Riflessioni di Papa Francesco

Sintesi del primo giorno del viaggio apostolico in Messico

Durante la prima giornata di viaggio apostolico in Messico, Papa Francesco ha sostenuto quattro importanti incontri pubblici: all’arrivo, venerdì sera, ha avuto luogo la , mentre nella giornata di sabato, Francesco ha prima incontrato le autorità, i rappresentanti della società civile e del corpo diplomatico del Messico, quindi  e infine ha celebrato al .

Nel suo primo discorso in terra messica, ovvero rivolgendosi alle autorità del Messico, il Papa ha invitato a rispondere con un chiaro no al privilegio per pochi, contrapponendo la logica del sì al bene comune: “Ogni volta che cerchiamo la via del privilegio o dei benefici per pochi a scapito del bene di tutti, presto o tardi la vita sociale si trasforma in un terreno fertile per la corruzione, il narcotraffico, l’esclusione delle culture diverse, la violenza, e persino per il traffico di persone, il sequestro e la morte, che causano sofferenza e che frenano lo sviluppo“, ha commentato il Santo Padre, “Ai responsabili della vita sociale, culturale e politica compete in modo speciale lavorare per offrire a tutti i cittadini l’opportunità di essere degni protagonisti del loro destino, nella famiglia e in tutti gli ambiti nei quali si sviluppa la socialità umana, aiutandoli a trovare un effettivo accesso ai beni materiali e spirituali indispensabili: abitazione adeguata, lavoro degno, alimentazione, giustizia reale, una sicurezza effettiva, un ambiente sano e pacifico“.

Dal Palazzo Nazionale di Città del Messico, il Papa si è quindi recato alla Cattedrale dell’Assunzione, dove ha incontrato i Vescovi messicani. A questi, in un lungo e articolato discorso, ha detto di non avere paura della trasparenza, di essere vicini alla gente e di dare testimonianza del Signore, vivendo in forma umile e non da prìncipi. “La Chiesa non ha bisogno dell’oscurità per lavorare. Vigilate affinché i vostri sguardi non si coprano con le penombre della nebbia della mondanità; non lasciatevi corrompere dal volgare materialismo né dalle illusioni seduttrici degli accordi sottobanco.“, ha detto loro Bergoglio, che facendo anche chiaro risperimento al narcotraffico lo ha definito una “metastasi che divora“.

Infine il momento culmine della prima giornata, dal punto di vista spirituale, è stata la celebrazione della Santa Messa a Guadalupe: è questo il santuario mariano a cui tutta l’america latina guarda e tra i più visitati del mondo. Un momento tanto atteso dal Papa stesso, che ha apertamente dichiarato che il principale motivo del suo viaggio in Messico è proprio venerare la Vergine di Guadalupe. Dal santuario mariano, Francesco ha allargato l’orizzonte al più grande santuario, quello della vita, composto dai fedeli, prima di tutto dai più poveri e umili: “il santuario di Dio è la vita dei suoi figli, di tutti e in tutte le condizioni, in particolare dei giovani senza futuro esposti a una infinità di situazioni dolorose, a rischio, e quella degli anziani senza riconoscimento, dimenticati in tanti angoli. Il santuario di Dio sono le nostre famiglie che hanno bisogno del minimo necessario per potersi formare e sostenere. Il santuario di Dio è il volto di tanti che incontriamo nel nostro cammino“, ha detto il Vescovo di Roma. Maria, ha concluso Francesco, ci dice continuamente “sii mio messaggero, sii mio inviato per costruire tanti nuovi santuari, accompagnare tante vite, asciugare tante lacrime. Basta che cammini per le strade del tuo quartiere, della tua comunità, della tua parrocchia come mio messaggero, mia messaggera; innalza santuari condividendo la gioia di sapere che non siamo soli, che lei è con noi. Sii mio messaggero dando da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, da’ un posto ai bisognosi, vesti chi è nudo e visita i malati. Soccorri il prigioniero, non lasciarlo solo, perdona chi ti ha fatto del male, consola chi è triste, abbi pazienza con gli altri e, soprattutto, implora e prega il nostro Dio. E in silenzio le diciamo quello che ci sale dal cuore“.

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2 pensieri su “Sintesi del primo giorno del viaggio apostolico in Messico

  1. Bellissime ed emozionanti parole.
    In particolare “La Chiesa non ha bisogno dell’oscurità per lavorare. Vigilate affinché i vostri sguardi non si coprano con le penombre della nebbia della mondanità; non lasciatevi corrompere dal volgare materialismo né dalle illusioni seduttrici degli accordi sottobanco”
    Vigilare e intervenire su quelle campane stonate, che disarmonizzano e disperdono nel proprio ambito.
    Prevenire, rettificare e allineare al messaggio di Dio, prima di perdonare.
    Lasciare intatti i cattivi esempi, proprio dove si è preposti all’osservanza di condotte coerenti a quanto si predica, non è costruttivo ed estingue ogni buona, sana parola, sostentando la nebbia della mondanità, materialismi, seduzioni egoistiche, nella totale indifferenza del danno che si procura al prossimo e della dispersione d’ogni retta, cristiana parola.
    Sono noiosa? Meglio che essere irremovibilmente inerti per la coerente realizzazione d’ogni bella parola.
    Santità, faccia intervenire dove la Sua parola è stornata da intonazioni disarmoniche. Bisogna eliminare la nebbia offuscunte. VERITÁ, VERITÁ, VERITÁ.
    Allagare le frontiere del gregge per incrementare la pace è costruttivo; trascurare le proprie piantagioni prosciuga buona parte delle colture.

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