Riflessioni di Papa Francesco

Il sogno di Dio è il suo popolo: Egli lo coltiva con amore paziente e fedele

Le riflessioni di Papa Francesco all’ e nella  hanno avuto quale tema portante non tanto i problemi delle famiglie moderne quanto la cura della più grande famiglia che è il Popolo di Dio.

Questo è rappresentato, sia nell’Antico Testamento dal Profeta Isaia, che dal Vangelo, con l’immagine di una vigna: “la vigna del Signore è il Suo “sogno”, il progetto che – ha spiegato –  Egli coltiva con tutto il suo amore, come un contadino si prende cura del suo vigneto“. Si tratta di “una pianta che richiede molta cura” ha aggiunto il Pontefice, e per questo Dio segue il Suo popolo con “amore paziente e fedele, perché diventi un popolo santo, un popolo che porti tanti buoni frutti di giustizia“.

Tuttavia il Profeta Isaia ci dice che, nonostante le cure del Signore, la vigna “ha prodotto acini acerbi” e così mentre Dio “si aspettava giustizia – ha commentato il Santo Padre usando le parole delle scritture – ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi“.

Gesù, nel Vangelo, completa l’Antico Testamento, indicando come “sono i contadini” stessi, alle cui cure il Signore aveva affidato la sua vigna, “a rovinare il progetto del Signore – ha aggiunto – essi non fanno il loro lavoro, ma pensano ai loro interessi“. “Gesù, con la sua parabola, si rivolge agli anziani del popolo e ai capi dei sacerdoti, cioè ai “saggi”, alla classe dirigente. – ha detto Papa Francesco – Ad essi in modo particolare Dio ha affidato il suo “sogno”, cioè il suo popolo, perché lo coltivino, ne abbiano cura… Questo è il compito dei capi del popolo: coltivare la vigna con libertà, creatività e operosità“.

Quanto descritto nella parabola di Gesù è una tentazione sempre viva nell’uomo: si tratta della “tentazione di “impadronirci” della vigna” che nasce dalla “cupidigia che non manca mai in noi esseri umani” ed è proprio la grazia di resistere e vincere questa tentazione che il Santo Padre ha chiesto particolarmente al Signore in apertura del Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi.

Che lo Spirito Santo possa doni ai Padri Sinodali “la saggezza che va oltre la scienza, per lavorare generosamente con vera libertà e umile creatività” al fine di trovare il migliore cammino per prendersi “cura della famiglia, che fin dalle origini è parte integrante del Suo disegno d’amore per l’umanità“.

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46 pensieri su “Il sogno di Dio è il suo popolo: Egli lo coltiva con amore paziente e fedele

  1. Cara Sara, con tutto quanto ho affrontato e sto affrontando in vari ambiti, la polemica e le chiachiere inutili sono bandite da ogni mio pensiero.
    Le parole sono una cosa, i fatti sono altra cosa.
    Parlare di PACE, di carità, di affetto, di giustizia ecc….e dovere sconfinatamente confrontarti con soggetti che, queste cose non le conoscono e non le praticano, ancorchè le PREDICHINO, non è nè
    Cristiano, né umano.
    La PACE? Se ci sei, batti un colpo, fatti sentire e agisci. Siamo tutti battezzati, non solo il Clero, proprio come dici tu.
    SONO STATA CHIARA?

    1. Cara Teodora,non c’è il peggior sordo di chi non vuol sentire.
      Ma che ti aspetti che Gesù venga sulla terra a bastonare tutti i peccatori o tutti i cattivi? Guarda che ci sei dentro tu e anch’io….
      Gesù è venuto per portare la Gioia e non la sofferenza, se soffriamo è per la nostra stupidità.
      Ti ho teso la mano per darti un aiuto , ma ti vedi come stai reagendo?
      Quello di piangersi addosso non risolve il problema, lo ha ribadito più volte anche il papa.
      Non sei la sola che ha il problema da affrontare su questo mondo, unica via che conosco te lo già esposto è il Vangelo altro non c’è da dire.
      La mia nazionalità non centra con l’argomento.
      Se vuoi stare bene , questo è il mio punto di vista se ti sembra che sia utile , se no lascia perdere. Cordialmente Sara.

      1. Difatti, non c’è peggiore sordo di chi non vuole sentire o capire. Quando il disco si blocca, ripete sempre la stessa musica.
        Con affetto.

  2. Cara Teodora, più volte lo ha affermato il papa Francesco in piazza, che la chiesa non riguarda solo al clero che riguarda a tutti i battezzati….Siamo tutti responsabili al pari davanti a DIO. Poi ognuno il suo mestiere …..

