Riflessioni di Papa Francesco

Lasciamoci riconciliare con Dio, che è Misericordia

A guidare la riflessione del Papa, dei membri della Curia e dei fedeli presenti durante la , nel Venerdì Santo 2016, è stato padre Cantalamessa, predicatore della Casa Aostolico, il quale ha sottolineato come la Misericordia di Dio per secoli sia stata vista come l’eccezione alla rigidità dei comandamenti: la Misericordia, invece, è il modo normale di agire di Dio, “Dio si fa giustizia, facendo misericordia”!

L’uomo, basandosi sull’inganno del maligno che già nel Paradiso Terrestre gli fa credere a un Dio che è invidioso dell’uomo, si è costruito l’immagine di un di “un Dio arcigno e inquisitore” del quale avere paura. È proprio Gesù, con la sua morte, invece, a rivelarci come il suo vero volto sia la Misericordia.

L’Anno della misericordia è l’occasione d’oro per riportare alla luce la vera immagine del Dio biblico che non solo fa misericordia, ma è misericordia” – ha dunque detto Cantalamessa, riconoscendo, nel corso della sua predicazione come si debba proprio a Lutero l’aver riportato “alla luce questa verità, dopo che per secoli, almeno nella predicazione cristiana, se ne era smarrito il senso, ed è di questo soprattutto che la cristianità è debitrice alla Riforma, di cui il prossimo anno ricorre il quinto centenario”.

Alla luce di questo risuona fote l’invito di San Paolo, contenuto nella seconda Lettera ai Corinzi a lasciarsi “riconciliare con Dio”: nella celebrazione della Passione di Gesù, è proprio questo che commemoriamo, ovvero che “l’amore di Dio ha raggiunto l’uomo nel punto più lontano in cui si era cacciato fuggendo da lui, e cioè nella morte”.

La morte di Cristo doveva apparire a tutti come la prova suprema della misericordia di Dio verso i peccatori. Gesù vuole restare amico dei peccatori fino alla fine, per questo muore come loro e con loro”.

È così che pensando alla attualità, agli “attentati terroristici di questa settimana“, comprendiamo appieno “la forza divina racchiusa in quelle ultime parole di Cristo: ‘Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno’” – ha aggiunto padre Raniero Cantalamessa – “Per quanto lontano possa spingersi l’odio degli uomini, l’amore di Dio è stato, e sarà, sempre più forte

La risposta a questi atti non deve essere la vendetta, ma la misericordia: ricordando l’esortazione di San Paolo “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene”, ha dunque aggiunto che “c’è una sola cosa che può salvare davvero il mondo: la misericordia!”.

Ma la Misericordia non solo più salvare il mondo dall’odio e dalla violenza, ma può salvare anche “la cosa più preziosa e più fragile che c’è, in questo momento, nel mondo, il matrimonio e la famiglia” – ha affermato durante la propria predicazione in occasione del Venerdì Santo 2016 – “Non ci si sposa per misericordia, ma per amore. Ma dopo anni, o mesi, di vita insieme, emergono i limiti reciproci, i problemi di salute, di finanze, dei figli; interviene la routine che spegne ogni gioia”.

Quello che può salvare un matrimonio dallo scivolare in una china senza risalita – ha assicurato il religioso nella propria riflessione – è la misericordia, intesa nel senso pregnante della Bibbia, e cioè non solo come perdono reciproco, ma come un rivestirsi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine e di magnanimità”. “La misericordia fa sì che all’eros si aggiunga l’agape, all’amore di ricerca quello di donazione e di con-passione”, ha concluso Cantalamessa, chiedendosi: “Dio si impietosisce dell’uomo: non dovrebbero marito e moglie impietosirsi l’uno dell’altro? E non dovremmo, noi che viviamo in comunità, impietosirci gli uni degli altri, anziché giudicarci?”.

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6 pensieri su “Lasciamoci riconciliare con Dio, che è Misericordia

  1. I problemi vanno affrontati tempestivamente. Guardare avanti senza risolvere i problemi esistenti è come procedere lungo un percorso senza meta e soluzione. La fede è un’altra cosa e non significa affatto che bisogna ignorare i problemi, perchè la fede compirà il “miracolo”.
    Se non si risolvono, o quanto meno non si cerca di risolverli, lasciandoli accantonati ed ingombranti, il prosieguo diventa sempre più difficoltoso e insolubile.
    Non credo che la “fede”, voglia indirizzare al senso d’irresponsabilità.

  2. Splendida sintesi, questa di padre Cantalamessa. Nella vita niente avviene per caso, anche ciò che a noi, esseri umani più o meno fragili, pare capiti casualmente. Tutto, anche le cose inspiegabili, ha/hanno un senso, ma per noi uomini e donne non è semplice capire, considerati i nostri enormi limiti. La fede in Dio è fondamentale, anche per trovare la forza di resistere al male, spesso insito nei nostri pensieri e pronto ad esplodere, se non ci accompagnasse la Misericordia di Dio. Succede però che spesso Dio non interessa a chi ci crede, figuriamoci a chi strumentalizza il Suo Nome per parlare di “guerre sante”. La cosa più difficile resta sempre l’applicazione, caro padre, e speriamo che le sue parole ci aiutino a migliorare il nostro modo di essere. Buona Pasqua a Tutti

  3. Buona Pasqua,Francesco,Jorge Mario!!
    Buon Mattino della tua vita,con la forza,che e’ gioia e pace,che solo l’amore puo’ dare. Senza guardare,come hai detto,i problemi,ma la strada davanti.
    Gioia a te.
    Isabella

  4. L’amore non è soltanto una parola, né si concreta nelle appariscenze.
    L’amore è interiore e agisce coerentemente in silenzio.
    Le diversità non possono creare barriere all’amore. Di certo, non si può amare la malvagità, ma operare con discrezione per il ravvedimento e pregare e sperare che il Buon Dio ci sorregga, ponendo freno al male sempre più dilagante e sterminatore di vita.
    La vera identità non si confonde con creatività variegate.
    Che Dio “ci liberi dal male”.

  5. Solo amando veramente si puo’ avere con-passione. Noi crediamo di amare, ma’ se l’altro o altra e’ come vogliamo noi, alle diversita’, questo amore sparisce. Credo che questo interrogativo dovremmo porcelo, solo cosi comprendiamo se amiamo veramente, non amiamo? chiediamolo come dono a DIO e impegno che questo avvenga.—Allora Gesu’ sara’ risorto nella nostra vita, io ci credo e mi impegno coerentemente.—Ivana Barbonetti.

  6. Venerdì santo. La commemorazione delle atrocità sofferte da Gesù, riacutizza in me il dolore per le Sue efferate sofferenze. Il male non ha risparmiato neanche Lui.
    Questo male affiancato all’uomo dalla sua genesi, non è mai sazio di architettare malefici e di procurare sofferenze.
    Penso ai bambini defraudati del diritto alla vita, agli anziani abbandonati e bistrattati, ecc, ecc., ecc.……
    Ma cos’è la vita? Una sciocchezzuola in balia di chiunque non ha freno alla propria malvagità, ingordigia, scapestrataggine di potere…….
    Dio voglia porre freno.

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