima Lettura, laddove dice “Per me non è un vanto. Per me è una necessità” – ha detto il Papa – “che mi si impone”. San Paolo ci sta dunque dicendo, con il brano di oggi, che “un cristiano ha l’obbligo” di evangelizzare, “ma con questa forza, come una necessità di portare il nome di Gesù, ma dal proprio cuore”.

La domanda a questo punto sorge spontanea: come portare il nome di Gesù senza cadere nel proselitimo? “È una bella domanda!”, ha detto Papa Francesco, “Tutti noi conosciamo gente allontanata dalla Chiesa: cosa dobbiamo dire loro? E io ho risposto: ‘Senti, l’ultima cosa che devi fare è dire qualcosa! incomincia a fare e lui vedrà cosa tu fai e ti domanderà; e quando lui ti domanderà, tu di’’.

È questa la evangelizzazione che San Paolo ci insegna, una evangelizzazione con le opere, un dare testimonianza: “io vivo così, perché credo in Gesù Cristo”. Dando testimonianza con le opere, infatti, risvegliamo negli altri, in chi riceve gratuitamente il nostro aiuto, “la curiosità della domanda ‘ma perché fai queste cose?’ – ha detto il Vescovo di Roma. E a questo punto la risposta sarà – Perché credo in Gesù Cristo e annuncio Gesù Cristo e non solo con la Parola – si deve annunciarLo con la Parola – ma con la vita”.

Ci farà bene, oggi, riflettere sulla nostra testimonianza cristiana: “anche tutti noi, fratelli e sorelle, abbiamo l’obbligo di evangelizzare, che non è bussare alla porta al vicino e alla vicina e dire: ‘Cristo è risorto!’. – ha concluso Papa Francesco – È vivere la fede, è parlarne con mitezza, con amore, senza voglia di convincere nessuno, ma gratuitamente. È dare gratis quello che Dio gratis ha dato a me: questo è evangelizzare”.

Taggato , , ,

Informazioni su Redazione

3 pensieri su “Evangelizzare è dare gratis quello che Dio gratis ha dato a me

  1. Buenos días !!

    Ay!! Que bonito es hacer el Bien.

    Creo :

    Haciendo el Bien, estamos ayudando al mundo. Es haciendo,y no diciendo, pues haciendo se dice todo. Es dando como se recibe la gracia de Dios. Es el árbol que dá y dá y dá, sin mirar a quién.

    Saludos, buen día.

  2. avverto la necessità e l’obbligo di evangelizzare, ma non tutti accettano Cristo perché c’è la convinzione diffusa che il cristianesimo (a differenza dell’ateismo) non è un elemento politico e commerciale. Se parlo di Cristo la gente si arrabbia perché “vede” sfumare un favore (impossibile) e “vede” crollare i suoi affari. Non ho capito il motivo delle ribellioni alla Fede. Le persone che hanno capito che hanno sbagliato tutto sono tante, ma non agiscono (più?) per ignoranza. Non vogliono sentir parlare di corruzione, imbrogli e ladrocini, ma (forse sono in errore) rivendicano il diritto di sbagliare, perché devono fare per forza quello che vogliono, devono pretendere di più, devono guadagnare meglio, devono stare bene, devono comprare l’ultimo modello all’ultimo grido, sono pieni di debiti, mentre sto come un Re! Sembra che hanno capito, perché sto bene ma mi guardano dalla distanza, come se non si fidassero. Sanno che non voglio essere disturbato e si tengono lontani, perché quando si sono avvicinati hanno cercato di far trionfare i loro principi, ma non ci sono riusciti. Sono un elemento di disturbo che alcuni non vogliono ascoltare, ma (dicono) altri mi seguono dalla distanza senza farsi notare. Quando ero bambino amavo stare in compagnia dei vecchi (in italiano si dice vecchi) perché avevano molto da insegnarmi. A quanto sembra la saggezza in alcuni casi è uno sproloquio, ma in altri casi è la verità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.