Riflessioni di Papa Francesco

Il coraggio cristiano: saper fuggire dal peccato e camminare verso Dio

Riconoscere che ci sono tentazioni alle quali non sappiamo resistere é un gesto di onestà verso noi stessi e verso Dio. Perché é così: siamo essere umani, fatti di carne e sangue. Non siamo in grado di resistere a tutto ma questo non significa che possiamo permetterci tutto trasformando questo dato di fatto in una scusa.

Infatti difronte al peccato a cui non sappiamo resistere, l’atteggiamento corretto é la fuga. E’ la tentazione di Satana infatti che vorrebbe che dessimo una sbirciatina a questa o quella situazione che sappiamo essere peccato. Ma se facciamo questo, se diamo corda a questa tentazione, inesorabilmente andremo verso il peccato perché non sapremo resistergli ulteriormente.

Fuggire dunque davanti al peccato é un gesto di coraggio, oltre che di onestà verso se stessi e verso il Signore Padre Nostro.Fuggire senza alcuna nostalgia o rimpianto per non aver avuto conoscenza del peccato o per non aver visto con i nostri stessi occhi. La curiosità non serve, fa male!, dice papa Francesco.

Santa Teresina del Bambin Gesù ci insegnava che alcune volte, in alcune tentazioni, l’unica soluzione è fuggire e non avere vergogna di fuggire; riconoscere che siamo deboli e dobbiamo fuggire. E il nostro popolo nella sua semplice saggezza lo dice un po’ ironicamente: ‘Soldato che fugge, serve per un’altra guerra’. Fuggire per andare avanti nella strada di Gesù”

Non solo quindi fuggire, ma anche andare avanti. Infatti nel momento in cui vogliamo fuggire subito il demonio tenta di sbarrarci la strada facendo nascere in noi la paura. La paura da un lato ci paralizza, la curiosità dall’altro ci spinge verso il peccato. Per questo dobbiamo essere capaci di fuggire, ma senza avere paura di andare avanti sulla strada del Signore.

E come trovare il coraggio necessario per proseguire nel cammino? Guardando il Signore, guardando l’esempio di Gesù che ci dona quello stupore di cui abbiamo bisogno per riconoscere che Egli é al nostro fianco. Lo stupore ci libera dai vincoli, dai lacci della paura e ci permette di vedere nuovamente in maniera chiara la strada del Signore, il cammino da percorrere.

Non siamo ingenui né cristiani tiepidi, siamo valorosi, coraggiosi. Siamo deboli noi, ma dobbiamo essere coraggiosi nella nostra debolezza. E il nostro coraggio tante volte deve esprimersi in una fuga e non guardare indietro, per non cadere nella cattiva nostalgia. Non avere paura e sempre guardare il Signore!

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