Riflessioni di Papa Francesco

I catechisti hanno una missione insostituibile nella trasmissione della fede.

Nelle intenzioni di preghiera di dicembre Papa Francesco pone l’attenzione sui catechisti: I catechisti hanno una missione insostituibile nella trasmissione e nell’approfondimento della fede.  

Il ministero laicale del catechista è una vocazione, è una missione. Essere catechisti significa che una persona “è catechista” , non che “lavora come catechista”. Spiega Bergoglio

Il catechista annunci il Vangelo con esempio e metodi innovativi precisa il Santo Padre: È tutto un modo di essere, e servono buoni catechisti che siano allo stesso tempo accompagnatori e pedagoghi. C’è bisogno di persone creative che annuncino il Vangelo, ma che lo annuncino non dico in sordina, ma nemmeno strombazzandolo: lo annuncino piuttosto con la loro vita, con mitezza, con un linguaggio nuovo e aprendo strade nuove.

Il ruolo dei catechisti nelle parrocchie è molto importante nel tema nel diffonder il Vangelo: In tante diocesi, in tanti continenti, l’evangelizzazione è fondamentale nelle mani di un catechista. Rendiamo grazie ai catechisti, alle catechiste, per l’entusiasmo interiore con cui vivono questa missione al servizio della Chiesa.

Come in ogni intenzione di preghiera il Pontefice invita i fedeli alla preghiera: Preghiamo insieme per i catechisti, chiamati ad annunciare la Parola di Dio, affinché ne siano testimoni con coraggio e creatività, con la forza dello Spirito Santo, con gioia e con molta pace. 

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1 pensato per “I catechisti hanno una missione insostituibile nella trasmissione della fede.

  1. Santità Rev.ma,
    io ho lavorato, come assistente dei giovani e catechista, nella Missione Cattolica di Offenbach/M Diocesi di Magonza, non sono laureato in teologia ma ho dovuto frequentare il triennio di teologia a Würzburg con due esami, il mio parroco è al corrente di ciò ed anche il Vescovo di GR e Pitigliano-Sovana-Orbetello, malgrado ciò non sono stato mai interpellato per l’insegnamento del Catechismo, quando lo chiesi all’attuale Vescovo mi rispose che queste decisioni le prende il parroco il quale chiede sempre alle donne che piacciono a lui e non a persone che hanno un qualche diploma come me. Le scuse sono sempre le stesse:”Tua moglie non frequenta la S. Messa oppure il sottoscritto non fa la Comunione spesso”. Ebbene io ho sempre lavorato nella Chiesa, anche quando percepivo lo stipendio mensile, senza badare agli orari sindacali come facevano i miei colleghi o alle spese di benzina quando ho fatto il volontariato (otto anni a Wolfsburg Diocesi di Hildesheim, otto anni a Ischia di Castro VT, 28 anni a San Giovanni delle Contee). Bisogna richiedere al catechista conoscenze teologiche e non lasciare insegnare per simpatia. Sono stato costretto a vedere la S. Messa per televisione. Il parroco quando ho lasciato la direzione della Schola Cantorum e il suonare l’organo mi disse:”Guarda che io non ti vengo a persuadere di ritornare, questo non è mia consuetudine”. Ciò che Lei ha scritto sui catechisti lo condivido pienamente. Ho seguito il Suo Viaggio Apostolico in tutte le sue fasi, questo è ciò che deve fare il Pastore delle anime, convincere che siamo tutti fratelli. La ringrazio per le Sue riflessioni che io elaboro e traduco prima di pubblicarle su “Twitter”. Giovanni Gavini

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