Riflessioni di Papa Francesco

Non è cristiano spellarsi vivi in litigi e scontri

Papa Francesco nel corso di una intervista radiofonica con una radio di una piccola parrocchia del nord dell’Argentina ha riassunto i principali punti del proprio magistero: siamo un popolo pellegrino, che cammina sul percorso indicato da Gesù, seguendo l’esempio di Maria, nostra madre e senza paura.

La Chiesa, secondo il Pontefice, è come un pellegrino, costantemente in cammino verso la meta indicata da Gesù. Proprio il fatto di sapere quale è la propria meta rende questo camminare della Chiesa un cammino e non un girovagare, un errore.

Tuttavia la Chiesa non solo è in cammino con le gambe ma anche nel cuore: ogni cristiano, e così la Chiesa tutta, devono avere “un cuore pellegrino“: “chi non ha un cuore che non va al di là di se stesso non ha un cuore pellegrino né per adorare Dio né tanto meno per aiutare i fratelli“.

Il cuore di ogni cristiano, dunque, deve camminare “senza stancarsi nelle due direzioni insegnatele da Gesù, verso Dio e verso i fratelli” poiché, se così non fosse, sarebbe “moribondo ed è necessario resuscitarlo rapidamente“.

L’esempio per il nostro essere Chiesa in cammino, per il nostro essere cristiani che camminano è la Vergine Maria, che è madre di ognuno di noi: “il nostro popolo non è orfano: il nostro popolo ha la Madre! – ha detto il Santo Padre – Un figlio senza madre ha l’anima mutilata e un popolo senza madre è un popolo orfano, solo, arido, senza idee, senza la tenerezza che soltanto una mamma ci dà“.

È dunque fondamentale guardare a Maria, al suo esempio di servizio ma anche al suo esempio nell’allontanare le tentazioni alle quali siamo soggetti: tra tutte le chiacchiere e le divisioni. “Lavorare per l’unità è sempre importante“, ha affermato Bergoglio, pur riconoscendo che “sempre ci saranno differenze, sempre ci saranno scontri, importante è non lasciarli crescere e cercare di fare in modo che le cose si risolvano fra fratelli”.

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11 pensieri su “Non è cristiano spellarsi vivi in litigi e scontri

  1. Frank, è proprio vero: quante guerre fratricide nelle parrocchie! Quanto cinismo e indifferenza per propri, anche spiccioli interessi!
    Ma Papa Francesco viene messo a conoscnza? Chi gestisce la corrispondenza del Papa, cosa fa, quando arrivano notizie specifiche riguardanti i vari Ponzio Pilato che operano nelle Parrocchie?!

  2. Buon pomeriggio, penso che la guerra non sia qualcosa che può produrre dei benefici. Bensì concordo con altri che porti al disfattismo. Il mondo e noi esseri umani dobbiamo rispettare ciò che ci è stato dato in dono, con rispetto e amore cooperando per il bene, non certo per distruggere ma per edificare.

  3. Caro Papa Francesco,
    Quanti lavamani fra prelati. Quanto più alte sono le cariche, tanto più vigoroso è il lavamani da Ponzio Pilato. Naturalmente verso i deboli. Massima disponibiltà per chi “conta”. Tutto in silenzio.
    Caro Papa, vieni a rompere questo silenzio e fa che si affermi la verità e la vera giustizia. Da Benevento.

  4. Grazie santo padre per le sue belle parole ci fidiamo e preghiamo Dii affinché ci aiuti a fare sempre la sua volontà e portare la pace nel mondo

  5. E’ vero che “lavorare per l’unità è sempre importante”, ma ci sono alcune situazioni in cui non si può fare nulla, credo che solo DIO può intervenire, con l’intercessione della Vergine Maria che, come dice il Santo Padre, è la “Madre di ognuno di noi”. Lascio un commento, richiamando due figure citate nella Bibbia da Mosè: Caino e Abele. “Caino coltivava la terra ed era cattivo, invidioso e geloso; Abele, invece, custodiva le pecore ed era buono, religioso ed ubbidiente. Entrambi offrivano a Dio i migliori frutti del loro lavoro: Caino le primizie della terra, Abele gli agnelli più belli del suo gregge. Ma Dio mostrava preferire i sacrifici di Abele perché offerti con maggior fede. Caino allora diventò geloso del fratello ed, anzi, cominciò ad odiarlo. Dio, che leggeva nel suo cuore, lo ammonì più volte, ma oramai Caino era in preda alla gelosia e all’odio. Perciò, un giorno, accecato dall’ira per aver visto ancora una volta il fumo del suo sacrificio disperdersi per terra mentre quello di Abele saliva dritto e leggero al cielo, decise di uccidere il fratello. Lo invitò a fare una passeggiata nei campi: ed Abele , nulla sospettando, lo seguì; ma quando giunsero in una località deserta, Caino si avventò improvvisamente contro Abele e lo uccise colpendolo con un nodoso bastone. Quindi, inorridito alla vista del sangue fraterno e spaventato dal delitto compiuto, fuggì. Così la terra fu per la prima volta bagnata dal sangue umano; così gli uomini conobbero la morte.”

  6. È difficile raggiungere gli obiettivi che Dio ci chiede perché il male è in tutti gli angoli, ma con la preghiera, la fede, il coraggio e le sue parole Padre che ci illuminano tutti giorni ce la dobbiamo fare…grazie!!!!

  7. Santo Padre leggo ogni giorno quello che scrive e apprezzo le sue riflessioni. Mi sono di grande aiuto.
    Vorrei poter porle una domanda. Può un cristiano portare in tribunale un suo fratello senza prima aver chiesto aiuta alla Chiesa? Secondo lei gli altri che guardano e non aiutano i fratelli in difficoltà e come fece Ponzio Pilato se ne lavano le mani ( compresi i preti) sono cristiani??
    Io non sono nessuno per giudicare ma queste cose fanno rabbrividire , ci sconvolgiamo per la guerra a Gaza, ma quante guerre ogni giorno nelle nostre piccole parrocchie avvengono per nulla?? Troppe mi creda, troppe.
    Buona giornata
    Grazie

    1. Quanti Ponzio Pilato ci sono, purtroppo anche nella “Chiesa”.
      “Può un cristiano portare in tribunale un suo fratello senza prima aver chiesto aiuta alla Chiesa?”
      Hai messo il dito nella piaga.
      Speriamo che il Papa riesca a leggere, anzi che facciano arrivare nelle sue mani quanto DEVE sapere.
      Benevento non è lontana dal Vaticano.

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