Angelus Domini, Riflessioni di Papa Francesco

Nei momenti bui supplichiamo il Signore di essere salvati

All’Angelus di questa seconda calda domenica di agosto Papa Francesco prosegue l’esposizione del brano del Vangelo iniziato la settimana scorsa, Matteo 14, dove Gesù, ancora sul lago, lo attraversa camminando sulle acque.

Trovandosi sull’altra riva vede i discepoli in difficoltà in barca al centro del lago, in balia di una tempesta. Si avvicina camminando miracolosamente sulla superficie e Pietro, vedendolo, gli dice che se si tratta proprio di Lui può fargli fare la stessa cosa.

Su invito del Maestro si avvia, ma spaventato dal vento inizia ad affondare. “ –Signore, salvami!-, grida, e Gesù lo afferra per la mano e gli dice: -Uomo di poca fede, perché hai dubitato?-.”

Questo brano, ci spiega il Pontefice, è un invito a credere e sperare, ad avere fiducia, ad abbandonarci con fiducia a Dio in ogni momento della nostra vita, specialmente nel momento della prova e del turbamento. Quando sentiamo forte il dubbio e la paura ci sembra di affondare, nei momenti difficili della vita, dove tutto diventa buio, non dobbiamo vergognarci di gridare, come Pietro: -Signore, salvami!-”

Questa supplica possiamo ripeterla sempre, ogni volta che ne abbiamo bisogno, avendo la certezza di essere ascoltati perché “Gesù fa questo, Gesù è la mano del Padre che mai ci abbandona”.

Senza mai dimenticare che è risorto per noi, che “ha attraversato la morte per portarci in salvo”, dobbiamo avere fede e “in mezzo alla tempesta, tenere il cuore rivolto a Dio, al suo amore, alla sua tenerezza di Padre. […] Nei momenti bui, nei momenti di tristezza, Lui sa bene che la nostra fede è povera […] e che il nostro cammino può essere travagliato, bloccato da forze avverse.”

Ed è proprio in quei momenti, in cui anche la Chiesa spesso perseguitata può sentirsi abbandonata, “che risplende maggiormente la testimonianza della fede, la testimonianza dell’amore, la testimonianza della speranza.”

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1 pensato per “Nei momenti bui supplichiamo il Signore di essere salvati

  1. Mio figlio Tiziano nel 2017 ci ha lasciato in modo tragico a causa della sua depressione durata tanti anni. Ma fa sentire la sua presenza spirituale con segni materiali inequivocabili. La misericordia di Dio gli permette di consolarci in questo modo. Francesco Minniti

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