Riflessioni di Papa Francesco

I 10 comandamenti del Buon Samaritano

Per mezzo della parabola del Buon Samaritano, al centro della Lettura di Domenica 10 Luglio 2016, Gesù ci insegna, in modo semplice, un nuovo decalogo di comandamenti al cui centro troviamo l’amore e che ci apre a uno sguardo di compassione sul mondo d’oggi.

Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».

Il Vangelo della domenica ci catapulta in strada, luogo privilegiato di Gesù per insegnare gli elementi essenziali dela vita e della fede. Per strada incontriamo il dolore e la misericordia, la sofferenza e la consolazione, la richiesta di assistenza e di risposta diretta.

Vedendo l’uomo mezzo morto al suolo, alcuni passarono “oltre dall’altra parte”, lontano da lui, come il sacerdote e il levita, maestri del culto e di come servire Dio. Il testo ci dice, peraltro, che questi passavano “per caso” e per questo continuano il loro cammino, ovvero neppure quella strada era familiare per questi. Quando ci allontaniamo dalla realtà, passare “oltre dall’altra parte” si trasforma in un atteggiamento naturale, quotidiano, di tutti i giorni. Ci rendiamo conto che la misericordia e la compassione non sono più spontanee.

Il Vangelo di domenica, invece, ci dice che dobbiamo sempre fare lo sforzo di fermarci lungo la strada, di “scendere” dalle nostre comodità per condividere ciò che abbiamo di più prezioso, il nostro tempo. La vicinanza è l’unico modo per eliminare i pregiudizi, perché non c’è compassione senza vicinanza e non c’è “umanità senza compassione” (E. Ronchi).

Purtroppo, la strada da Gerusalemme a Gerico è un percorso che tutto il mondo oggi sta percorrendo e quindi non siamo in grado di passare per un’altra strada. Un mondo oggi che si dissangua, buttando letteralmente le persone per terra, spogliandole di tutto, in particolare della vita e della voglia di vivere; un mondo che trasforma l’indifferenza e la distanza in vere e proprie cause di morte.

Per questo, l’insegnamento di Gesù è rivoluzionario e capace di rinnovare tutto, anche le Scritture. Con questa parabola, semplice e dal linguaggio familiare, Gesù ci offre infatti un nuovo decalogo, composto di 10 comandamenti raffigurati dalle 10 azioni che il buon samaritano compie nei confronti del moribondo: lo vide, ebbe compassione, si avvicinò, lo bendò, pulì le sue ferite, lo caricò, lo portò a una locanda, si prese cura di lui, pagò per lui e promise di tornare. Tutte azioni che sono elementi di un più grande sguardo che porta alla compassione.

La parabola del buon samaritano nasce come risposta a una domanda che viene a tutti noi e che, a sua volta, si genera nella profondità dell’anima: Cosa devo fare per …? Gesù non rimprovera né tantomeno si erge a giudice delle persone descritte nella parabola, ma lancia un invito che è al tempo stesso un progetto di vita, una risposta urgente: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso… fa’ questo e vivrai”.

Amare il prossimo è anche ricordare e ringraziare tutti i “prossimi” della nostra vita. Coloro che hanno avuto misericordia di noi, che si sono presi cura di noi, che ci hanno guariti. La memoria ci permette di essere a nostra volta vicini a coloro sono oggi sul bordo della strada. Il buon samaritano della parabola promise di tornare, ora tocca a noi continuare il racconto.

Osserva, ama e cammina: questa è la dinamica del buon samaritano, una dinamica che ha al suo centro amare. Il Vangelo è la nostra bussola, che ci indica il cammino: a noi il compito di trasformare in realtà, nella nostra vita, la parabola facendo del decalogo del buon samaritano il nostro modo di agire abituale.

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5 pensieri su “I 10 comandamenti del Buon Samaritano

