Riflessioni di Papa Francesco

Non cedere alla depressione, ma vivete con speranza

Nella Messa celebrata in data odierna, Papa Francesco ha focalizzato la sua riflessione sulle due città di Babilonia e Gerusalemme: entrambe queste città hanno in comune il fatto di non aver accolto Gesù e rappresentano la società umana che, in modo differenti, rifiuta il messaggio di speranza e di salvezza di Cristo.

Babilonia, ha spiegato il Santo Padre, rappresenta la corruzione, la quale è il risultato della tentazione: questa, infatti, “ti dà qualche felicità, ti dà potere e anche ti fa sentire soddisfatto di te stesso” ma, ha ammonito Bergoglio, “non lascia spazio per il Signore, per la conversione“. È così Babilonia, che nell’immaginario comune è sinonimo di “città corrotta” parla a noi oggi in modo diretto: si tratta non “solo corruzione economica, ma corruzione con tanti peccati diversi; corruzione con quello spirito pagano, con quello spirito mondano” poiché “la più brutta corruzione è lo spirito di mondanità!“.

Gerusalemme, d’altro canto, è invece la città che non “ricevere il Signore che viene a salvarla“: si tratta di una città distratta, di una città che “non si sentiva bisognosa di salvezza“. Gerusalemme rappresenta quelle persone che si salvano da sole: essa “aveva gli scritti dei profeti, di Mosè e questo le era sufficiente” poiché “non lasciava posto per essere salvata: aveva la porta chiuse per il Signore!“. Come abbiamo già visto nelle scorse settimane, a Gerusalemme “il Signore bussava alla porta, ma non c’era disponibilità di riceverlo, di ascoltarlo, di lasciarsi salvare da Lui“.

Queste due icone parlano ad ognuno di noi e ci illustrano due grandi tentazioni, quella della mondanità e quella dell’autosufficienza: la mondanità ci porta a tradire Dio, alla ricerca della felicità momentanea, l’autosufficienza ci porta a chiuderci agli altri creando un proprio “microcosmo ecclesiastico“.

Anche oggi “ci sono tanti, tanti popoli, città e gente, tanta gente, che soffre; tante guerre, tanto odio, tanta invidia, tanta mondanità spirituale e tanta corruzione“, ha quindi concluso Papa Francesco, però questo non deve portarci alla depressione, ma alla speranza: la speranza di salvezza che deve sempre animare la nostra vita di cristiani.

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20 pensieri su “Non cedere alla depressione, ma vivete con speranza

  1. ….purtroppo sulle depressioni individuali vi sono problemi che vanno al di là del credere e non credere nel vangelo bensi aiutarsi con tutti mezzi anche con il vangelo a superare il momento di angoscia e dolore che purtroppo in tanti lutti, delusioni , incidenti e accidenti di ogni genere maggiormente colpiscono individualmente una società annichilita da guerre , rivoluzioni, catastrofi naturali, economiche , culturali ecc. ripetute nel tempo di ogni genere e tipo

  2. Caro Santo Padre che la speranza sia fonte di luce per noi cristiani che spalancando le porte del nostro cuore a Cristo ci facciamo condurre alla salvezza. Tutti gli altri sentimenti negativi offuscano solo il cuore e diventano la tentazione per deviare il vero cammino verso il nostro Salvatore. Prego affinché Dio la protegga in questo viaggio in Turchia e che la pace possa essere ristabilita nei cuori e poi nel mondo. Rivolgiamo le nostre Preghiere Alla Santa Madre Nostra che porti le richieste dei suoi figli e le affidi alla misericordia del Padre. Buona giornata.

  3. Ci sono tante cose brutte, che succedono sulla terra…è vero! Tante cattiverie, tante delusioni, tanti dolori…ma la fede mi ha insegnato che, se così non fosse…io avrei sbagliato la strada, indicata dal Signore…per cui il vivere in un mondo pieno di gioie e di felicità, mi allontanerebbe dal conoscere la realtà di un vero cristiano, che accetta una vita più dura, “ad imitazione di Cristo”, ma con la certezza, nel cuore, che, tutto questo dolore, non è altro che il preludio di una eternità piena di luce e d’amore divino !

