Riflessioni di Papa Francesco

Per essere otri nuovi dobbiamo essere docili allo Spirito

Papa Francesco, durante l’omelia di oggi, nella Cappella della Casa Santa Marta ha messo in guardia i fedeli presenti dal peccato dell’ostinazione: commentando le Letture del Giorno (1 Sam 15, 16-23; Mc 2, 18-22), il Vescovo di Roma ha spiegato come il cristiano, per arrivare alla piena libertà, deve aprire il suo cuore allo Spirito Santo.

Nelle Letture assistiamo a due momenti di ostinazione, il re Saul che viene rimosso perché segue le usanze del tempo senza ascoltare la voce del Signore e i dottori della legge che rimproverano a Gesù il fatto che i suoi discepoli non seguano alla lettere le usanze, come il digiuno.

Gesù Gesù risponde con un principio di vita che mette in discussione chi lo ascolta: “Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!

Cosa significa questo?“, si è dunque chiesto il Santo Padre. Significa forse che Gesù “cambia la legge? No!“. Questo principio di vista significa che “la legge è al servizio dell’uomo che è al servizio di Dio e per questo l’uomo deve avere il cuore aperto. Il ‘sempre è stato fatto così’ è cuore chiuso e Gesù ci ha detto: ‘Vi invierò lo Spirito Santo e Lui vi condurrà fino alla piena verità’.

Contestualizzando ai giorni nostri le parole di Gesù ci dicono che “se tu hai il cuore chiuso alla novità dello Spirito, mai arriverai alla piena verità! E la tua vita cristiana sarà una vita metà e metà, una vita rattoppata, rammendata di cose nuove, ma su una struttura che non è aperta alla voce del Signore. Un cuore chiuso, perché non sei capace di cambiare gli otri“.

Questo è il messaggio che oggi ci dà la Chiesa. Questo è quello che Gesù dice tanto forte: ‘Vino nuovo in otri nuovi’. – ha concluso Papa Francesco – Alle novità dello Spirito, alle sorprese di Dio anche le abitudini devono rinnovarsi. Che il Signore ci dia la grazia di un cuore aperto, di un cuore aperto alla voce dello Spirito, che sappia discernere quello che non deve cambiare più, perché fondamento, da quello che deve cambiare per poter ricevere la novità dello Spirito Santo“.

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9 pensieri su “Per essere otri nuovi dobbiamo essere docili allo Spirito

  1. Il Papa parla, nel nome del Signore…ispirato dallo Spirito Santo ci indica la strada da seguire, per fare la volontà di Dio: non mi interessa che strada mi facevano seguire prima….il mio cuore è aperto alla volontà del Signore, e io credo che l’unico che conosca davvero questa volontà, sia il Santo Padre, che ora, con amore, mi sta guidando ! Continuerò, con fiducia, ad ascoltare, a leggere e a scegliere…quello che Gesù mi dice attraverso lui. Sono pronta a cambiare qualsiasi mia abitudine….l’unica cosa che non cambierò mai è: AMARLO, SENZA MISURA, CON TUTTO IL MIO CUORE ! LA FEDE è L’UNICA MIA RICCHEZZA E NON ESISTE NULLA AL MONDO CHE POSSA DISTRUGGERMELA…GRAZIE SIGNORE…

  2. “I fondamenti” degli’indirizzi di Dio “non cambiano”. OK. Tali fondamenti rigettano egoismi, superbia, avidità e soprattutto indifferenza al male che, con tali prerogative, si produce nell’ambito di un “gregge” locale che si disperde.
    Ogni “Capo” ha incombenza di vigilanza e provvedimenti nell’ambito che rappresenta RESPONSABILMENTE.
    Una pace “generale” che lascia immutate incoerenze locali del proprio ambito, è traballante e dispersiva alle proprie basi.
    Le “novità” dello Spirito Santo, aprono cuore e intelletto, ben lontani dagli “ostinati” egocentrismi che chiudono ad ogni positività aggregante.
    Santità, l’apetura e il sostegno cristiano, non possono ammettere “ostinate” barriere territoriali: sono otri vacanti, che non nutrono e non fanno crescere.
    Coerente prosecuzione! Lascio il mio saluto.

  3. Dio ci conceda il sano discernimento, evitando confusioni e connessi disorientamenti.
    Ci conceda di raggiungere Pace, attraverso la coerente e concreta pratica della Sua Parola, immune da vicini egoismi e indifferenze di correlazione, che evacuano le otri della congruente, fraterna collaborazione.

  4. Santo Padre, Tu chiarisci che dire “si e’ sempre fatto cosi e cosi io faccio”, e’ cuore chiuso, e’ non aprirsi alla grazia di DIO….Sto’ vivendo al centro sud, questa frase l’ho sentita e la sento dire con troppa frequenza, nonostante “spiego” che se non ci eravamo aperti alle novita’ , che sono grazia di DIO da discernere, stavamo ancora dentro le caverne, rispondono si non volendo capire veramente per cambiare.—Dove professoresse in pensione,(no sottoculturati)mi hanno spettegolato su problemi di altri, dannosi per incarichi sociali, al mio consiglio di mettere al corrente chi ha potere decisionale al riguardo, mi sono sentita dire che non fanno la spia??? spettegolare e parlare male si, mettere al corrente chi organizza in modo da non dare incarichi a chi non ha le condizioni giuste, e’ fare la spia.–Per questo stiamo fermi a 40 anni fa con l’arrogante presunzione; si e’ fatto sempre cosi e cosi continueremo.—Io non faccio testo, prego DIO che almeno “ascoltino” TE, non solo per dire; Papa Francesco e’ bravo, MA PER DIRE, FACCIAMO COME PAPA FRANCESCO, PIENO DEL SANTO SPIRITO DI DIO, CI CONSIGLIA DI FARE—–DIO AVRA’ VINTO IN OGNUNO DI NOI.—–Ivana Barbonetti.

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