  1. ***come sei.. bello,si puo’ dire? ***Tanto lo dico,lo penso e lo scrivo!e c’e’ pure la luna!! E’ riuscita a farsi vedere da un triangoletto delle persiane abboccate.Tu hai degli occhi talmente neri che l’iride si confonde con la pupilla,sono bellissimi. Credo di avertelo gia’ detto,quello che penso dei tuoi occhi,che sono un dono di DIO cosi’ bello..e’ che qui mi sento libera di dirlo,perche’ non mi sei davanti di persona.Voglio riuscire a dirti una cosa,vediamo se ci riesco..Avevo 11 12 anni,e i frati che erano stati molto vicino a Padre Pio,che era gia’ morto,frequentavano casa nostra.Per fartela breve,Padre Pio aveva detto cose belle di me,ma che non c’entravano proprio niente con quello che i cari fraticelli si erano messi in testa,di farmi fare monaca!Ricordo ahah quando dicevano a mia madre:”Anna Isabellina ha i doni…Mi avevano trovato pure il convento,di clausura a Palestrina..ma,mia madre si e’ opposta,e io,nemmeno a dirlo,ho sognato P.Pio…..mi stringeva la testa fra le mani,fortissimo,mentre mi diceva queste parole:dovevano venire da te,un branco di lupi affamati,io li ho cacciati via.D’ora in poi,tu lo potrai fare sempre da sola,se vorrai,ricorda tu cacci i lupi affamati…*e mi sono svegliata.Volevo fare la musicista,punto e basta,e gia’ andavo al Conservatorio,ma ero, sono stata sempre, molto diversa dagli altri e ho pagato tanto,la mia diversita’.Ma il punto non e’ questo,no,e’ mamma. ..Lei aveva fatto una cosa meravigliosa,meravigliosa,per me quand’ero quindicenne,aveva offerto la sua vita a DIO perche’ io fossi felice,e poco dopo si e’ ammalata.Tutto questo me lo ha detto in punto di morte.E io non l’ho mai detto a nessuno*
    Buona notte per adesso**e Buon giorno..felice**********domani!
    DIO e’ con te****************
    Isabella

  2. ***Ciao!!!…Ciao*Che bello,oltre a tutto!Solo una cosina mia,a riguardo,voglio dire.E’ che adoro lo stile,quello li’,quello poco adorato in genere,dai buoni cristiani,ed e’ uno dei motivi per cui me ne sono andata via da diverse situazioni..: la mano destra non sappia cosa fa la sinistra..Ecco.Io non so agire in un modo diverso.E’ un paradosso,e mi ci viene da ridere,perche’ io, che adoro la luce,e sbatto in faccia a tutti i miei difetti,mi ritrovo ad inventare sotterfugi come una ladra,geniali devo dire,per non farmi beccare a “fare”come mi obbliga il cuore.Figuriamoci il resoconto per qualunque appartenenza a qualcosa!!E la chiudo qui,altrimenti comincio ad aprire un argomento che considero vergognoso del laicato cattolico impegnatissimo..stop. Io devo amare e tacere,tanto ci pensa DIO e LUI sa “FARE”..Fa caldo..come stai???Io devo andare ancora a Messa!! Questo lo dovranno vedere tutti,sempre,perche’e’ giusto che sia…..”pronta a dare la ragione della mia speranza”…e dovresti vedere le facce! Ma a questo sono abituata,abituatissima.Senti questa..! Il piu’ riccone del quartiere,padrone di troppe trattorie del centro,provolone con me da morire,un bel giorno,con un braccio ingessato,mi e’ venuto a chiedere di pregare per lui,perche’ era sicuro che DIO a me m’ascolta..sono sicuro,mi ha detto!ah ah,..ti devo dire,che sono sicura pure io****Stai bene,bene,bene,bene,fresco,allegro….!
    Ciao. DIO e’ con te***************************************
    Isabella

  3. Buenos días

    Si no fuera por los buenos samaritanos yo no sé que sería del mundo. Vivir para ayudar es el acto más grande de amor y compasión que existe en el planeta Tierra. Yo no puedo parar, llevo toda la vida en constante evolución en todos las areas de mi vida, pues me adapto a la evolución sin cuestionarla. Es un punto de vista.Para cambiar el mundo debemos empezar por cambiar nosotros. Pienso.
    Hoy está Obama en España , ha sido recibido por el rey Felipe VI , desde el 2001 no se había recibido la visita de un presidente americano. El rey Felipe VI es de signo solar acuario , como la nueva era que acaba de comenzar, la era de la fraternidad. El rey de España tiene una conciencia humanitaria muy grande, es un sol, esta muy bien instruido, tiene una mente abierta. A ver cuando recibimos su visita , tiene que venir usted a España , aquí lo queremos mucho.
    Buen Domingo, Padre.

  4. Gésu vicino a noi & ascoltando la voçe dal STO SPIRiTo sonni LE piu fidele che guidano nostro Camino nella strada de la vita dove incontriamo tante gente che anno bisogno d’Amore & Misericoridia AMÈN!

  5. Benedetta Domenica 10 Giuglio 2016:

    La parabola del Buono Samaritano lascia tutte quello devano noi fare verso nossi prossimo,bisognosi ,sapendo che la Misericordia & Compassione per LE Altri e il meglio instrumento, nostra bossola che guida il caminare de tutti LE Christiani che portano il Loro tempo e aiuta per & verso tutte LE personne bisognosi ,facendo cuesto con Amore, Fede & Misericordia.Amèn!

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