Riflessioni di Papa Francesco

Siate inquieti perché l’amore di Gesù vale la pena viverlo

Dobbiamo essere Cristiani dinamici, meno concentrati su noi stessi. E’ questo il senso della lettera inviata prima di partire per Castel Gandolfo da Papa Francesco a Armando José Maria Rossi, vescovo di Concepción.

Nella lettera il Pontefice evidenzia tre passaggi fondamentali della missione affidata al cristiano: “camminare, farsi discepoli e annunciare”. Un cristiano che non consideri e metta in pratica questi tre momenti nella propria vita rischia di smarrirsi, di perdere la via e soprattutto perde il senso stesso della chiamata di Dio: la missione.

Infatti, afferma il Santo Padre, “Voi sapete che ho paura dei cristiani quieti. Finiscono come l’acqua stagna”. L’acqua, fonte di vita, se rimane ferma si converte in acqua morta e a sua volta diventa portatrice di morte, rende non prolifica la Parola.

Ma vi é una terza categoria di cristiani che nuocciono molto alla Chiesa e a loro stessi, questi sono coloro che “credono di sapere tutto”, i saccenti. Questi cristiani “senza accorgersene a poco a poco – dice il Pontefice – chiudono il loro cuore al Signore e finiscono per essere concentrati soltanto su se stessi”.

Questi cristiani, i saccenti e i quieti, sono dei “cristiani con se stessi e per se stessi” che hanno smarrito la dimensione comunitaria del cristianesimo, istituita da Gesù. “Incontrare Gesù e vivere lo stupore meraviglioso dell’incontro” dice Papa Francesco “porta inevitabilmente a cercarlo nella preghiera e nella lettura dei Vangeli.”

Da questo ne deriva che “il passo successivo non può che essere l’annuncio perché “si sente la necessità di adorarlo e di conoscerlo”. 

Il cristiano é dunque colui che cammina,viene trasformato dalla Parola e va ad annunciala. Il cristiano é una persona che esce da se stesso, dalla individualità per portare la buona novella.“Siate inquieti – termina dicendo Papa Francesco – perché l’amore di Gesù vale la pena viverlo”.

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4 pensieri su “Siate inquieti perché l’amore di Gesù vale la pena viverlo

  1. Caro Papa Francesco io ti ammiro tanto e credo in TE ho già scritto via facebook ma ho notato che qualcuno ha vilmente censurato il tutto.
    Avevo proposto ,dopo la tua visita a Lampedusa,di dare un esempio concreto dando asili ai profughi con bimbi piccoli nei tanti edifici di proprietà della Chiesa:un esempio vuotare Castel Gandolfo e farne tante camere per questi diseredati.
    Sarebbe un bell’esempio per questa inutile europa che fa finta di niente.
    Fallo caro Francesco e sarai già Santo in vita.Sono l’amico di Lucca e di Max Gerola che hai ricevuto recentemente.Ti bacio con profondo affetto la mano dicendoTi che Ti voglio bene

  2. E’ proprio vero bisogna essere irrequieti. Se non fosse stato per l’irrequietudine e la preghiera di un gruppetto di noi, nel sito della nostra scuola, la statuina della Madonna di Fatima, per altro benedetta in Piazza San Pietro da Giovanni Paolo II non ci sarebbe mai stata. Sarebbe rimasta nel convento delle Suore dove era in “sosta” momentanea. “Sosta durata ben 4 anni” perché ostacolati, intasati, osteggiati, bloccati, da tanti colleghi che non vedevano di buon occhio la cosa.

    Ma, alla fine, chi vince? Vince Maria. Sapete come si dice? 🙂 Dicette ‘o pappice vicino ‘a noce, damme ‘o tiempo ca te spertoso.

    Tradotto significa – “Disse il pappice alla noce, dammi del tempo che prima o poi ti buco” . 🙂

    \ il pappice è un parassita /

    E tutto questo è successo in Italia, democratica, pluralista e compagnia bella. 🙁 Immagino cosa passano i missionari ed i cristiani in quei Paesi dove di democrazia manco a parlarne.

    Quattro lunghi anni, ma, alla fine, la SS.ma Vergine ancora una volta ha trionfato.

    Sia lodato Gesù Cristo. Ciao guaglju’ 🙂

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