Riflessioni di Papa Francesco

Gesù ci insegna a non scappare dalla croce

La vittoria di Dio sul dolore e sulla morte“, che Bergoglio ricorda essere l’evento centrale della Fede, è stata al centro dell’omelia di oggi di Papa Francesco durante la: commentando le risurrezioni del figlio della vedova di Sarepta e di quello della vedova di Nain, nonché quella figurata dell’Apostolo Paolo, il Santo Padre ha sottolineato come “Gesù chiede per sé la nostra morte, per liberarcene e ridarci la vita” e questo non solo negli episodi bibicli ricordati nella Liturgia odierna, ma ogni giorni, per mezzo della Chiesa.

Sia l’episodio della risurrezione del figlio della vedova di Sarepta e che del figlio della vedova di Nain non ci mostrano un episodio di magia, ha spiegato il Papa, bensí sono opera della tenerezza di Dio, della Sua comprensione. Di fronte alla morte del figlio della vedova di Sarepta, il profeta Elia “dice a quella donna: «Dammi tuo figlio» (1 Re 17,19). Questa è una parola-chiave: esprime l’atteggiamento di Dio di fronte alla nostra morte (in ogni sua forma); non dice: “Tienitela, arrangiati!”, ma dice: “Dalla a me”. – ha commentato il Vescovo di Roma – E infatti il profeta prende il bambino e lo porta nella stanza superiore, e lì, da solo, nella preghiera, “lotta con Dio”, ponendogli di fronte l’assurdità di quella morte. E il Signore ascoltò la voce di Elia, perché in realtà era Lui, Dio, a parlare e agire nel profeta. Era Lui che, per bocca di Elia, aveva detto alla donna: “Dammi tuo figlio”. E adesso era Lui che lo restituiva vivo alla madre“.

Tuttavia è in Gesù che “la tenerezza di Dio si rivela pienamente“: di fronte alla morte del figlio della vedova di Nain, Gesù provò «grande compassione». E cosa fece? “Gesù si avvicina, tocca la bara, ferma il corteo funebre, e sicuramente avrà accarezzato il viso bagnato di lacrime di quella povera mamma. «Non piangere!», le dice (Lc 7,13). – ha aggiunto Francesco – Come se le chiedesse: “Dammi tuo figlio”. Gesù chiede per sé la nostra morte, per liberarcene e ridarci la vita. Infatti quel ragazzo si risvegliò come da un sonno profondo e ricominciò a parlare. E Gesù «lo restituì a sua madre» (v. 15). Non è un mago! È la tenerezza di Dio incarnata, in Lui opera l’immensa compassione del Padre“.

Infine, anche quella dell’apostolo Paolo è “una sorta di risurrezione“: da “nemico e feroce persecutore dei cristiani divenne testimone e araldo del Vangelo (cfr Gal 1,13-17)“. Questo è quanto continua a fare ancora oggi Gesù “con i peccatori, ad uno ad uno: Gesù non cessa di far risplendere la vittoria della grazia che dà vita. E oggi e tutti i giorni, dice alla Madre Chiesa: “Dammi i tuoi figli”, che siamo tutti noi. Egli prende su di sé i nostri peccati, li toglie e ci restituisce vivi alla Chiesa stessa. E ciò avviene in modo speciale durante questo Anno Santo della Misericordia“.

Cosa ci dice, in concreto, la Parola di oggi? Essa ci insegna che “nella passione di Cristo c’è la risposta di Dio al grido angosciato, e a volte indignato, che l’esperienza del dolore e della morte suscita in noi. Si tratta di non scappare dalla Croce, ma di rimanere lì, come fece la Vergine Madre, che soffrendo insieme a Gesù ricevette la grazia di sperare contro ogni speranza (cfr Rm 4,18)“.

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1 pensato per “Gesù ci insegna a non scappare dalla croce

  1. Buenos días, Santo Padre;

    La ternura de Dios no tiene límite, es natural, como su perdón, hacia nosotros; está en su naturaleza divina;las personas debemos aprender a ver la grandeza en la increíble humildad de Dios, es su compresión, su capacidad para darnos a cada uno lo que necesita. Dios probará nuestras fuerzas, Dios es un genio del misterio;Dios sabe quién está preparado para la verdad, conoce mejor que nosotros las debilidades humanas, son estados de conciencia es lo único que nos diferencia a unos de otros.
    La compasión de Jesucristo por la viuda y su hijo es un acto de amor, una prueba del amor de Dios que vive en Cristo.La fe en el amor le devolvió a su hijo, a través de la esperanza de la verdad de Jesucristo.

    El poder del amor.

    Saludos.

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