Riflessioni di Papa Francesco

Quello che rende il sacerdote unto e non untuoso è il rapporto con Dio

Nella riflessione quotidiana di oggi, sabato 11 gennaio 2014, Papa Francesco ha focalizzato la sua meditazione sulla maniera corretta di adempiere al servizio del sacerdozio e su quella sbagliata.

Il sacerdote, ha ricordato il Pontefice, riceve l’unzione sacerdotale la quale, però, può annacquarsi nel corso della vita di un prete se questi si dimentica di quel particolare rapporto con Dio che ha ricevuto. In un certo qual modo è come se perdesse l’unzione dello Spirito Santo, anche se sappiamo che in vero l’unzione non si può perdere – ha precisato Bergoglio – ma questo genere di sacerdoti “invece di essere unto finisce per essere untuoso“.

Ma chi sono per il Papa i sacerdoti untuosi? Essi sono “quelli che mettono la loro forza nelle cose artificiali, nelle vanità – ha aggiunto il Pontefice – in un atteggiamento … in un linguaggio lezioso …“.

Tutti siamo peccatori, ha chiarito Bergoglio, e “noi sacerdoti abbiamo tanti limiti” ma se si cerca il Signore, se si dialoga con Lui nella preghiera di intercessione e di adorazione, se si vive come Gesù ha insegnato allora “siamo buoni sacerdoti, benché siamo peccatori“.

Il centro della vita del sacerdote è Cristo: non è possibile vedere “tutte queste figure … anche il prete-affarista, il prete-imprenditore …” ha continuato il Pontefice.

Con questo non è che tutti i sacerdoti abbiano perso l’unzione ma quei pochi che non pongono Cristo al centro e lo sostituiscono con la mondanità fanno tanto male alla Chiesa. Perché ha ugualmente ricordato Papa Francesco “è bello trovare preti che hanno dato la loro vita come sacerdoti, davvero, e di cui la gente dice: ‘Ma, sì, ha un caratteraccio, ha questo, ha quello … ma è un prete!’. E la gente ha il fiuto!

Il sacerdote unto e non untuoso può perdere tutto, ha quindi concluso il Vescovo di Roma, può perdere qualsiasi cosa nella vita ma non deve mai perdere il rapporto di unzione che lo lega a Gesù Cristo: questa è la vittoria del sacerdote e questa anche la sua sfida per riuscire ad essere dei buoni sacerdoti benché peccatori.

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5 pensieri su “Quello che rende il sacerdote unto e non untuoso è il rapporto con Dio

  1. NON possiamo SUBIRE e TACERE di fronte alle minacce dal Prete Francese Pascal THUILLIER & dal suo “capo” Cardinale TROIS,i quali in risposta alla lettera da noi divulgata e portata alla conoscenza di diverse persone ivi compresi Parroci, Cardinali,giornalisti,e non per ultimo al Santo Padre PAPA Francesco,dove raccontavo la mia storia dell’adozione e di come ero venuto alla conoscenza della mia origine blasonata,che mi ha portato alla conoscenza di mia zia marchesa Yolande d’Argenge Lafue,Fondatrice a Parigi della Fondazione Pierre Lafue,mia zia mi ha ospitato per una decina di volte in quel di Parigi suo ospite nella fondazione dove ci sono diverse stanze dove le ragazze della Francia “bene” vengono ospitate per la frequentazione dell’università,MA sapete perché i sudetti THUILLIER & TROIS ci hanno minacciato? (e NON solo noi ma anche un paio di organizzazioni che ci hanno affiancato sposando la nostra causa)Perchè di prima persona l’Abbè Pascal ha PALESEMENTE PLAGIATO mia zia 92enne per impossessarsi di suoi beni 20/25 milioni di euro,io dal 2005 NON sono più riuscito comunicare con mia zia ed essendo l’UNICO VERO nipote(figlio di sua sorella Paola) saputo per vie traverse della sua mancanza mi sono messo in contatto con THUILLIER per un chiarimento il quale ha rifiutato qualsiasi approccio,allora abbiamo contattato il Cardinale suo “CAPO” stesso trattamento,io chiedo PERCHE’ PERCHE’,Noi abbiamo documentazioni che certificano il mio grado di parentela con Yolande e anche foto che sono con lei,e che io sono l’UNICO e VERO NIPOTE,abbiamo anche testimoni che certificano il PLAGIO di mia ZIA, siamo andati a Parigi ad ottobre 2013 abbiamo interpellato un avvocatessa di Parigi consigliataci dal Consolato Italiano di Parigi,alla quale abbiamo dato 500 euro per eventuale ricerche e per la mia disponibilità della prova del DNA purtroppo da 5 mesi NON abbiamo ottenuto nessuno risultato nemmeno informativo,siamo comunque disponibili per qualsiasi informazione in merito,distinti saluti Olga & Antonio e—mail debenedetti.antonio@gmail.com SKYPE antoniomacchi tel.00385981313866

