Riflessioni di Papa Francesco

Una preghiera che non sia coraggiosa non è una vera preghiera

Quando preghiamo dobbiamo farlo con coraggio, anche a costo di risultare invadenti, insistenti e un poco inopportuni. Questo l’estratto della riflessione mattutina di Papa Francesco in Santa Marta del 10 ottobre.

Prendendo spunto dal Vangelo del giorno che ricorda la parabola dell’amico inopportuno, il Pontefice evidenzia come più volte nei Vangeli Gesù ci faccia notare come l’insistenza, il coraggio nel richiedere, pur sempre con animo adeguato, porti i risultati sperati. Così anche nella preghiera, che a più riprese in questi mesi il Vescovo di Roma ci ha detto di essere un dialogo diretto con Dio, dobbiamo avere il coraggio di chiedere.

Come preghiamo noi? Preghiamo così per abitudine, pietosamente, ma tranquilli – chiede Papa Francesco ai presenti – o ci mettiamo con coraggio davanti al Signore per chiedere la grazia, per chiedere quello per il quale preghiamo?“.

L’atteggiamento nella preghiera diventa fondamentale, ci spiega il Pontefice, tanto che la preghiera senza coraggio non è preghiera. Ci vuole “il coraggio di avere fiducia che il Signore ci ascolta, il coraggio di bussare alla porta” poiché “il Signore lo dice, perché chiunque chiede riceve e a chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto“.

La preghiera è dunque coinvolgimento: quando preghiamo dobbiamo essere in grado di toccare il cuore di Dio, di toccare la misericordia del Signore che ci salva. Se riusciremo in questo otterremo non solo la grazia ma sarà Dio stesso a consegnarcela: “mai il Signore dà o invia una grazia per posta: mai! La porta Lui! E’ Lui, la grazia!

Quando preghiamo dunque chiediamo con coraggio, con passione, con insistenza, con forza per giungere a toccare il cuore misericordioso di Dio, ma soprattutto chiediamo che sia Dio stesso a venire a portarci quanto gli chiediamo poiché è questo il dono Suo più grande. Conclude infatti Papa Francesco dicendo “non facciamo la brutta figura di prendere la grazia e non riconoscere Quello che ce la porta, Quello che ce la dà: il Signore“!

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25 pensieri su “Una preghiera che non sia coraggiosa non è una vera preghiera

  1. La Fede è Dono che ci è stato elargito gratuitamente innaffiamola sempre con le nostre preghiere . Che la SS Vergine ci accompagni ci sostenga con le sue fortissime e amorevoli mani . Protegga sempre il Santo P. Francesco e c’è lo conservi in questo periodo della vita in cui abbiamo tanto bisogno di una guida spirituale .

  2. Ezio Pallanca- Carissimo Santo Padre ho letto con attenzione le tue meravigliose parole, ma sai io non so se prego bene ma ho chiesto, con le mie preghiere, non matallti contro chi ci fa tanto male ma che gli faccia venire una crisi mistica affinchè capisca il male che ci ha fatto e che continua a fare. Io pergo con il cuore aperto ma mi sembra che questo elemento si accattivisce ancora di più, riesce anche a corrompere i giudici che esaminano la nostra causa, e tocca andare in appello con i costi che lievitano e noi da pensionati tiriamo la cinghia per pagare l’avvocato. Francesco insegnami a pregere, forse sbaglio oppure prego senza fede ma ancora Domenica il nostro Parroco ci ha chiesto di invocare l’aiuto del Signore per farmi avere più Fede, ma! io sto perdendo la fiducia e la pazienza. Grande Francesco aiutami ad imparare ad avere più Fede in Gesù ma sopratutto in Dio Padre Onnipotente. Sia lodato Gesù Cristo. Buonanotte Francesco.

    1. Io non so più’ pregare. Papa Francesco mi sta riavvicinando alla chiesa,sto attraversando un momento in cui mi sento molto giù’,mi piacerebbe se Lui mi inviasse un messaggio di conforto teresa

      1. Cara Teresa 1°non abbatterti , 2°Vai da Gesù , alla fonte , 3° una bella e liberante confessione . E quando preghi non occorre dire tante parole basta dire Pare Nostro che sei nei cieli………….Lui sa di cosa abbiamo bisogno prima ancora che glielo chiediamo . Raccomandati alla SS Vergine è lei la nostra Madre e noi siamo i suoi bambini.

