Riflessioni di Papa Francesco, Udienze Generali

Gesù ci insegna a pregare anche quando non ci sentiamo degni

E’ ancora dall’Aula Paolo VI che il Pontefice è costretto a parlare all’ Udienza per via delle nuove restrizioni a causa della nuova ondata di contagi.

E la Catechesi sulla Preghiera prosegue parlando oggi di “Gesù uomo di preghiera”. Così come raccontato nei Vangeli la sua prima preghiera pubblica è avvenuta il giorno del suo battesimo.

Gesù si trova sulle rive del Giordano, dove “il popolo andava da Giovanni a farsi battezzare per il perdono dei peccati”.

E qui Giovanni Battista riconosce la grandezza di Gesù, e tenta di opporsi “sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”.

Ma Gesù deve fare la volontà del Padre, e si unisce ai peccatori, “non rimane sulla sponda opposta del fiume […] per marcare la sua diversità e distanza dal popolo disobbediente, ma immerge i suoi piedi nelle stesse acque di purificazione. Si fa come un peccatore.”

E se la strada per raggiungere Dio è lunga e difficoltosa, Gesù “si mette a capofila di un popolo di penitenti, come incaricandosi di aprire una breccia attraverso la quale tutti quanti noi, dopo di Lui, dobbiamo avere il coraggio di passare.”

In quel momento, spiega Papa Francesco, sulla riva del fiume è pieno soprattutto di coloro che “pensavano di non poter essere amati da Dio, quelli che non osavano andare al di là della soglia del tempio, quelli che non pregavano perché non se ne sentivano degni”.

Ma Gesù si avvicina soprattutto a loro.

E “se in una sera di orazione ci sentiamo fiacchi e vuoti, se ci sembra che la vita sia stata del tutto inutile, dobbiamo in quell’istante supplicare che la preghiera di Gesù diventi anche la nostra.”

Questo l’insegnamento di Bergoglio oggi, con la stessa umiltà di Gesù dobbiamo aprire il nostro cuore alla preghiera che è un “dialogo d’amore con il Padre”.

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