Riflessioni di Papa Francesco

Rendiamo presente il Regno di Dio con gesti di tenerezza, comprensione e misericordia

Il Vangelo del giorno è stato al centro della riflessione di Papa Francesco prima della recita della preghiera mariana dell’, domenica 22 novembre 2015. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re, Gesù ci invita a cambiare la logica mondana per quella del Vangelo: “Gesù mentre si presenta a Pilato come re di un regno che «non è di questo mondo» (Gv 18,36). – ha sottolineato il Vescovo di Roma – Questo non significa che Cristo sia re di un altro mondo, ma che è re in un altro modo“.

Quale è il modo di Gesù di essere Re? Sostanzialmente “si tratta di una contrapposizione tra due logiche. La logica mondana poggia sull’ambizione, sulla competizione, combatte con le armi della paura, del ricatto e della manipolazione delle coscienze. – ha spiegato il Papa – La logica del Vangelo, cioè la logica di Gesù, invece si esprime nell’umiltà e nella gratuità, si afferma silenziosamente ma efficacemente con la forza della verità“.

È in questo senso che Gesù dichiara di non essere Re “di questo mondo“. Infatti, “i regni di questo mondo a volte si reggono su prepotenze, rivalità, oppressioni; – ha ulteriormente commentato Bergoglio – il regno di Cristo è un «regno di giustizia, di amore e di pace» (Prefazio)“. E quando si rivela a noi il Regno di Dio? “Nell’evento della Croce! – ha risposto Papa Francesco – Chi guarda la Croce di Cristo non può non vedere la sorprendente gratuità dell’amore. Qualcuno di voi può dire: “Ma, Padre, questo è stato un fallimento!”. È proprio nel fallimento del peccato – il peccato è un fallimento – nel fallimento delle ambizioni umane, lì c’è il trionfo della Croce, c’è la gratuità dell’amore”.

È nella croce che Cristo si si rivela Re: “nel fallimento della Croce si vede l’amore, questo amore che è gratuito, che Gesù ci dà. Parlare di potenza e di forza, per il cristiano, significa fare riferimento alla potenza della Croce e alla forza dell’amore di Gesù – ha ulteriormente sottolineato Bergoglio – un amore che rimane saldo e integro, anche di fronte al rifiuto, e che appare come il compimento di una vita spesa nella totale offerta di sé in favore dell’umanità“.

“Gesù ha dato la vita per il mondo” è vero, ma è più bello dire: “Gesù ha dato la sua vita per me”. E oggi in piazza, ognuno di noi, dica nel suo cuore: “Ha dato la sua vita per me”, per poter salvare ognuno di noi dai nostri peccati” – ha dunque concluso il Santo Padre – Di fronte alle tante lacerazioni nel mondo e alle troppe ferite nella carne degli uomini, chiediamo alla Vergine Maria di sostenerci nel nostro impegno di imitare Gesù, nostro re, rendendo presente il suo regno con gesti di tenerezza, di comprensione e di misericordia“.

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7 pensieri su “Rendiamo presente il Regno di Dio con gesti di tenerezza, comprensione e misericordia

  1. “CHI L’HA VISTO?”
    La logica dell’umiltà, gratuità e VERITÁ deve partire, anche com’esempio, dai cattolici consacrati.
    Si vede, purtroppo, sempre più mondanità, ambizione e tutto quanto su tali rocce si poggia e sviluppa.
    Cecità, superbia e indifferenza s o l i d e di fronte a qualsiasi sofferenza. Cecità di fronte a qualsiasi verità che contrasti la propria convenienza.
    Giustizia, verità, integrità, SOLIDARIETÀ: CHI LE HA VISTE? Chi amministra giustizia, tutela dell’incolumità e salute, solidarietà e religiosità verso gli oppressi, risolvono con la loro infinita noncuranza e sordità, che favorisce abusi degli oppressori, fino all’inverosimile?
    Parole, parole, parole…..senza costrutto, La correttezza cantilenata ma non resa concreto è peggio del male dichiarato.
    Quando la catastrofe si sarà realizzata, come già ripetutamente e formalmente segnalato dai Vigili del Fuoco, queste autorità continueranno a blaterare parole, parole, parole e ad attuare disfattive inerzie omissive dell’incombenza dei rispettivi ruoli, che concretamente hanno favorito e continueranno a favorire abusi e sottrazioni di doveri da parte dei responsabili, lasciati liberi di soverchiare ed indenni da ogni obbligo e punizione?
    La vita delle vittime, Già COMPROMESSA e seriamente DETERIORATA, perché obbligata a vivere in condizioni insalubri e disumane dalle omissioni di tutte le autorità preposte e dalla “misericordia” dei consacrati, non conta niente? Questi sono i livelli? Questa la misericordia predicata? Questa la politica dei “cattolici praticanti”? Questi i gesti di tenerezza, comprensione e misericordia?
    Papa Francesco, missive con riscontro di ricezione e queste pagine e connessi commenti che fine fanno? Che senso hanno? NESSUNO DEVE SAPERE? Tutto deve rimanere in ambito riservato, senza soluzione “misericordiosa”? Anche quando, i Tuoi sermoni, pur chiari e ripetitivi, continuano a scivolare? E tutto si consuma annosamente nella piazza principale locale proprio davanti alla parrocchia, sotto gli occhi di tutti, sconcertati e increduli di un andazzo tanto appariscente quanto ignominiosamente perdurante, grazie all’incontrovertibilità sordomuta-cieca di tutti le autorità preposte e d’ogni carica rappresentativa della misericordia divina.
    E tutto ciò in un contesto territoriale che si “distingue” per la presenza di politici “cattolici”, ma dove l’imposizione all’inchino forzato dalle forche caudine non è mai tramontato?
    MA BASTA!
    “Dio perdona sempre” e ”rubare documenti riservati è reato” La trasparenza e i provvedimenti concreti nei confronti dei “lussuosi” con le offerte per i bisognosi?!
    PAPA FRANCESCO!!!!