      2. Cara Teresa, se ti può essere di aiuto, tutti in qualke modo ci siamo allontanati dalla strada del Signore, ma poi Lui ti bussa e sa come farsi sentire. Anke quello ke stai facendo tu è un ricominciare e poi ti garantisco ke arrivi a trovare quella serenità nel cuore (anke se continuano ad accaderti fatti non molto piacevoli) e a non lasciarlo più. E sei proprio tu a cercarlo e non il contrario. Dio ti benedica.

  3. Gent/ma Vera,
    grazie per il suo apprezzamento: Papa Francesco è straordinario!
    Ha saputo accattivarsi anche la simpatia dei piccoli. Il 21 luglio u.s. il mio nipotino Alessandro di 7 anni di Silvi Marina, che segue con vivo interesse le vicende del Pontefice, ha scritto su twitter:
    «Papa Francesco, / Tu sei come un bambino / e io ti voglio bene. / Ti mando un pensierino: / sei il più bravo del mondo. / Tu vuoi per noi la pace / e sei tanto giocondo. / La vita per noi sei Tu / e ti abbraccio con Gesù».
    Attende ancora una risposta!
    Per quanto riguarda le preghiere apprese dai nostri avi e dai familiari io ho scritto molte pagine.
    Il Segno di Croce, al mattino, era già un invito a Gesù perché mandasse l’Angelo a guidare i passi del fedele. Ecco la versione originale in dialetto calabrese (di facile interpretazione): «Gesù, quandu mi levu la matina / dicitimmillu Vui com’haju a fari, / mandatimi l’Angelu pe’ guida / pe’ nommu cadu ’n peccatu mortali».
    Cordiali saluti.
    Domenico Caruso

    1. Caro Sig. Domenico Caruso, mi ha fatto piacere la Sua risposta al mio commento. Per quanto riguarda la risposta al suo nipotino credo che tra le migliaia di comunicazioni che arrivano al Santo Padre, essendo Egli umano, se qualche risposta gli dovesse sfuggire…bè non significa cosa tanto importante….capisco che il nipotino è solo un bimbo, ma il nonno saprà spiegargli come si deve avere pazienza in questi casi. Benediciamo insieme il nostro Grande Papa Francesco, e che Dio ce lo conservi molto a lungo poiché abbiamo troppo bisogno di un uomo così. Caro Papa Francesco, Ti auguro una bellissima giornata!

  4. Gentile signor Caruso, mi ha ricordato che anche la mia cara mamma, quando ero bambina mi insegnò la stessa preghiera e recitava così “Sacro Cuore di Gesù, fa ch’io t’ami sempre più. Sacro Cuore di Maria siate la salvezza dell’anima mia”. La recito molto volentieri ancora adesso.
    Sia gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo, com’era in principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Per il Santo Padre Francesco auguro una buona serata e buona notte, magari con la luce di molte stelle che lo possano illuminare sempre più. Grazie ancora per tutta la dedizione che rivolgi sempre a tutti!

  5. Più di duemila anni or sono, nessuno avrebbe immaginato che il Figlio di Dio sarebbe giunto sulla Terra a smascherare gli dei falsi e bugiardi dell’Olimpo. Essi, con fulmini e minacce, costringevano l’umanità ad offrir loro sacrifici lasciandola poi libera di peccare.
    Cristo, invece, ha compiuto una vera rivoluzione della storia per cui l’uomo da semplice creatura è stato adottato come figlio. E, da padre amoroso si è fatto carico di educarlo, di crescerlo e di concedergli tutti i diritti che un congiunto può vantare nei confronti del genitore.
    Il figlio da adottivo diviene naturale se con l’amore risponde alla generosità del padre. Ne consegue che il dialogo tra i due deve essere improntato a sincera tenerezza. Dio legge nel nostro cuore e non ci abbandona mai nelle difficoltà della vita. Per chi ama, il diritto si trasforma in dovere perché si sente il bisogno di servire. Per amore del Padre, è indispensabile amare anche i fratelli.
    E’ meraviglioso chiamare Dio con l’aggettivo “nostro” (“Padre nostro”), con la stessa affettuosità che un bimbo rivolge al proprio genitore.
    L’Onnipotente ci ha concesso la libertà di credere o non credere nel Suo amore. Ma se crediamo in Lui possiamo confidarci, senza falsa retorica, sgombri da pregiudizi e dandogli il completo spazio del nostro cuore.
    Ricordo con nostalgia la breve preghiera che da fanciullo mi hanno insegnato le Suore Veroniche del beato Gaetano Catanoso: «Sacro Cuore di Gesù, fa’ che io ti ami sempre più!». Sempre disponibile e mai stanco di pregare, tutti ricordiamo il Padre calabrese sorridente col Rosario in mano.
    Sono diverse le preghiere che ho rivolto al Signore e alla Sua diletta Madre.
    Ne voglio proporre quella ispirata al

