Riflessioni di Papa Francesco

Papa Francesco e il magistero del dolore: non siamo soli!

Nel momento del dolore non siamo soli, ha più volte spiegato Papa Francesco nel corso del proprio magistero pietrino: tuttavia, ha anche più volte spiegato, non esiste una spiegazione umana al dolore, alla sofferenza, soprattutto a quella dei più piccoli. Cosa fare dunque? La preghiera del perché ci può aiutare, nei momenti più dolorosi, a ricevere la tenerezza di Dio, che ci consola.

Perché succedono queste cose? Non si può spiegare. Ci sono tante cose che noi non possiamo capire“, ha spiegato il Vescovo di Roma nel passato 21 novembre 2013, nella Basilica di San Pietro, incontrando la comunità filippina residente a Roma. Di fronte alle tante situazioni di dolore e sofferenza, viene alla mentre l’icona dei bambini: “quando i bambini incominciano a crescere non capiscono le cose e incominciano a fare domande al papà o alla mamma – ha proseguito Bergoglio – “Papà, perché? Perché? Perché?”. Gli psicologi la chiamano l’“età del perché”, l’“età dei perché”. Perché il bambino non capisce…“.

Tuttavia, ha aggiunto “se noi stiamo attenti vedremo che il bambino non aspetta la risposta del suo papà o della sua mamma: un altro perché e un altro perché… Il bambino ha bisogno in quell’insicurezza che il suo papà e la sua mamma lo guardino. Ha bisogno degli occhi dei suoi genitori, ha bisogno del cuore dei suoi genitori“.

Gesù ci ha esortato a imparare dai bambini, per riuscire a entrare nel Regno dei Cieli e a comprenderlo appieno. Così, nei “momenti di tanta sofferenza non stancatevi di dire: “Perché?”. Come i bambini… E così attirerete gli occhi del nostro Padre – ha detto il Santo Pare – attirerete la tenerezza del papà del cielo su di voi. Come fa il bambino quando chiede: “Perché? Perché?”.

Nei “momenti di dolore, questa forza sia la preghiera più utile: la preghiera del perché. Ma senza chiedere spiegazione – ha concluso Papa Francesco – soltanto chiedere che il nostro Padre ci guardi“.

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14 pensieri su “Papa Francesco e il magistero del dolore: non siamo soli!

  1. Per la prima volta nella storia un Papa ci accompagna fraternamente (direi meglio, francescanamente!) nel cammino di fede.
    Dovunque si esalta la sua eccezionale modestia: per tale motivo, con il quinto sonetto, mi rivolgo a Lui con la semplicità di un bambino:

    Dov’è Francesco?

    Si dice: – A Santa Marta c’è Francesco. –
    Si dice: – Andate in cerca fra i barboni! –
    Ai derelitti ha preparato il desco,
    per tutti ha pronte nuove riflessioni.

    Dire la sua virtù io non riesco
    ed umilmente chiedo: – Mi perdoni! –
    L’operato del Papa ha del fiabesco
    perché rende i fedeli tanto buoni.

    Francesco è dentro il cuore della gente,
    che lo Spirto di Dio ama e consola
    quando si segue la diritta via.

    Colui che d’ogni male già si pente
    Bergoglio invita alla materna scuola
    della Beata Vergine Maria.

    Domenico Caruso
    S. Martino di Taurianova (R.C.)

  2. Nel dolore a volte ci cel il mistero della salvezza perché l’uomo buono anche se provato col fuoco e nel cuore ha forti radici e non si fa sdradicare dalla prima corrente di pensiero o ideologia ma resta saldo e si fortifica con pazienza va portando la sua croce in cammino con colui che davvero ci ha amati per primi. Io sono la vite e voi i tralci rimanete in me ed io in voi per portare frutto…..
    Dio nostro fa che la luce della fede non si spenga mai nei cuori e illumina le menti e coloro che non credono e uccidono i bambini e gli innocenti solo per odio e per profeti falsi che non conoscono Dio. Dio è amore e pace perdona tutti gli uomini che si pentono con cuore sincero. Pentitevi uomini sanguinari e credete nella parola di Dio. Non usate la religione falsa x la guerra ma costruite pace e amiamoci tra noi. Dio non porta spada fucile o mannaia x uccidere ma misericordia. Santa Vergine benedetta quanto sangue ancora e quanto egoismo….ma tu Mamma redentrice del mondo prega per noi il tuo dolce Gesù affinche i suoi fiumi di misericordia lavino i cuori impietriti rendendoli capaci di amare e provare pietà per le lacrime dei più deboli amen. Sia Lodato Gesù Cristo e Maria Vergine immacolata. Angelo di Dio che sei il mio custode illumina custodisci reggi e governa me che ti fui affidato dalla pietà celeste amen. Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinisso Sacramento. Buona Giornata di amore pace e bene.

  3. 1. I genitori che conoscono le spiegazioni, le danno ai figli, sia pure adeguate alla loro età e percezione.
    2. Dio “spiega” facendo capire in tanti modi. Egli ha detto: chiedete e vi sarà dato.
    3. I sordomuti sono refrattari a qualsiasi linguaggio integro: capiscono solo il tornaconto e l’unica condotta per loro praticabile è l’ipocrisia,.
    4. Dio “non va mai oltre la resistenza umana”. Eppure il Male si spinge ben oltre, fino alla distruzione. Chi lo ferma?
    5. Non si aggiungano incogruenze “misteriose” alle tante, già insite, “inspiegabili”. La Fede non nasce e non si rinforza con le incongruenze di condotta e di linguaggio, le saccenterie esibizioniste, le saccenterie riservate, le parole vuote, le azioni cristiane negate, ecc…..ecc….ecc….
    6. COERENZA. CONCRETEZZA.

  4. In termini consolatori e di speranza: va bene.
    Ma non si può neanche ignorare di quante morti – per suicidio, omicidio o sventura – si apprende quotidianamente.
    Ci si rivolge a Dio e Dio vuole che siano prima gli uomini a mettere in pratica l’onestà e la solidarietà a sostegno dei fratelli.
    Caro Papa Francesco, intervieni anche Tu sui Tuoi subordinati, affinché non si sconfini nel procurare sofferenza insostenibile, per egoismo e avidità.
    Mi ripeto? Perché non cambia nulla: le orecchie non si sturano, le coscienze non si sanano e gl’interventi non partono per avvenimenti pur noti e “spiegabili”

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