    1. Ma, hai risposto a me? io ho detto e chiesto altro e l’ho detto, credo, con chiarezza. Mi stupisce che chi non è certo parsimoniosa di parole, abbia sintentizzato, uscendo fuori tema.
      SEI ITALIANA? GLI AVVOCATI NON MANCANO AL CLERO.
      Che c’entra col fatto che “la chiesa non è solo il Clero ma tutti i battezzati….Siamo tutti responsabili al pari davanti a DIO. Poi ognuno il suo mestiere …..”?

  3. Sara, non sei italiana?
    Il Clero dispone di un‘infinità di legali, quindi, “chi non è disposto di ascoltare in quel momento si passa avanti, sarà per un altra volta”.
    Che Dio c’illumini, ci sorregga, c’indirizzi verso le persone giuste, rendendocene consapevoli.
    Che il Papa, nel particolare evento del Sinodo, riceva da Dio la grazia d’infondere nei successori dei Suoi Apostoli (Cardinali, Vescovi, Sacerdoti…), la luce divina per illuminare il loro cammino, sgombrato da ogni egoismo, superbia ed effimero, avido dominio del potere terreno.

  4. SARA – “dove non vi accoglieranno,andate avanti e spolverate perfino la polvere dai calzari…”
    OK. Ma bisogna trovare chi offre la giusta tutela, e chi lo fa, deve saper farsi riconoscere.

    1. Cara Teodora, l’unica tutela che c’è da cercare è nel Signore,sarà LUI che ti metterà davanti i mezzi o strumenti giusti , per soccorrerti , farti avere il necessario e magari l’avrà già fatto o stesse facendo e non c’è ne accorgiamo, non perchè il Signore è poco chiaro, tante volte siamo prevenute e non ci predisponiamo nell’ascolto di ciò che ci propone il Signore,ma se ti affidi al Signore sinceramente con tutti i tuoi limiti, vedrai che LUI ti condurrà a ciò che ti farà stare bene . Questo vale per tutti me compreso.
      C’è un passo del Vangelo che dice:- i volpi hanno le loro tane, i uccelli loro nidi, figlio dell’uomo non ha capo per cui posare… – oppure in un altro punto – guai all’uomo che si confida a un altro uomo…-
      Ora non vorrei dire che non si deve fidare di nessuno è che in ognuno di noi c’è il bene e il male. Sta a noi a essere vigili di cercare il bene nell’uomo , perchè Gesù agisce nel bene dell’uomo. Buona serata. Cerca di stare bene, che il Signore ti benedica! Sara

      1. Sara, non sei italiana?
        Il Clero dispone di un‘infinità di legali, quindi, “chi non è disposto di ascoltare in quel momento si passa avanti, sarà per un altra volta”.
        Che Dio c’illumini, ci sorregga, c’indirizzi verso le persone giuste, rendendocene consapevoli.
        Che il Papa, nel particolare evento del Sinodo, riceva da Dio la grazia d’infondere nei successori dei Suoi Apostoli (Cardinali, Vescovi, Sacerdoti…), la luce divina per illuminare il loro cammino, sgombrato da ogni egoismo, superbia ed effimero, avido dominio del potere terreno.

  5. Buon giorno,
    S.Padre alla apertura del sinodo fece presente una cosa, che mi colpì e quanto ritengo che sia valida,ma non sempre facile attuare,perchè si aggirano altri spiriti,cioè il nostro essere umano,sottolineo che fa parte anche di me, è una questione di impegno e di esercizio di avere la presenza di se’ , di entrare nello Spirito del Vangelo, penso che si eviterebbe certi incomprensioni.
    E siccome non siamo tutti uguali e non abbiamo la capacità di controllare i altri,della serie aspettiamo che cambino i altri,e, come dice S.Padre tutti abbiamo lo sguardo verso DIO E GESù CRISTO alla sua maniera e che tutti siamo in cammino, cioè di maturare per arrivare a Gesù, cioè la luce deve partire da noi , incominciando cambiare noi per primi,allora gli si aprirà una strada e lo Spirito del Vangelo dovrebbe essere un supporto uni con altri .
    E chi non è disposto di ascoltare in quel momento si passa avanti, sarà per un altra volta. I tempi della maturazione del Signore, non ci è permesso di saperlo. è il Vangelo stesso che dice:- dove non vi accoglieranno ,andate avanti e spolverate perfino la polvere dai calzari…
    Dunque ritornando sul sinodo, frase che mi colpì del S.Padre è questo:- ….nel Signore mi sento di dover dire…
    Allora tenendo presente e la responsabilità di questa frase, che ha, prima di aprire la bocca , perchè vuol dire mettersi nel pensiero del Signore.
    Mettersi nel pensiero del Signore vuol dire avere la carità,insomma se si vuole approfondire, c’è S.Paolo che lo spiega bene! In nome del Signore vogliamoci bene! buon pranzo! W la PACE!!!

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