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Preghiamo per le vittime delle mafie e contro la corruzione

“Preghiamo per le vittime delle mafie, chiediamo la forza di andare avanti e di continuare a lottare contro la corruzione”. Questo l’appello lanciato dal Papa in occasione del 25esimo anniversario della strage mafiosa di Via d’Amelio, a Palermo.

Ormai 25 anni fa venivano assassinati il giudice Paolo Borsellino e cinque dei suoi agenti di scorta. Un omicidio questo che scandalizzò il Paese intero, soprattutto perché succedette a quello di Giovanni Falcone, avvenuto 57 giorni prima.

Tante le iniziative promosse a livello istituzionale per ricordare queste due stragi: il Senato ad esempio si è ritagliato un minuto di silenzio per ricordare le vittime di quegli attentati. Attentati “che trasformarono una domenica qualunque d’estate in una ferita che non potremo mai più dimenticare. Borsellino ha saputo con fermezza e dedizione, dare a tutti noi una grande lezione di coerenza e di senso del dovere”.

Il presidente Grasso ha così parlato di Borsellino (e indirettamente anche di Falcone) come di un esempio di resistenza al tempo, alle calunnie e alle minacce.

Anche la Chiesa è stata sempre in prima linea nella lotta alle mafie, ed in particolare lo è stata tramite don Luigi Ciotti, figura simbolo di quella Chiesa che non si piega e che non intende affatto relazionarsi con la mafia (così come sembra accadere in piccole località del Sud Italia).

Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, chiede alla politica e allo Stato di avere il coraggio di dire un no secco alla mafia. “Oggi più che mai, questo è il monito: spingere gli uomini delle istituzioni a parlare, perché da loro deve arrivare la volontà di ricerca della verità”.

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