Riflessioni di Papa Francesco

Non chiamate martiri i terroristi, non chiamateli figli di Dio!

Ai cristiani ripugna l’idea che gli attentatori suicidi possano essere definiti dei martiri: nulla nel loro comportamento può essere accostato all’atteggiamento dei figli di Dio. Lo ha detto Papa Francesco questa mattina, durante l’Udienza Generale tenutasi in Piazza San Pietro. Ai presenti il Papa ha spiegato che il martirio è sinonimo di testimonianza e fedeltà al Vangelo, e non l’atto di chi compie del male.

Insomma, gli attentatori suicidi non sono martiri, perché non c’è nulla nella loro fine che possa essere paragonato all’atteggiamento fatto proprio dai veri figli di Dio. “A volte – ha detto il Papa – leggendo le storie di tanti martiri di ieri e oggi rimaniamo stupidi dinanzi alla fortezza con cui hanno affrontato le loro sfide. Questa fortezza è segno della immensa speranza che li animava: la speranza certa che niente e nessuno avrebbe mai potuto separarli dall’amore di Dio”.

“I cristiani – ha poi aggiunto – sono uomini e donne controcorrente, perché se il mondo è segnato dal peccato, dall’ingiustizia e dall’egoismo, chi segue Cristo cammina per forza di cose in direzione opposta. Non per spirito polemico, ma per fedeltà a Dio, che è una logica speranza”.

Il Santo Padre si è anche soffermato sul valore dell’umiltà e della povertà, affermando che “il cristiano che non è distaccato dalle ricchezze, dal potere e soprattutto da se stesso, non assomiglia a Gesù”. La tentazione di noi tutti, oggi più che mai, è vincere la tentazione della vendetta e della violenza, del rispondere al male con il male, ma il Papa ha messo in guardia: “La violenza mai! Per sconfiggere il male non si possono condividere i metodi del male!”.

Da qui viene naturale dedurre quello che è il profilo di un buon cristiano: il profilo di un perseguitato, più che di un persecutore; di un mite, anziché di un arrogante; di un sottomesso alla verità, anziché di un venditore di fumo; di un onesto, anziché di un impostore. Vivere una vita in questo modo significa essere testimoni, significa essere martiri. “C’erano tante altre possibilità offerte dal vocabolario: potevamo parlare di eroismo, abnegazione, sacrificio di sé. E invece i cristiani della prima ora lo hanno chiamato con un nome che profuma di discepolato”.

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