Riflessioni di Papa Francesco

Siamo cristiani solo nella Chiesa: no al cristianesimo fai da te

Durante l’, mercoledì 25 giugno 2014, Papa Francesco ha proseguito il proprio : dopo aver approfondito, nel corso del , l’iniziativa di Dio di formare un popolo che porti la sua benedizione a tutti i popoli della terra, nella si è soffermato sull’importanza, per il cristiano, di appartenere a questo popolo. Parleremo sulla appartenenza alla Chiesa.

Dio ha desiderato formare un popolo che porti la Sua benedizione a tutti i popoli della Terra. – ha spiegato Papa Francesco – In Gesù Cristo, lo ha stabilito come segno e strumento di unione degli uomini con Dio e tra di loro. Di qui l’importanza di appartenere a questo popolo.

Noi non siamo cristiani a titolo individuale, ognuno per conto proprio. La nostra identità è l’appartenenza. Quando diciamo “Io sono cristiano” stiamo dicendo “Io appartengo alla Chiesa”. Sono di questo popolo con cui Dio ha stabilito sin dall’antichità un’alleanza, alla quale è sempre fedele.

Da qui la nostra gratitudine a coloro che ci hanno preceduto e accolto nella Chiesa, che ci hanno trasmesso la fede, che ci ha insegnato a pregare e che ha chiesto il battesimo per noi.

Nessuno diventa un cristiano da solo. La chiesa è una grande famiglia che ci accoglie e ci insegna a vivere come credenti e discepoli del Signore. E non solo siamo cristiani grazie agli altri, ma possiamo esserlo solo insieme agli altri.

Nella Chiesa nessuno va “da sé”. Chi dice che crede in Dio ma non nella Chiesa, chi sostiene di avere un rapporto diretto con Cristo, ma al di fuori della Chiesa, cade in una dicotomia assurda.

Dio ha affidato il suo messaggio di salvezza a persone umane, a dei testimoni, e ce lo fa conoscere nei nostri fratelli e nelle sorelle.

Fratelli e amici, siete in buone mani, siete nelle mani della Vergine Maria – ha quindi concluso Papa Francesco – Essa vi protegga dalla tentazione di fare a meno degli altri, di mettere da parte la Chiesa, di pensare di salvarvi da soli. Pregate per me! Dio vi benedica!

Queridos hermanos y hermanas:

Dios ha querido formar un pueblo que lleve su bendición a todos los pueblos de la Tierra. En Jesucristo, lo establece como signo e instrumento de unión de los hombres con Dios y entre ellos. De ahí la importancia de pertenecer a este pueblo.

Nosotros no somos cristianos a título individual, cada uno por su cuenta. Nuestra identidad es pertenencia. Decir «soy cristiano» equivale a decir: «Pertenezco a la Iglesia». Soy de ese pueblo con el que Dios estableció desde antiguo una alianza, a la que siempre es fiel.

De aquí nuestra gratitud a los que nos han precedido y acogido en la Iglesia, quienes nos han transmitido la fe, quienes nos enseñaron a rezar y quienes pidieron para nosotros el Bautismo.

Nadie se hace cristiano por sí mismo. La Iglesia es una gran familia, que nos acoge y nos enseña a vivir como creyentes y discípulos del Señor. Y no sólo somos cristianos gracias a otros, sino que únicamente podemos serlo junto con otros.

En la Iglesia nadie va « de libre». Quien dice creer en Dios pero no en la Iglesia, quien dice tener una relación directa con Cristo, pero fuera de la Iglesia, cae en una dicotomía absurda.

Dios ha confiado su mensaje salvador a personas humanas, a testigos, y se nos da a conocer en nuestros hermanos y hermanas.

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15 pensieri su “Siamo cristiani solo nella Chiesa: no al cristianesimo fai da te

  1. Per Luciana:
    Ognuno fa le proprie scelte, siamo liberi.
    Gesu` e` nato non c’era posto per lui, i suoi si sono dovuti accontentare di una stalla per gli animali, e li` sua madre ha partorito. Poi sono dovuti scappare in Egitto, vivendo da rifugiati. Poi ha vissuto facendo in lavoro umile, manuale. E` morto come fosse un delinquente, a causa dell’ostilita` di alcuni e dell’indifferenza di molti. Eppure noi, dopo 2000 anni, diciamo che era Dio, venuto a condividere la condizione umana, le gioie, ma soprattutto il dolore. Seguire il suo esempio e` pazzia, ma forse co renderebbe tutti piu` felici.Penso che se rinascesse oggi sarebbe on un barcone di immigrati, magari buttato in mare con sua madre dagli scafisti, e ucciso dal npstro egoismo e dalla nostra indifferenza

    1. ma Gesù è già nato e noi non dobbiamo ipotizzare una nuova storia, Gesù ha dato le sue istruzioni e non ne deve ridare altre, poi come dice lei ognuno si rigira la frittata come gli pare per i propri scopi e tornaconto!

