Riflessioni di Papa Francesco

Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma

Il secondo intervento pubblico della Visita Pastorale in Toscana di Papa Francesco si è tenuto con i : il Santo Padre parlando nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze ha delineato una nuova idea di umanesimo, fondato in Cristo Gesù, al quale la Chiesa deve tendere.

Possiamo parlare di umanesimo solamente a partire dalla centralità di Gesù, scoprendo in Lui i tratti del volto autentico dell’uomo. – ha detto Papa Francesco – È la contemplazione del volto di Gesù morto e risorto che ricompone la nostra umanità, anche di quella frammentata per le fatiche della vita, o segnata dal peccato. Non dobbiamo addomesticare la potenza del volto di Cristo. Il volto è l’immagine della sua trascendenza. È il misericordiae vultus. Lasciamoci guardare da Lui. Gesù è il nostro umanesimo. Facciamoci inquietare sempre dalla sua domanda: «Voi, chi dite che io sia?» (Mt 16,15)“.

Francesco ha dunque riproposto questa domanda di Gesù sotto un’altra chiave: “Guardando il suo volto che cosa vediamo?“. Ebbene, ha risposto il Papa, il volto di Gesù ci ispira tre sentimenti che devono essere l’orizzonte del cristiano: “umiltà, disinteresse, beatitudine“.

Questi tratti ci dicono che non dobbiamo essere ossessionati dal “potere”, anche quando questo prende il volto di un potere utile e funzionale all’immagine sociale della Chiesa. – ha commentato Bergoglio – Se la Chiesa non assume i sentimenti di Gesù, si disorienta, perde il senso. Se li assume, invece, sa essere all’altezza della sua missione. I sentimenti di Gesù ci dicono che una Chiesa che pensa a sé stessa e ai propri interessi sarebbe triste. Le beatitudini, infine, sono lo specchio in cui guardarci, quello che ci permette di sapere se stiamo camminando sul sentiero giusto: è uno specchio che non mente. Una Chiesa che presenta questi tre tratti – umiltà, disinteresse, beatitudine – è una Chiesa che sa riconoscere l’azione del Signore nel mondo, nella cultura, nella vita quotidiana della gente“.

Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. – ha dunque concluso Papa Francesco – Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà. L’umanesimo cristiano che siete chiamati a vivere afferma radicalmente la dignità di ogni persona come Figlio di Dio, stabilisce tra ogni essere umano una fondamentale fraternità, insegna a comprendere il lavoro, ad abitare il creato come casa comune, fornisce ragioni per l’allegria e l’umorismo, anche nel mezzo di una vita tante volte molto dura“.

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8 pensieri su “Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma

  1. Grazie Padre Francesco, piu’ che mai prego che MARIA ti protegga, con Giovanni Paolo II, invito tanti fratelli e sorelle a farlo con me,uniti nell’intenzione.—-Ivana Barbonetti.

  2. Qui le forche caudine non sono state mai eliminate.
    In un piccolo contesto, dove tutto si svolge tra vecchie conoscenze e favoritismi a danno di chi ne è fuori (non incluso), si può “tranquillamente” distruggere una vita: nessuno paga e le scelleratezze impunite e libere da ogni veto rafforzano il potere licenzioso.
    La giustizia: chi l’ha vista?!
    La Chiesa? Esclude e allontana chi dovrebbe aiutare. Il volto di mamma premurosa e sempre pronta ad aiutare i propri figli, qui è mero miraggio.
    Qui, nessuno allontana i farisei, per ristabilire ordine, verità, giustizia e UMANITA’.
    Nessun controllo negli ambiti decisionali, tra cui gli uffici tecnici comunali e del “primo cittadino”.
    Tutto si consuma in armosioso silenzio.
    Si favorisce ogni trasgressione, distruggendo una vita? E che sarà mai!
    Caro Papa Francesco volgi il Tuo sguardo e la Tua attenzione a questa miserabile realtà, disinvoltamente scivolosa ad ogni Tua parola.
    Prego per Te e prego perché il Signore freni il male che l’uomo non sa e VUOLE frenare.

  3. Caro Francesco scusa se mi permetto, hai azzeccato tutto, mia Madre si chiamava Argentina (aveva parenti laggiù) e ti somigliava, speriamo che i figli cristiani ci ascoltino, soprattutto gli Addetti ai Lavori. Io faccio parte della Pastorale diocesana del Lavoro di Jesi (An) e stò cercando di divulgare i concetti base della Tua Enciclica Laudato Si, anche con il supporto di Nuovi Stili di Vita di Padre Adriano (Padova) di cui la ns. Diocesi fa parte dall’ottobre 2014! Un abbraccio fraterno con l’affetto delle nostre Mamme e quello di mia Moglie MARIA!
    GRAZIE, prego sempre per te perchè Dio non poteva mandarci un regalo più grande!!!

  4. La visione più bella che Lei potesse darci Santità , quella di una Chiesa-mamma … Ci fa sentire protetti, accuditi, capiti, sostenuti, aiutati…
    Perché la mamma è il più bel dono di Dio, come se fosse la Sua mano per noi … E Lei dando questo potere alla Chiesa ci aiuta ad essere ancora figli e quindi a sentirci amati !
    Grazie

  5. Caro papa Francesco quasi tutti comprendono e condivodono le Tue riflessioni, esclusi molti dei Tuoi sottoposti, che dovrebbero darne esempio.
    Ti aspetto finchè avrò ancora vita e prego per Te.

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