Riflessioni di Papa Francesco

Dipende da noi diventare terreno buono senza spine né sassi

La parabola del seminatore, ha detto Papa Francesco durante la riflessione prima dell’, domenica 13 luglio 2014, “parla oggi a ciascuno di noi” e ci interroga: a quale terreno assomigliamo?

Nel “Vangelo di questa domenica (Mt 13,1-23)“, ha spiegato il Pontefice, Gesù, come farà molte volte nel corso della sua vita, usa una parabola per parlare ai propri ascoltatori: in questo modo Gesù utilizza “un linguaggio comprensibile a tutti, con immagini tratte dalla natura e dalle situazioni della vita quotidiana“.

La parabola di oggi, però, è una parabola particolare, quella del seminatore, che “è un’introduzione a tutte le parabole“: un seminatore “senza risparmio getta la sua semente su ogni tipo di terreno“.

Al centro della parabola non è però il seminatore ma il seme, che “produce più o meno frutto a seconda del terreno su cui è caduto“. Rispetto molte altre parabole di Gesù, questa viene anche spiegata da Gesù stesso, il quale ci dice che i quattro differenti tipi di terreno nei quali viene sparso il seme corrispondono alle differenti modalità con le quali si può accogliere la Parola di Dio.

Il seminatore, nella parabola, sparge parte della semente “lungo la strada” ma in questo caso “la semente è mangiata dagli uccelli“: in questo caso la strada “indica quanti ascoltano l’annuncio del Regno di Dio ma non lo accolgono; così sopraggiunge il Maligno e lo porta via – ha detto il Santo Padre – Il Maligno infatti non vuole che il seme del Vangelo germogli nel cuore degli uomini“.

Il secondo terreno sul quale il seminatore sparge la semente è il “terreno sassoso“: in questo caso “i germogli seccano subito perché non hanno radici“. Questo terreno rappresenta “le persone che ascoltano la parola di Dio e l’accolgono subito, ma superficialmente, perché non hanno radici e sono incostanti – ha commentato Bergolgio – e quando arrivano le difficoltà e le tribolazioni, queste persone si abbattono subito“.

Il terzo caso tratta di un terreno infestato dai rovi: in questo caso “in mezzo ai rovi il seme viene soffocato dalle spine“. È questo il caso delle “persone che ascoltano la parola ma, a causa delle preoccupazioni mondane e della seduzione della ricchezza, rimane soffocata“.

Infine parte della semente cade anche “sul terreno fertile” dove “il seme attecchisce e porta frutto“: è questo il caso di “quanti ascoltano la parola, la accolgono, la custodiscono e la comprendono, ed essa porta frutto“.

Questa parabola parla oggi a ciascuno di noi” ha detto il Vescovo di Roma “e ci ricorda che noi siamo il terreno dove il Signore getta instancabilmente il seme della sua Parola e del suo amore“.

Dipende da noi diventare terreno buono senza spine né sassi, ma dissodato e coltivato con cura, affinché possa portare buoni frutti per noi e per i nostri fratelli. – ha quindi concluso Papa Francesco – Con quali disposizioni lo accogliamo? E possiamo porci la domanda: com’è il nostro cuore? A quale terreno assomiglia: a una strada, a una pietraia, a un roveto?

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9 pensieri su “Dipende da noi diventare terreno buono senza spine né sassi

  1. Sono d ‘accordo con te Santo Padre sul quello che è successo nei giardini del Vaticano non sarà invano. Il fatto stesso che questi 2 presidenti Abumaz e Peres abbiano avuto la volontà di incontrarsi, nel profondo del loro animo sentono il bisogno della riconciliazione e questo seme andrebbe coltivato e credo pure che erano pronti se no non avrebbero accettato già di partenza. Solo che credo che siano un po’ condizionati dalle idee diverse e magari si pensa che da qui non se ne viene fuori ed è facile prendersi dal scoraggiamento ed è quello che vuole il nemico, che ci sia la inimicizia.
    Ideale sarebbe vogliamoci bene , per come si è partito, che tutto resto viene da se. E uso delle idee deve essere uno scambio che nessuno evade l’altro, della serie io do una cosa a te e tu mi dai una cosa a me e la cosa giusta sarebbe quello di prendere che ci è utile o di aiuto nella nostra vita. L’altro non deve essere di impedimento. Certo come aveva già detto presidente Peres che può sembrare un sogno oppure Le ha dato del sognatore, ma sta di fatto che ci hanno provato e non è una cosa da poco conto. Che DIO illumini questi menti che il seme una volta piantato non va perso.
    Come pure è servito quel gesto del papa Paolo VI con il Patriarca del Ortodossia e che oggi con il Patriarca Bartolomeo, quanto pare che ci sia questa volontà di unificare la Chiesa che è di Cristo Gesù. Prego DIO che Lei possa mantenere sempre così illuminato che possa stare con noi il più a lungo possibile . E il successore deve essere Santo quanto a Lei in questo momento. Se così non fosse ho l’impressione che ci saranno tante pecorelle smarrite. Il popolo esige un Pastore Santo, perchè ci sono ancora in molti che hanno la difficoltà di camminare con le proprie gambe, con questo non vorrei dire di diventare anarchici o individualisti, si può benissimo camminare tutti assieme, pur avendo un capo solo dentro di noi che è Gesù Cristo al quanto riguarda ai cristiani, non sarà un lavoro di un giorno. Al momento abbiamo bisogno della figura esterna e se ci viene a mancare ci sentiamo persi. Che DIO ci aiuti! buonaserata

  2. Ieri ho fatto questa preghiera: “fa o Signore che impariamo a non essere semplici ascoltatori, fa o Signore che impariamo a vivre la tua Parola”.

