Riflessioni di Papa Francesco

La Pietà ci apre gli occhi alle esigenze del prossimo

Papa Francesco, durante l’, sabato 14 maggio 2016, ha toccato un nuovo aspetto della propria catechesi sulla misericordia, ovvero il “provare pietà o impietosirsi nei confronti di quanti hanno bisogno di amore“: avere pierà del prossimo è il modo di amare di Gesù, è un dono dello Spirito Santo che ci apre letterarmente gli occhi “scuotendoci di dosso l’indifferenza che impedisce di riconoscere le esigenze dei fratelli che ci circondano e liberandoci dalla schiavitù del benessere materiale“.

La Pietà, ha spiegato il Santo Padre, è un concetto che, nel mondo greco-romano, indicava la devozione dovuta agli dei e il rispetto dei figli verso i loro genitori. Oggi dobbiamo fare attenzione a non confondere la pietà con pietismo, che consiste solo di un sentimento superficiale, che non si preoccupa dell’altro. Né può essere confusa con la compassione verso gli animali, che esagera nell’interessarsi verso essi, e lascia indifferenti alla sofferenza degli altri.

La vera pietà è una manifestazione della misericordia di Dio e uno dei sette doni dello Spirito Santo, che il Signore dona ai suoi discepoli per essere obbedienti e seguire la Sua ispirazione divina.

Nei Vangeli troviamo il grido spontaneo che molte persone malate, possedute da demoni, povere o che soffrivano, dirigevano a Gesù, esprimendo così la loro fede in Lui, perché vedevano in lui lo stesso amore salvifico di Dio.

Gesù rispondeva a tutti con uno sguardo dei misericordia e con il conforto della Sua presenza, invitandoli a confidare in Lui e nella Sua Parola, perché, per Cristo, avere pietà dell’altro è condividere la sua tristezza per trasformarla in gioia e felicità, guarendolo del male.

Anche noi siamo chiamati a coltivare in noi atteggiamenti di pietà davanti a tante situazioni della vita, scuotendoci di dosso l’indifferenza che impedisce di riconoscere le esigenze dei fratelli che ci circondano e liberandoci dalla schiavitù del benessere materiale“, ha dunque concluso Papa Francesco. “Chiediamo che lo Spirito Santo riempia i nostri cuori. Apriamoli alla Sua azione. San Paolo ci ricorda che è lo stesso Spirito a intercedere per noi con gemiti inesprimibili. ChiediamoGli di sostenere la nostra preghiera e le nostre azioni, che le illumini con la Sua luce, che le renda conformi alla volontà di Dio. Benedico di cuore voi qui presenti e i vostri cari“.

Queridos hermanos y hermanas:

Uno de los aspectos de la misericordia consiste en apiadarse de los que sufren. La piedad (pietas) es un concepto que, en el mundo greco-romano, indicaba la devoción debida a los dioses, así como el respeto de los hijos hacia sus padres.

Hoy se debe estar atentos a no confundir la piedad con el pietismo, que consiste sólo en una emoción superficial, que no se preocupa del otro. Tampoco se puede confundir con la compasión hacia los animales, que exagera en el interés hacia ellos, mientras deja indiferente ante el sufrimiento del prójimo.

La piedad verdadera es manifestación de la misericordia de Dios y uno de los siete dones del Espíritu Santo, que el Señor da a sus discípulos para que sean dóciles y sigan sus inspiraciones divinas.

En los Evangelios encontramos el grito espontáneo que muchas personas enfermas, endemoniadas, pobres o afligidas dirigían a Jesús, expresando su fe en Él, porque veían en su persona el amor salvador del mismo Dios. Jesús respondía a todos con la mirada de la misericordiosa y con el consuelo de su presencia, invitándolos a confiar en Él y en su Palabra, porque, para Cristo, apiadarse del otro es compartir su tristeza para convertirla en júbilo y alegría, sanándolo del mal.

* * *

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España y Latinoamérica. Que la Virgen Santa, Madre de Piedad y Misericordia, interceda por nosotros ante el Señor Jesús, para que nos conceda apiadarnos y compadecernos amorosamente del prójimo y nos libre de la esclavitud de las cosas materiales. Muchas gracias.

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5 pensieri su “La Pietà ci apre gli occhi alle esigenze del prossimo

  1. Buenos días, Santo Padre y su equipo.

    Existen personas, situaciones y forman tan increíbles en el mundo que nos rodea , que no es fácil llegar a la verdad de Dios.
    Siento un fuerte impulso de compartir con ustedes mis ideas y pesamientos.
    Su reflexión sobre el mundo material , me hace ver que estoy en lo cierto.
    Hace casi 20 años escribí estas palabras :

    Cada vez son más las almas con grandes avances en el mundo espiritual, que en realidad es el único mundo verdadero que existió, existe, y, existirá.
    El viajante que esté decidido a caminar por estos senderos, debe saber, que no es fácil; ya que el que decide tomarse en serio su progreso espiritual, está declarando la guerra al mundo material,y, su energía es muy fuerte.
    aunque también debe saber que cada prueba superada es recompensada con un estado de conciencia tan inmenso, que su mente se abrirá , y comprenderá la ley de causa y efecto que existe en nuestras vidas. Una vez que el alma llega a este estado de conciencia, empieza a ver con claridad y seguridad hacia dónde debe encaminarse.

