Nella Seconda Predica d’Avvento, Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, ha parlato di come si costruisce la pace: la pace non è solamente un Dono di Dio ma è anche un compito, un impegno, che Dio ha affidato agli uomini.
Gesù, “non ci ha solo esortati a essere operatori di pace, ma ci ha anche insegnato, con l’esempio e la parola, come si diventa operatori di pace“, ha spiegato Cantalamessa, ed è proprio da Gesù che noi impariamo che “la pace non si fa come la guerra“.
Fare la pace non vuol dire, come intendeva l’imperatore Cesare, distruggere il nemico: Gesù ci propone un differente modello di fare la pace, che non parte dalla distruzione dell’avversario, quanto piuttosto dalla distruzione dell’inimicizia.
È proprio San Paolo, a spiegarci che sulla Croce Gesù «ha distrutto in se stesso l’inimicizia»: Gesù ci indica una via per la pace che non passa per la distruzione del nemico, ma per la distruzione dell’inimicizia. E come si distrugge l’inimicizia, chiede il predicatore: con il dialogo.
Citando le parole di Abramo Lincoln il quale veniva spesso additato come “troppo cortese con i propri avversari politici“, Cantalamessa ha detto: «Non distruggo forse i miei nemici quando me li faccio amici?»
Il dialogo è la sola via per la pace, è la via che ci ha insegnato Gesù: “la pace non si fa come la guerra. Per fare la guerra, occorrono lunghi preparativi: formare grossi eserciti, predisporre strategie, sancire alleanze e poi muovere compatti all’attacco. Guai a chi volesse cominciare per primo, da solo e alla spicciolata: sarebbe votato a sicura disfatta. La pace si fa esattamente al contrario: cominciando subito, per primi, anche uno solo, anche con una semplice stretta di mano. La pace si fa, diceva papa Francesco in una circostanza recente, ‘artigianalmente’“.
Ed è proprio per questo che la pace non solo è un dono ma un compito, affidato ad ogni persona: la pace si costruisce con il piccolo contributo di ogni persona.
5 Commenti
Maria Giuseppina Costa il 13 Dicembre 2014 alle 5:26 pm.
per poter fare la pace nessuno deve rimanere indietro,tutti vanno accolti,anche i bimbi autistici devono poter ricevere la S:Comunione,e essere accolti e istruiti nelle scuole,sono portatori di una genuinità che può solo insegnare chi è al cospetto di Dio.Se si comportano male è perchè gli facciamo paura.
Buon Natale!
anna maria gerardi il 13 Dicembre 2014 alle 11:46 am.
Caro Papa Francesco sei la persona piu’ umile che ho visto nn da vicino fisicamente ma ti sento con il cuore! Condivido le parole .i pensieri i gesti .la guerra e’ una parola che fa paura . Vivere di pace e’ l’unica via x raggiungere l’amore divino insegnaci ad amarci l’un l’altro..ti auguro un Santo Natale e spero che possa venire presto a trovarti!
peppino orlando il 13 Dicembre 2014 alle 7:39 am.
Una contraddizione 1.Gesù distrugge in sé l’inimicizia”.2.Col dialogo si va a cercare la pece negli spiriti ribelli di mondo e sue religioni, in guerra con Cristo e con i suoi.
peppino orlando il 13 Dicembre 2014 alle 6:22 am.
Discorso unilaterale e deviante. La carità fonte di pace fiorisce nella Verità,Lo Spirito santo è uno col Verbo di Dio. Questa predica trascura la verità che discerne e presume una pace a costo anche della verità, che è fomite di guerra.Infatti il Verbo ha la spada nella bocca .,che il dialogo trasforma in chiacchiera compiacente, diplomazia tra potenti in lotta per spartirsi questo mondo. Lincoln insegna a Cantalamessa ,non il Vangelo.
cecilia Sanchez Bello il 13 Dicembre 2014 alle 2:10 am.
Un cordial saludo su Santidad Papa Francisco. Quisiera que me escuchara algun día. Para poder habla de muchas cosas de la vida. .y pedirle muchos consejos. Gracias. DIOS LE PAGARÁ