Riflessioni di Papa Francesco

La Quaresima è tempo propizio per un cammino di conversione

Il recente Viaggio Apostolico in Messico e l’incontro con il Patriarca di Mosca e della Russia, Kirill, sono stati al centro della riflessione di Papa Francesco all’ora dell’: in particolare, rivolgendosi al Viaggio, Francesco ha usato espressioni molto forti, descrivendolo come una esperienza di trasfigurazione e spiegando non solo di essere andato a confermare nella fede il popolo messicano, ma di esserne a sua volta stato confermato.

Il baricentro spiriturale del Viaggio, ha spiegato Francesco, è stato il : in quello che è il “santuario mariano più frequentato del mondo“, come lo ha definito lo stesso Bergoglio, da dove ha avuto inizio l’evangelizzazione del continente, il Successore di Pietro ha contemplato la Vergine e al contempo, “mi sono lasciato guardare da Colei che porta impressi nei suoi occhi gli sguardi di tutti i suoi figli, e raccoglie i dolori per le violenze, i rapimenti, le uccisioni, i soprusi a danno di tanta povera gente, di tante donne“.

Il Messico, ha spiegato il Papa, è un crocevia di culture e al contempo è una terra che possiede “una fede schietta e robusta, accompagnata da una grande carica di vitalità e di umanità“. È proprio questo che ha percepito il Santo Padre durante il viaggio: “le famiglie messicane mi hanno accolto con gioia come messaggero di Cristo, Pastore della Chiesa – ha commentato Francesco – ma a loro volta mi hanno donato delle testimonianze limpide e forti, testimonianze di fede vissuta, di fede che trasfigura la vita, e questo a edificazione di tutte le famiglie cristiane del mondo. E lo stesso si può dire per i giovani, per i consacrati, per i sacerdoti, per i lavoratori, per i carcerati“.

Infine, dopo l’Angelus, il Vescovo di Roma ha rinnovato il proprio appello affinché abbia termine la pena di morte: “le società moderne hanno la possibilità di reprimere efficacemente il crimine senza togliere definitivamente a colui che l’ha commesso la possibilità di redimersi. – ha concluso Papa Francesco – Il comandamento «non uccidere» ha valore assoluto e riguarda sia l’innocente che il colpevole“.

La domenica è terminata con la consegna della Misericordia ai tanti fedeli presenti nella Piazza San Pietro: “La Quaresima è un tempo propizio per compiere un cammino di conversione che ha come centro la misericordia. Perciò, oggi, ho pensato di regalare a voi che siete qui in piazza una “medicina spirituale” chiamata Misericordina. – ha commentato il Papa – , ma questa è di migliore qualità: è la Misericordina plus. Una scatolina che contiene la corona del Rosario e l’immaginetta di Gesù Misericordioso. Ora la distribuiranno i volontari, tra i quali ci sono poveri, senzatetto, profughi e anche religiosi. Accogliete questo dono come un aiuto spirituale per diffondere, specialmente in questo Anno della Misericordia, l’amore, il perdono e la fraternità“.

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7 pensieri su “La Quaresima è tempo propizio per un cammino di conversione

  1. “Perdonare sempre”. A sentire dei tanti contenziosi curiali – quasi sempre per motivi economici – il perdono sembra dispedersi o non avere più alcun valore.
    Da astrattezze e incongruenze o “novità spirituali”, ognuno, automaticamente, ne trae le proprie considerazioni, a cominciare dai “Pastori”, teologi da sempre. Ognuno fa il proprio “mestiere”. Senza nulla togliere all’ammirabile e sincera bontà e solidarietà del Papa, che saluto sempre con affettuosa devozione.

  2. LA FEDE TI PORTA DI CONSEGUENZA A ESSERE CRISTOLOGICO, COSA FAREBBE GESU’ IN QUESTA SITUAZIONE , COME AGIREBBE LUI, E ALLORA OGNI DUBBIO SVANISCE E LA STRADA E’ QUELLA

  3. Caro Santo Padre,io sono un Cattolico praticante TANTO praticante, i ti stimo TANTO, ma si c’è un ma NON approvo certe tue scelte come proteggere i ROM proteggere e criticare chi NON accetta gli migranti (che per la maggiore parte sono “DELINQUENTI” avanzi di galera) e portatori di delinguenza,malattie e quant’altro, sapendo di esseere protetti dalla nostra magistratura ROSSA,e NON per ultimo anche in ordine di importanza il tuo intervento su eliminare la pena di morte nell’anno del giubileo,Santo Padre nella Bibbia stà scritto che chi pecca DEVE essere giustiziato con la pena di morte tramite la lapidazione,premesso questo io povero peccatore mi scuso se mi permetto ma è la voce della Bibba della Sacra Bibbia,sia lodato Gesù Cristo.

    1. Antonio, quanto tu dici riguardo la Bibbia e’ vero, ma’ si riferisce all’antico testamento. Occhio per occhio dente per dente, quella era la legge degli umani dell’epoca, Dio si adeguo’ per non stravolgere troppo i nostri predecessori. Ma’ concepi la venuta di GESU’, ci dono’ il SUO unico figlio per AMORE, per aprirci un “mondo” basato sull’amore che non vuole dire accettare le ingiustizie, ma’ ascoltare veramente le persone e le situazioni, comprendere “perché “questo e’ avvenuto. l’origine del problema che ha degenerato il successivo “danno”. La pena di morte dove c’e’ non ha risolto il problema “delinquenza” , ma’ successivamente si e’ scoperta l’innocenza di persone che erano state “giustiziate”. Io credo che tutto sommato e’ piu’ COSTRUTTIVO e sano quanto ci propose e ci ripropone DIO attraverso Papa Francesco, GIUDICARE si ma con AMORE E MISERICORDIA. Un fraterno abbraccio. Ivana Barbonetti.

    2. Antonio, chi sbaglia deve pagare a prescindere dal perdono dei suoi reati.
      La pena di morte non riabilita nessuno ed è, a sua volta, a mio parere, una violenza. Chi ha subito i reati merita comprensione e risarcimento, ma la giustizia terrena non è perfetta, e per determinati crimini – es. omidicidi – non v’è risarcimento che regga.
      La rettitudine morale deve guidare fattivamente ogni essere, a cominciare da chi guida e “ammaestra” il gregge. Le parole, da sole o addirittura in contrasto con il reale comportamento, in senso generale (senza alcun riferimento particolare, in questa sede) non producono messe ma erba selvatica, invasiva, contagiosa e velenosa.
      COERENZA! Ma è molto rara!

      1. Cara Teodora,è palese che io NON ti sono “simpatico”visto i precedenti,cmq SOLO due parole,e DUE esempi,in merito alla pena di morte;MASO se veniva giustiziato a tempo debito adesso NON eravamo qua a mantenerlo ancora nella sua “infermità” mentale dove minaccia tutto e TUTTI compreso le sue sorelle,e questi due reoconfessi che hanno trucidato la povera maestrina buttandola nel pozzo ancora viva,questi NON meritano la MORTE?Se tu leggi la BIBBIA chi sbaglia NON veniva semplicemente ucciso ma LAPIDATO,quindi basta moralismo,cia buona giornata.

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