    Padre Celeste

    Padre Celeste che dovunque regni,
    glorificato il Dolce Nome sia;
    l’amore per il prossimo c’insegni,
    Luce di verità, sicura via.

    A compimento porta i nostri impegni
    se del Vangelo seguono la scia:
    così potremo un dì essere degni
    di tanto sospirata compagnia.

    Padre, perdona se le debolezza
    lontani dalla meta ci conduce
    che schiudere dovrà le sante porte.

    La Tua presenza diverrà certezza
    ed in letizia sempre si traduce
    fino alla corporal sorella Morte.

    Domenico Caruso
    S. Martino di Taurianova (Reggio Cal.)

      1. Sono d’accordo con te, ma il mio deve insegnarci era riferito al fatto ke abbiamo sempre da imparare…soprattutto nella preghiera…ed è vero ke se preghi con il cuore puoi tutto, ma la guida serve sempre. Un abbraccio e ke Dio ci benedica tutti.

  6. Carissimo Papa Francesco, ho meditato sulle Tue parole e devo dire che per quanto siano coraggiose le preghiere delle persone, comprese le mie, penso che non lo siano mai abbastanza. Io sento dentro di me la Sua presenza perché ho sempre creduto in Lui, anche quando non praticavo la S. Messa, fin da bambina Gli ho sempre fatto i miei ringraziamenti perché avevo tanti problemi di salute, ma Lui mi ha sempre aiutata. Oggi, se gli devo rivolgere una preghiera, avvallo un momento tutti i miei problemi (che non sono pochi) per dare la precedenza a coloro che stanno anche peggio, molto peggio (vedi quanto è accaduto a Lampedusa ultimamente) Tutte le situazioni più gravi delle nostre hanno diritto di precedenza. Spero che il mio coraggio possa bastare, ma non so…ho sempre un po’ di timore caro Papa Francesco! Come vedi, non mi sento perfetta, proprio perché so di non esserlo…che il Buon Dio mi aiuti sempre. Buona giornata!

  7. Se I’ll Signoere a gia’ stabilito per ognuno di noi un destino, anche se la nostta preghiera sara’ sincera e insistente, cosa ci fa credere che ci guarira, o donera’ piu’ tempo ai nostri giorni? Potrebbe la nostra preghiera far cambiare idea al nostro Dio.?

    1. La nostra preghiera è importante perché manifesta la nostra libera adesione a quella richiesta e all’ aiuto di Dio che richiediamo, la nostra volontà; porta a Dio il nostro amore, la nostra appassionata e accorata implorazione, contribuisce ad instaurare con Lui un rapporto di figli con il Padre, manifesta la nostra accettazione dell’opera della Sua salvezza sulla nostra vita, rinforza e alimenta il nostro rapporto fiducioso con Lui. Dio non ci vuole schiavi a subire un destino già predisposto, ma figli fiduciosi e confidenti ad accogliere il Suo piano di salvezza sulla nostra vita, piano che non subiamo ma che richiede anche la nostra collaborazione fiduciosa, per il nostro bene e per il bene dell’umanità; la preghiera è il canale di comunicazione per stringere con Lui un raporto sempre più forte, fino a capire che non vi è nulla del Suo piano che vada contro il nostro bene; ci aiuta ad avere uno sguardo nuovo sulla realtà e su di noi, più fiducioso, più pieno di speranza in Dio e nella vita che è sempre un Suo dono, da Lui ardentemente desiderato, per tutti noi.
      Rosanna

    2. Cara Antonella, è proprio qui che si vede quando un cristiano ha fede! Non puoi tu stessa affermare che il tuo destino sia proprio quello attuale, poiché devi soltanto pazientare, pregando Dio perché il tuo destino definitivo probabilmente non è ancora giunto, soltanto Lui te lo farà sapere. Molto spesso Egli stesso vuole mettere alla prova gli uomini per verificare fino a che punto essi dimostrino una VERA FEDE.

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