Riflessioni di Papa Francesco

Dio è un padre non un padrone

 

Papa Francesco continua il ciclo di catechesi sui comandamenti. Come abbiamo visto nell’udienza scorsa Gesù è venuto a dare il compimento. Nella Bibbia i comandamenti sono parte di una relazione, un’Alleanza fra Dio e il suo Popolo. All’inizio del capitolo 20 del libro dell’Esodo leggiamo: «Dio pronunciò tutte queste parole».

Il testo dice: «queste parole» e non comandamenti. La tradizione ebraica chiamerà sempre il Decalogo “le dieci Parole”. E il termine “decalogo” vuol dire proprio questo. Eppure hanno forma di leggi, sono oggettivamente dei comandamenti. Perché dunque “dieci parole” e non dice “dieci comandamenti”? Il comando è una comunicazione che non richiede il dialogo. La parola, invece, è il mezzo essenziale della relazione come dialogo. Dio Padre crea per mezzo della sua parola, e il Figlio suo è la Parola fatta carne. L’amore si nutre di parole, e così l’educazione o la collaborazione. I comandamenti sono parole di Dio: Dio si comunica in queste dieci Parole, e aspetta la nostra risposta.

Un dialogo è molto di più che la comunicazione di una verità come spiega il Santo Padre: “Oggi è l’ultimo giorno di primavera, calda primavera, ma oggi è l’ultimo giorno”. Questa è una verità, non è un dialogo. Ma se io vi dico: “Cosa pensate di questa primavera?”, incomincio un dialogo. I comandamenti sono un dialogo. La comunicazione si realizza per il piacere di parlare e per il bene concreto che si comunica tra coloro che si vogliono bene per mezzo delle parole. È un bene che non consiste in cose, ma nelle stesse persone che scambievolmente si donano nel dialogo».

Ma questa differenza non è una cosa artificiale. Il Tentatore vuole ingannare l’uomo e la donna su questo punto: vuole convincerli che Dio ha vietato loro di mangiare il frutto dell’albero del bene e del male per tenerli sottomessi. La più tragica, fra le varie menzogne che il serpente dice a Eva, è la suggestione di una divinità invidiosa – “Ma no, Dio è invidioso di voi Dio non vuole che voi abbiate libertà”. Ma il serpente mentiva, fece credere che una parola d’amore fosse un comando. L’uomo è di fronte a questo bivio: i comandamenti sono solo una legge o contengono una parola? Dio è padrone o Padre? Dio è Padre. Anche nelle situazioni più brutte, pensate che abbiamo un Padre che ci ama tutti. Siamo sudditi o figli? Questo combattimento, dentro e fuori di noi, si presenta continuamente: mille volte dobbiamo scegliere tra una mentalità da schiavi e una mentalità da figli. Il comandamento è dal padrone, la parola è dal Padre.

Lo Spirito Santo è lo Spirito di Gesù. Tutto il Cristianesimo è il passaggio dalla lettera della Legge allo Spirito che dà la vita. Gesù è la Parola del Padre è venuto a salvare, con la sua Parola, non a condannarci. Si vede quando un uomo o una donna hanno vissuto questo passaggio. La gente si rende conto se un cristiano ragiona da figlio o da schiavo. E noi stessi ricordiamo se i nostri educatori si sono presi cura di noi come padri e madri, oppure se ci hanno solo imposto delle regole. I comandamenti sono il cammino verso la libertà, perché sono la parola del Padre che ci fa liberi in questo cammino.

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