    1. Luciana, quanto tu dici è vero, ma se non c’è un freno alla sofferenza, corre il rischio di degenerare.
      Io sono abbastanza forte nel mio dolore, anche se la salute ne ha risentito.
      Si presentano situazioni nella vita, che non tutti sono in grado di affrontare senza demordere dai propri principi e proponimenti morali. Però si soffre, di fronte all’eoismo altrui, specie se da parte di chi dovrebbe fare prevalere la verità.
      E, poi, oltre a tutti i problemi che la vita inevitabilmente ti presenta, anche se di diverso spessore e gravità, ci sono lutti contro natura, il cui dolore non guarisce mai.

  4. Si, Cinzia, hai ragione: ho omesso per errore di trascizione, di precisare: fatte le dovute eccezioni.
    Certamente tu non sei come quelli da me descritti: non ho motivo alcuno di dubitarne.
    Chiudere la finestra non serve.
    In quella parrocchia, dove il Parroco mi rifiuta il dialogo, per tenersi ben stretti suoi, gratuiti interessi personali, io non entro. Ma mi sento cristiana “umile e al servizio degli altri”
    Senza giudicare: sono pure conoscenze, da me riferite senza nessuna congettura campata in aria, d’altra parte, note a tutti. Anche Papa Francesco fa i dovuti discernimenti, perché chiudere occhi e bocca di fronte ad una realtà deformante, non conduce da nessuna parte, ma solo al ristagno della falsità sommersa, che si consuma impunemente a danno di chi la subisce. Ti abbracio anch’io

  5. Sai sento molto dolore nella tua lettera non sono d`accordo con te non tutti i cristiani praticanti sono come tu li usi descritti, io per lo meno non mi sento così negativa anzi la fede è amore è felicità, essere umili e mettersi al servizio degli altri ,senza giudicare. Prova a chiudere quella finestra e aprire la porta attraversare la strada , prova a portare tutta te stessa in quella chiesa di fronte a te e vedrai che pregando vedrai tutto un pochino più bello

    Un abbraccio cinzia

  6. Muy cierto santo padre, dios siempre esta a la puerta y llama pero no le abrimos nuestro corazón para que el lo abite, no le abrimos lo tenemos a nuestra espera.

  7. Li conosco tutti quelli che, puntualmente, da “cattolici praticanti” vanno in Chiesa. Li vedo, anche senza alcuna volontà da parte mia (abito esattamente di fronte alla Parrocchia). Nella vita quotidiana, sono l’essenza dell’ipocrisia, dell’opportunismo, dell’arrivismo, della doppiezza, dei carrieristi facilitati, degl’intrigoni, degl’impuniti, degli accentratori, dei soliti politici in carriera aggrappati, a vita, alla propria poltrona…..insomma tutto il contrario di quanto ci ha detto Gesù.
    A questi particolari frequentatori, il parroco (attuale) si guarda bene dal rifiutare il “dialogo”.
    Lo fa, viceversa, con chi non gli è utile ed è convinto di poterselo permettere.
    Molti si chiedono, perché, da un po’ di tempo a questa parte, è scemata la Fede. La risposta è in quant’innanzi.
    Oggi, chi crede in Dio, pratica la propria fede con molta semplicità, pur senza le cerimonie d’apparenza, ma con comportamenti onesti, leali, ligi alla legge, caritatevoli e solidali con il giusto, pregando con naturale spontaneità rivolgendosi a Dio con parole proprie e sincere.
    Sono sicura che Dio li preferisce agl’ipocriti praticanti, che gestiscono la Parola di Gesù a proprio uso e consumo.
    Che Dio aiuti tutti, preservandoci dall’errore e dall’inganno a danno d’altri

    1. Sai sento molto dolore nella tua lettera non sono d`accordo con te non tutti i cristiani praticanti sono come tu li usi descritti, io per lo meno non mi sento così negativa anzi la fede è amore è felicità, essere umili e mettersi al servizio degli altri ,senza giudicare. Prova a chiudere quella finestra e aprire la porta attraversare la strada , prova a portare tutta te stessa in quella chiesa di fronte a te e vedrai che pregando vedrai tutto un pochino più bello

      Un abbraccio cinzia

  8. Dalle Riflessioni è scomparso “Papa Francesco all’Europa: basta sprechi e centralità dell’uomo”
    Si pensa così di salvare il …….. lasciandolo, però, parlare a sbafo su altre pagine?!
    C’è prova di tutto.

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