  2. io non credo di essere in buone mani, quando vedo una chiesa che appoggia chi promuove l’omosessualità, l’immigrazione indiscriminata, la distruzione dei valori della famiglia tradizionale e non si vuole rendere conto che oggi non si tratta più di accogliere, ma di adottare a spese nostre interi continenti, si dimentica della parabola dei talenti, dove ognuno deve mettere a frutto i doni di Dio, insomma una chiesa col paraocchi dedita solo a far arrivare gente in Italia a spese nostre. Oltretutto Gesù aveva anche detto agli apostoli “andate e predicate”, mentre attualmente viene detto “venite tutti in Italia”, non sono mica fessa da sentirmi in buone mani!

  3. E’ bello essere chiesa!
    Si dovrebbe iniziare nel seno della famiglia per arricchire la chiesa parrochia fino ad allargarla alla chiesa universale………ma come mai si vedono sempre più gremite le chiese santuario mentre sono sempre più vuote le chiese parrocchiali?

  4. In Giov.3:16= Perchè Dio ha amato il mondo,che ha dato il suo unigenito Liglio,affinchè chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. La chiesa è la dimora di Dio tra gli uomini,è un Cenacolo d’amore,dove troviamo la verità della Parola e la grazia dei sacramenti.Anche noi mangiando il corpo ed il sangue di Cristo ci dovremo trasformare,come dice S. Giovanni (Gv 6,57)..Cioè si mangia Cristo nella sua integrità di Parola e di Grazia.Per essere veri cristiani dovremo acquisire la forma di Cristo,il quale”,assumendo una condizione di servo…umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.Noi cosa facciamo per la chiesa? a volte siamo spettatori non protagonisti.Chiediamo alla Vergine Maria che ci accompagni Lei nella chiesa e ci faccia incontrare Gesù, nei fratelli e condividere lo stesso pane spezzato.,nell’amore e nella condivisione universale.Grazie Santità la sua presenza per noi è un grande dono che Dio ci ha fatto speriamo di saperlo apprezzare.Che Dio Vi benedica.

  5. La Chiesa E’ la Tua casa in terra,se non la riconosco ho fallito nella fede.La condizione imprescindibile di un Cristiano puro,imperfetto e peccatore,sa che la relazione con la Chiesa e’ fondamentale.”Che vi amiate l’un l’altro come io ho amato voi”

  6. grazie ai miei genitori , che col S.Battesimo e l’educazione cristiana mi hanno introdotto nella Chiesa ! Mi sento doppiamente impegnata nel rispondere alla vocazione . GRAZIE A PAPA FRANCESCO PER LA CATECHESI DI IERI , E UNA PREGHIERA !

  7. è VERO, succede di pensare che non ci sia bisogno di un intermediario tra noi e Dio,ma poi ci sono degli accadimenti che ci fanno capire che non possiamo essere sicuri di agire nel modo giusto, che è necessario confrontarsi ed allearsi con altri fratelli che stanno facendo il medesimo nostro percorso e questo è possibile nell’ambito della Chiesa e dei suoi Ministri. Qualche volta non ci si intende alla perfezione con il Ministro della Chiesa più vicino a noi e possono esserci delle ombre ma oggi possiamo chiarire tutte le eventuali ombre guardando a Papa Francesco,è alla portata di tutti e si pone semplicemente a condurci per mano. Grazie Santo Padre, prego per Lei che possa camminare con noi per molto e molto tempo. Che Dio la protegga!

  8. Sappiamo che siamo della Chiesa e non possiamo vivere senza la Chiesa. Quando andiamo a messa tutti i giorni non partecipiamo ad una messa che diciamo noi stessi per noi stessi. Ieri c’era la partita dei mondiali e molti di noi hanno preferito andare a messa nonostante la partita. Molti di noi recitano la Divina Misericordia in famiglia alle 15,00 e poi recitano il rosario, a braccia e gambe incrociate. Molti di noi recitano l’indulgenza plenaria tutti i giorni nelle forme stabilite dalla Chiesa e poi hanno mezz’ora di adorazione o leggono la Bibbia per mezz’ora. Queste cose sono comprensibili dagli amici virtuali, ma non sono comprensibili per tutti, nello spazio virtuale ci sono cose che si vedono e cose che non si vedono. Il carattere di una persona si vede anche quando è alla guida di un Ape Piaggio e se uno è un somaro di razza il Signore permette che venga caricato con 200.000 tonnellate di croci delle quali non avverte il dolore perché è troppo forte. Per un po’ rimane traumatizzato e diventa – come dice Lei – un musone ma poi capisce che invecchiando si è indebolito e il Signore gli farà portare delle croci più leggere secondo le sue possibilità fino a quando sarà vecchio, magari sarà traumatizzato, ma non porterà una croce più pesante di un etto e sessanta. Queste cose che dico sono capite dai familiari parenti vicini amici colleghi ma forse la Chiesa è troppo distante dai cristiani che sbagliano – perché i cristiano sbagliano – ma si premura troppo di trovare dei j’accuse che in coscienza potrebbero essere infondati. Sì, siamo cristiani e apparteniamo alla Chiesa di Roma, lo sappiamo e lo capiscono sia i peccatori che i non credenti, ma più passa il tempo e più capisco che c’è tecnica di linguaggio, ma non c’è relazione nel linguaggio. Molti parlano come se fossero agenti di borsa, come se una parola sbagliata detta nel momento sbagliato, sarebbe sufficiente per far fallire la Nike.

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