Riflessioni di Papa Francesco

Mordersi la lingua al posto di fare chiacchiere

Se una persona, durante la sua vita, non fa altra cosa che riconciliare e pacificare la si può canonizzare: quella persona è santa“, ha detto Papa Francesco durante l’omelia della Santa Messa odierna, in Casa Santa Marta, commentando la Prima Lettura del Vangelo di oggi.

Il Pontefice ha preso spunto dalla Lettera di San Paolo ai Colossesi (Col 1, 15-20) per ribadire quanto sia importante per un cristiano essere prima di tutto un operatore di pace. Proprio a tal fine, è bene domandarsi ogni giorno ” ‘Io semino pace? Per esempio, con la mia lingua, semino pace o semino zizzania?’ – ha dunque chiesto il Pontefice – Quante volte abbiamo sentito dire di una persona: ‘Ma ha una lingua di serpente!’, perché sempre fa quello che ha fatto il serpente con Adamo ed Eva, ha distrutto la pace“.

Quando un cristiano semina divisione, al posto di seminare pace, fa il male per la Chiesa: “seminare la divisione, seminare l’odio, seminare non la pace” è una vera e propria “malattia nella nostra Chiesa“.

Alla sera, dunque, prima di addormentarci, ci farà bene fare una piccola analisi di coscienza, pensando a quanto successo durante la giornata che volge al termine, e domandarci: “Io oggi ho seminato pace o ho seminato zizzania?“.

Noi tutti, “dobbiamo crescere in questo, dobbiamo convertirci: mai una parola che sia per dividere, mai, mai una parola che porti guerra, piccole guerre, mai le chiacchiere. – ha dunque aggiunto Bergoglio – Io penso: cosa sono le chiacchiere? Eh, niente, dire una parolina contro un altro o dire una storia: ‘Questo ha fatto…’. No! Fare chiacchiere è terrorismo perché quello che chiacchiera è come un terrorista che butta la bomba e se ne va, distrugge: con la lingua distrugge, non fa la pace“.

E in questo dobbiamo , senza cercare scuse per giustificarci, dicendo “Ma, alle volte, si devono dire le cose perché quello e quella…” perché in questo modo si fa proprio il gioco del diavolo, che vuole che seminiamo discordia e non pace.

Come fare dunque “ogni volta che mi viene in bocca di dire una cosa che è seminare zizzania e divisione e sparlare di un altro“? La ricetta che Papa Francesco ha proposto è molto semplice “mordersi la lingua! Io vi assicuro – ha dunque concluso il Vescovo di Roma – che se voi fate questo esercizio di mordersi la lingua invece di seminare zizzania, i primi tempi si gonfierà così la lingua, ferita“, ma successivamente si imparerà a non fare il gioco del principe di questo mondo, “perché il diavolo ci aiuta a questo perché è il suo lavoro, è il suo mestiere: dividere“.

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6 pensieri su “Mordersi la lingua al posto di fare chiacchiere

  1. Chi la fa, la pensa e non difetta certo di fantasia.
    Signore, perdona i rivoltafrittata. Personalmente, ho già le mie angosce, MI COMPENETRO NELLE ANGOSCE DI TUTTI, PUR RISPETTANDO IL DOVUTO RISERBO e, SIA CHIARO E DEFINITIVO: non ho alcuna voglia di battibeccare. Meno male che ho sempre salvaguardato la riservatezza, perché, non so con certi soggetti, dove si potrebbe andare a sconfinare.
    TI IGNORO.
    Si possono cambiare i nomi, ma la sostanza rimane immutata.

  2. Noi cristiani dobbiamo svegliarci a questa verita’, capire anche che chi semina zizzania non lo fa’ urlando, inveendo malamente, chi fa’ cosi e’ stanco e disperato. Il vero seminatore di zizzania, di odio, e’ quello calmo,con voce bassa e accattivante, non si espone, fa’ esporre gli altri, direttamente o indirettamente coinvolgendoli, a loro insaputa, nella sua “giusta” causa, minimizzando l’egoismo proprio, riconoscendosi tutti i diritti, condannare i diritti degli altri come “pretese” assurde. Controlliamo se questo e’ in noi, siamo guardinghi quando lo riconosciamo in altri, aiutiamo con prudenza affinche’ non ci mettano in guai incontrollabili. Ho visto famiglie distrutte dalla lingua di zizzania, non piu’ solo dalla “suocera”, ma dalla stessa madre. DIO abbia misericordia di noi,ci doni il discernimento. Ivana Barbonetti.

  3. PREMESSA: Bando ai pettegolezzi e sia sempre prescelta la riservatezza. Personalmente penso che questa sia la condotta più corretta e, ad essa, cerco sempre di attenermi.
    Molte volte parole ed espressioni sono deviate (nell’interpretazione) dal loro vero intento e significato. Va anche evidenziato che tutti abbiamo il dovere di affermare e testimoniare la verità, senza alcuna volontà di dividere, ma solo perché non soccomba l’innocente.
    Papa Francesco, ritengo che intervenire pacificamente per l’affermazione della verità, SIA UN DOVERE, PERCHE’ RISTABILISCE anche LA RICONCILIAZIONE, evitando percorsi che possono deviare in eclatante degenerazione, anche se ufficiali.
    Questo lo sto ripetendo infinitamente, MA VA A FINIRE SEMPRE NELL’ORECCIO SORDO.
    “Il diavolo facilita ciò perché è il suo lavoro e il suo mestiere é: dividere“?!
    Devo intenderla cosi?! No, perché voglio pensare che il diavolo sia tenuto lontano.
    Personalmente lo detesto, e mi fa senso il solo pensare alla sua esistenza.

    1. Algo como decir la conjugación del verbo morder. Siempre en conjunto . Gracias Dios mío de este modo Reinará La Paz en todas partes.

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