    El sufrimiento es una palabra que nunca se debe olvidar, Todos sufrimos. El alma sincera lo ve tan claro, que hace lo posible por liberarse de el.
    Son muchos los caminos , pero, la verdad es una; no importa si eres pobre o rico , no se trata de estar feliz con lo que tenemos , sino, por lo que somos.
    Encontrar el significado de la vida es tarea difícil, dónde sólo los fuertes pueden llegar.

    Desde mi humilde experiencia , es lo que creo.

    Gracias, saludos.

  2. Caro Papa,
    condivido pienamente quanto hai detto;anche cani e gatti debbono essere rispettati ed aiutati. Io ho 4 cani: uno solo é MIO, gli altri tre sono della ex moglie di mio figlio che, dopo averci sfruttato fino all’osso, se n’é ANDATA, portandoci via cash altri 21.000 euro, paventando una catastrofe per la sua famiglia!!! cI CHIESE AIUTO; NON AVENDO DISPOPNIBILITà, HO ACCESO UNA CESSIONE SULLA PENSIONE: avuti i soldi, lei é tornata da mamma, lasciandoci rate da pagare, non avendo restituito che solo tre rate ed ora, non nega, ma dice di noin avere soldi. Lei si é salvata, noi siamo precipitati.
    E’ vero il proverbio: FAI BENE E SCORDATI, FAI MALE E PENSACI!!!
    PREGA ANCHE PER ME, PAPA FRANCESCO.
    BERNARDINO (DINO) SACCHI 16 MAGGIO 2016

  3. Caro Papa Francesco, è incredibile come io sia sempre entusiasta, sentendo le Sue parole…qualsiasi cosa Lei dica, nel mio cuore diventa “legge divina” e perciò l’accetto con tanta serenità. Rimango incredula, dunque, a leggere alcune “letterine amare” che Le rivolgono….Non voglio e non posso giudicare nessuno…probabilmente sono persone amareggiate dalla vita e, soprattutto, lontane dal Signore….Perché Lui è l’Amore e tutto quello che fa e dice (attraverso le Sue labbra, che è il nostro Papa!) io sono certa che è per il nostro bene e non per dare una delusione in più! Io so caro Papa Francesco che Lei ama anche tutti gli animali, come li ama il Signore…tant’è vero che ha dato loro il dono della vita,….ma invitare i fedeli a preoccuparsi di più di chi sta soffrendo, magari nella nostra stessa casa…evitando di “viziare” a volte in modo eccessivo un animale, non vuole dire di fare loro del male o di abbandonarli e non aiutarli quando anche loro sono in difficoltà,….ma vuole dire che esistono creature umane delle quali molto spesso non ci si accorge, proprio come se fossero solo delle ombre…Ma io mi domando: abbiamo capito che figura sia il Papa per noi cattolici? Io non credo, visto che non lo si rispetta e Gli si parla come ad un compagno di giochi…dimenticandosi che il Signore L’ha incaricato di essere nostro “MAESTRO D’amore!”. Chi siamo noi per giudicare? Chi siamo noi per offenderLa così facilmente? Io sono “nessuno”, ma ogni volta che sono testimone di questo dolore che Gli si dà, con estrema facilità…ne soffro, sì ne soffro tanto…Da quando è morto il mio unico figlio di tumore, solo Papa Francesco, con la Sua immagine di “amore puro e disinteressato” è riuscito a ridarmi la pace nel cuore. Cerchiamo d’interpretare nel modo giusto le Sue parole! Noi siamo chiamati a testimoniare con gioia la nostra fede…e non a distruggerla! Amiamoci tra noi,…amiamo il nostro Papa…amiamo la nostra Chiesa…e, perchè no?…amiamo anche i nostri animali…ma cerchiamo di dare la precedenza ai fratelli che hanno bisogno e, forse, sono nella più totale disperazione…. e il Signore, giorno verrà che ci spalancherà le Sue braccia, per una felicità eterna. Chiedo perdono se, con le mie parole ho, involontariamente, offeso qualcuno…ma mi addolora vedere con quanta facilità si aggredisce e si offende, Papa Francesco… quando esprime un Suo parere…Lui è la voce di Dio! Ringraziamo invece il Signore di avercelo dato: la Chiesa aveva davvero bisogno di Lui…e anche tutti noi che amiamo il Signore !!!

  4. Caro Papa
    Il suo messaggio su cani e gatti è deludente, fuorviante e sbagliato. Si può aiutare il vicino, il prossimo, si possono aiutare le persone (come faccio io tutti i giorni) e dare un pò di sostegno anche a cani e gatti, soprattutto quelli abbandonati. Francamente la sue sono considerazioni demagogiche e semplicistiche, più facili sentirle in un bar che dall’alta funzione che ricopre. Ripeto, delusione totale.

  5. Francesco non credo leggerà quanto scrivo, ma non si sa mai.
    Ho lavorato per qualche decennio come psicologo presso l’Opera Diocesana Assistenza dell’Arcidiocesi di Catania e avrei molte cose da raccontare a Francesco a proposito dei preti che vi operavano e alcuni ancora vi operano.
    Quanto alla pietà, io sono stato fatto fuori, con una famiglia a carico e figli e un mutuo da pagare, semplicemente perchè ho detto la mia circa un prete.
    Ma finiamola con questo predicare per gli altri e razzolare nel peggiore dei modi. Quando vuole Francesco può contattarmi mentre affondo con la mia famiglia. angeloscozzarella@gmail.com Angelo Scozzarella

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