  3. ma non sempre il cammino ..di una persona trova solo la strada …nel suo percorso capita di in incontrare sia i sassi che i rovi ed allora ha bisogno di essere “sollevato” di sapere di non essere solo ….forse molti attendono solo una mano che li aiuti a rimettere i piedi sulla “strada”…Forse tanti semi potrebbero ancora germogliare se …fossero “trasportati” sulla strada…ecco accanto al maligno che costantemente ,attraverso anche le difficoltà quotidiane ,l’imprevisto della vita,i dolori forti,le speranze distrutte ,i sorrisi cancellati, si presenta ….dobbiamo sentire la presenza di un Angelo ..una presenza più forte del male !!nel profondo di ognuno c’è sempre un desiderio di Dio!! giovanna

  4. Ogni individuo nel suo tempo e nella sua storia personale cerca continuamente la verità e questo porta a Dio che accoglie con generosità e con amore

  5. Papa Francesco e’ triste nel constatare che non riesce a penetrare il cuore dei duri. Alla violenza non si risponde con la violenza, gli israeliani non hanno saputo reagire con il dialogo alle provocazioni di Hamas ma tre ragazzi ammazzati brutalmente non è facile accettarlo. Qui si vedeva la forza di questi uomini , sono solo poveri uomini. Mi dispiace per Papà Francesco

  6. Meu Papinha do coração, quero tanto o pedão de Deus, me sinto como a Madalena de tantos erros que cometi e não me sinto mais abençoada por Deus nosso PAI e nem por Jesus, nosso irmão e mais ainda, por Nossa Mãe Maria, que tanto amor dá aos seus filhos. Nada justifica meus erros, mas casei criança e fiquei só com um filho com 16 anos, sem saber o que fazer da vida…dai em diante, comecei meus pecados para criar meu filho e mais ainda, deixei de fazer o bem, com meu próximo. Fiz um pouco por minha familia, que veio de tão longe…e sem recursos – do Líbano!
    Espero em você, PAPA DOS PECADORES.
    CREIO TANTO EM VÓS, QUE LHE PEÇO EM NOME DE DEUS PARA DAR-SUA BENÇÃO E REDIME MEUS PECADOS. AMÉM!

  7. Da 25 anni faccio parte del RnS e quindi so bene che bisogna pregare e invocare lo Spirito Santo, che con i suoi doni ci fa camminare, come vuole il Signore.Preghiamo, con la Parola di Dio, che ci viene indicata dallo Spirito.la sminuzziamo, se posso usare questo termine,secondo quanto lo Spirito ci suggerisce. Il Signore ci parla! Parla al nostro cuore, secondo i nostri bisogni.Intercaliamo la parola, con la musica le cui parole sono preghiera per il nostro Dio e Signore. Un’ora di preghiera, poi la Santa Messa. Alla quale partecipiamo, ripieni già dello Spirito Santo, alla Mensa del Signore. IlSignore si fa carne e sangue, per la nostra salvezza. Quando lo riceviamo dentro di noi, avviene la coesione del suo cuore, col nostro. Quando esco dalla Chiesa, con la musica-preghiera che ci accompagna, si ha sensazione di uscire dal Paradiso e quanto ti sembra superfluo ciò che è attinente all’umanità, come dice Papa Francesco. Ci affanniamo per la mancanza di soldi, per la depressione, per i conti che dobbiamo fare con la realtà. Ma è LUI che dobbiamo mettere al I posto, nella nostra vita, perchè Lui si prenderà cura di tutto e non permetterà che il giusto “vacilli”! Lode e Onore a Te Signore Gesu’, che hai reso possibile tutto questo! AMEN!

  8. Da tanti e tanti anni ho messo Gesù al centro della mia vita. avevo il bisogno di sapere tutto di Lui, conoscere la profondità del suo amore che andavo cercando attorno a me, dopo la morte di mia madre. Quando ho conosciuto la profondità del sua Amore, anche per me che ero una peccatrice, mi sono buttata tran le sue braccia piangendo, perchè non mi sentivo degna. Da allora ho continuato il mio cammino sofferto alla sua sequela. Sono stata testimone della sua Misericordia e di prodigi compiuti, nella mia vita. Il seme è stato gettato nel terreno fertile, ma c’era chi ogni tanto calpestava quel terreno, con la voglia di distruggere, quella piccola piantina che stava per crescere, ma la forza del Signore, la drizzava. Anche ora, questa pianta, un po’ sofferente, verrebbe distrutta, se non fosse, per la volontà del Signore: che ci sia. Ora Signore Ti affido questa mia preghiera:”Tu sai che il seme che hai piantato per me, nella terra, ha portato molto frutto, anche se la pianta è molto fragile. nella mia famiglia ci sono 2 persone che non l’hanno accolta.E’ questa la causa della mia fragilità. Se Tu vuoi, puoi, portare la pace, il Tuo Amore fra tutti e 3 tale da formare un solo cuore col Tuo. Ti lodo e Ti benedico Signore della mia vita!

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