  2. Una notte ho sognato di camminare,
    insieme col Signore in riva al mare…
    e con Lui, mi sono messo a parlare!
    Non sò, quanto abbiamo camminato…
    e, neanche dove, eravamo arrivati…
    mi ricordo solo, che a un certo punto, indietro, ci siamo girati…
    E ho visto, mia mamma e mio papà…
    tutti gli amici, che in questi anni avevo lasciato, un pò quà…un po là…
    c’erano proprio tutti, anche quelli che non erano più qua!
    Eppure…tutta questa gente…
    sulla sabbia, non lasciava neanche un’impronta…niente,
    come se non fosse presente!
    E , allora mia mamma e mio papà…
    prendendomi per mano, mi hanno riportato indietro, nella mia città…
    in un periodo nero della mia gioventù…
    quando che mi ero perso…quando che della vita non mi interessava più…
    e…guardando per terra, ho visto che c’erano solo le impronte di Gesù!
    E, allora mi sono girato…
    “Signore…ma io, dove ero andato…
    perchè, mi hai lasciato da solo…perchè, non mi hai aiutato?”
    E, il Signore, così mi ha risposto…”questa è la fede…beati quelli, che anche se non vedono…
    credono…
    amico…in questi anni neri…Io, ti ho sempre amato…
    ed in braccio ti ho portato!

  3. Sono Antonio Macchi ma nato come De Benedetti Antonio Alfonso Gaetano a Milano il 23 luglio 1938, per motivi oscuri sono stato portato al Befotròfio di viale Picino a Milano,del perchè la storia è lunga,a 18 mesi sono stato adottato da una famiglia Bergamasca di Arzago d’Adda,ma veniamo subito del come sono venuto a conoscenza del seguito (premesso che ho SEMPRE saputo di essere figlio adottivo infatti fino 1966 mi chiamavo De Benedetti Macchi Antonio,ma poi ho preferito chiamarmi SOLO Macchi Antonio,cerco di sintetizzare, la mia mamma adottiva è vissuta con me e la mia famiglia gli ultimi due anni della sua vita,morta avvenuta nel 1989(il mio papà adottivo è morto nel 1963,stesso anno che è morta la mia VERA mamma),avevo la piccola casa dove ero cresciuto libera e facendo parte io della Caritas ho offerto la mia casa ad una Sig ra bisognosa gratuitamente,ed è stato pulendo che ho trovato ben nascosta una scatola di scarpe con dentro dei documenti,sia dell’adozione e delle lettere (in una delle quali mi diceva che mi avrebbe lasciato parte della sua eredità è ovvio che questi documenti sono tutt’ora in mio possesso) datate 1945/6/7/8 con il mittente di una Sig ra Francese,che si dichiarava essere mia zia, sorella della mia VERA mamma tramite una collega che aveva contatti con la Francia per motivi di lavoro,cosi sono riuscito ad avere i contatti con questa persona,la quale a seguito della mia telefonata è rimasta sulle prime dubbiosa MOLTO dubbiosa ma quando gli ho detto delle lettere e delle foto sue e di un mio cuginastro ci siamo accordati per un incontro avendo lei un appartamento a Milano in Viale Abruzzi, al bar Basso,come segno di riconoscimento NULLA dicendomi che se ero il figlio di sua sorella mi avrebbe riconosciuto,cosi’ è successo, e da qua incomincia le parte (per me) più interessante della storia,siamo rimasti assieme per tre ore e in queste tre ore mi ha raccontato chi veramente ero,i miei nonni erano, mio nonno il Marchese D’Argenge Console Francese in Italia,mia nonna Elvira dei Conti Di Carlo degli Abruzzi,dai quali hanno avuto tre figli mia mamma Paola,.Rodolfo e Yolanda lei,la quale) perchè il mio papà era stato ferito in Abissinia e lei è andata per assisterlo,poi purtroppo è morto,al suo ritorno io avevo già una famiglia,i rapporti con mia zia si sono approfonditi io e la mia defunta moglie siamo stati ospiti da lei in STUPENDI appartamenti una decina di volte a Parigi e da qua ho scoperto che era un vero personaggio oltre che MOLTO ricca,era infatti Presidentessa di una Fondazione >Pierre LafueinternetSILENZIO<telefonico con mia zia,e ancora su abbiamo letto dei lati oscuri di questo pseudo prete THUILLIER,il quale mi ha anche mandato un e-mail abbastanza minaccioso> premesso tutto questo sono a V/S completa disposizione per ulteriore chiarificazioni,distinti saluti Macchi Antonio (PS) mio recapito tel,e mio indirizzo, tel 00385981313866, via Brostolade 33 52450 Vrsar (HR) e-mail: debenedetti.antonio@gmail.com

  4. NON POSSO PARLARE MOLTO PAPA MA LA FEDE VERSO LA CHIESA SI E PERSA ADESSO LA PORTIAMO DENTRO E PREGHIAMO DOVE E QUANDO NE VOGLIAMO VEDENDO TUTTO QUESTE COSE CHE CAPITANO LE MESSE VANNO BENE SI MA PER CHI ASPETTA QUALCHE GRAZIA FA BENE A RICORDARGLIELI CHE ESISTONO PRETE E PRETI MA COME SI FA SI FACCIA SENTIRE DI PIU VERSO QUESTO POPOLO DI LADRI MI RACCOMANDO IL LAVORO ANZICHE DI CELEBRARE LE MESSE CONVOCHI TUTTA L ALTA FINANZA LA POLITICA ECC SI DA UNA MOSSA FERMALE TUTTE QUESTE TASSE LE LEGGI A MODO LORO SCUSI VI ASPETTIAMMO AL PIU PRESTO A POMPEI GRAZIE DISTINTI SALUTI E COMPLIMENTI

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