  2. Quante volte Gesù mi ha dato l’amore e io non capivo dura di cervice. Mi sono sposata a 23 anni credevo di essere felice ma non è stato cosi:due figli credevo ancora di essere felice. Due figli con un padre molto ricco, sono andati a vivere con lui e la sua compagna: Ed io sempre più sola.incontro il mio secondo marito mi io non trovavo pace. Ad un tratto mi sentivo adultera nei confronti di Gesù; lascia la grande città e mi sono consacrata al mio unico amore Cristo Gesù la mia pace. Mi ritrovo a 69 anni con due splenditi nipoti, ma purtroppo i miei figli mi danno tanti proplemi. Ma seguire Gesù questa e la mia scelta andare avanti e salire la montagna: la salita è dura , ma guai guardare indietro, questo è seguire Gesù. Ci vuole diventare mio discepolo prenda la sua croce e mi sequa sia fatta la tua volontà.” Questa è vera felicità e pace” Papa Francesco di ti protegga dai tuoi nemici. Cari saluti.

  3. Gesù ci ama di un amore infinito, si è donato a noi nella semplicità facendosi servo e servitore del suo popolo. Morendo in croce ha riscattato noi uomini dal peccato e dalla morte, pur non avendo colpa alcuna, quale dono di amore più grande di questo? Anche noi dovremmo farci umili e semplici, non pensando alle vanità terrene ma superandoci nell’amare gli altri. Possiamo accumulare ricchezze ma quando moriamo non portiamo nulla con noi, possiamo seguire le tendenze ed essere alla moda, ma se siamo vuoti di amore a cosa ne giova? seguiamo Gesù e illuminati dalla vera luce del mondo non saremo schiavi dell’egoismo. Che Maria nostra Madre ci aiuti sempre nella ricerca del bene e della pace, e ci indichi la via per farci simili al dolce Gesù, se non amiamo saremo come ciechi, ma se abbandonando le ideologie del mondo stiamo uniti a Dio e siamo umili di cuore accogliendo il fratello più fragile e perseverando nella fede, avremo Gesù nel nostro cuore, e porteremo agli altri il buon profumo di Cristo. Sia fatti per il paradiso non per il mondo. Buona giornata di pace e amore.
    Sia lodato Gesù Cristo e Maria Vergine Santa e Benedetta.

  4. Il Male (non creato dall’uomo, perché l’uomo non crea NULLA, in quanto egli stesso creatura di Dio), in tutte le sue manifestazioni e metodiche che avversano pace e integrità morale, seminando vittime e sofferenza, deve avere un controllo, che solo Dio può esercitare. L’uomo si difende, ma con tutti i limiti della sua imperfetta natura umana. PERFETTO è solo Dio.

  5. Soltanto con l’aiuto della Madre DOLCISSIMA MARIA, si puo’, capire il Suo amore, anche LEI ha dato tutto, ha dato GESU’, il pericolo di essere lapidata se Giuseppe non la sposava, era una ragazza madre——Quanto ha dato anche Maria, per dire grazie a questo Suo amore “per me”, quando non riesco a amare chi mi fa’ male dico; Madre,aiutami tu, perlomeno non odio e auguro male, questa e’ gia’ una grande grazia. Ivana Barbonetti

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