Riflessioni di Papa Francesco

La cultura dello scarto: le persone trattate come dei rifiuti

“Quello che comanda oggi non è l’uomo, è il denaro, il denaro, i soldi comandano.” Riflette Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale, e poi afferma “E Dio nostro Padre ha dato il compito di custodire la terra non ai soldi, ma a noi: agli uomini e alle donne”

Ruota attorno al ruolo dell’uomo nel creato la riflessione del Papa, un uomo al quale é stato affidato il compito di coltivare il creato ma che invece spesso sfrutta e trascura. Ecco dunque che l’ecologia ambientale non é solo un fenomeno di moda o necessario per evitare il surriscaldamento globale del pianeta, ma é il compito che Dio nostro Padre ci ha affidato.

Tuttavia Papa Francesco, come la dottrina degli altri Papi prima di lui, allarga il concetto di ecologia infatti ” “coltivare e custodire” non comprende solo il rapporto tra noi e l’ambiente, tra l’uomo e il creato, riguarda anche i rapporti umani. I Papi hanno parlato di ecologia umana, strettamente legata all’ecologia ambientale. Noi stiamo vivendo un momento di crisi; lo vediamo nell’ambiente, ma soprattutto lo vediamo nell’uomo.”

L’uomo ha perso di vista la missione che Dio gli ha affidato ed a questo a contribuito in modo determinante quello che Papa Francesco chiama “cultura dello scarto” nella quale “La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare, specie se è povera o disabile, se non serve ancora – come il nascituro –, o non serve più – come l’anziano.”

Ecco dunque “che alcune persone senza tetto muoiano di freddo per la strada non fa notizia. Al contrario, un abbassamento di dieci punti nelle borse di alcune città, costituisce una tragedia. Uno che muore non è una notizia, ma se si abbassano di dieci punti le borse è una tragedia! Così le persone vengono scartate, come se fossero rifiuti.”

Rifiuti che non valgono a nulla, diversamente da quanto invece accadeva un tempo. Ricorda Papa Francesco infatti come “Una volta i nostri nonni erano molto attenti a non gettare nulla del cibo avanzato. Il consumismo ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo, al quale talvolta non siamo più in grado di dare il giusto valore, che va ben al di là dei meri parametri economici. Ricordiamo bene, però, che il cibo che si butta via è come se venisse rubato dalla mensa di chi è povero, di chi ha fame!”

Ecco dunque che l’aver sostituito il denaro all’uomo ha portato a una cultura dello scarto dove quello che non serve viene gettato via come fossero rifiuti con una aggravante che mentre un tempo i rifiuti venivano riutilizzati e nulla veniva gettato, oggi i rifiuti non valgono nulla e diventano un peso per la società.

Come invertire la rotta? Nell’omelia del mattino, Papa Francesco ci affida uno strumento per riattivare quell’ecologia umana che tanto necessita il mondo: la preghiera. Ma non una preghiera asettica, non una preghiera fredda, dobbiamo “Pregare, permettetemi di dirlo, con la carne: che la nostra carne preghi. Non con le idee. Pregare con il cuore”.” anche lamentandoci con Dio quando necessario, perché lamentarsi non é peccato: é preghiera!

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3 pensieri su “La cultura dello scarto: le persone trattate come dei rifiuti

  1. E` gia` caro Francesco, e cosi` io 3 anni fa sono stata scartata da mio marito, abbandonata come un rifiuto, perche` stanco di me. Di me e nostro figlio. Anche chi subisce la separazione si sente un rifiuto umano. Il Santo Padre mi illumina con le sue omelie e mi sento appoggiata e accettata ancora dalla Chiesa. Grazie Papa Francesco!

  2. Finalmente una voce autorevole che pone il problema del “dinero” che orienta gli equilibri del mondo.
    Governi che badano agli interessi di lobby e dell’alta finanza mentre le persone comune vengono lasciate al loro destino.
    La verità che Papa Francesco riporta è inconfutabile e di grande valore storico e morale.
    Auspico che molti che si reputano cattolici si ravvedano e prendano le dovute distanze da tutto ciò che non è Etico e conforme al Vangelo.

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