Riflessioni di Papa Francesco

Le tentazioni non ci devono né spaventare né sconcertare

A conclusione del Sinodo straordinario sulla Famiglia, Papa Francesco, nel corso del suo discorso conclusivo, ha riassunto la sua esperienza del Sinodo: un vero e proprio “percorso solidale“, un “cammino insieme“, che come qualsiasi cammino ha avuto “momenti di corsa veloce, quasi a voler vincere il tempo e raggiungere al più presto la mèta – ha detto – e altri momenti di affaticamento, quasi a voler dire basta; altri momenti di entusiasmo e di ardore“.

La sommatoria di questi momenti ha costruito quel dialogo sincero che il Pontefice aveva auspicato fin dall’inizio e che alcuni “commentatori, o gente che parla” ha aggiunto, hanno dipinto come “una Chiesa in litigio dove una parte è contro l’altra, dubitando perfino dello Spirito Santo, il vero promotore e garante dell’unità e dell’armonia nella Chiesa“.

Tendiamo infatti a dimenticarci che è “lo Spirito Santo che lungo la storia ha sempre condotto la barca, attraverso i suoi Ministri, anche quando il mare era contrario e mosso e i ministri infedeli e peccatori“: del resto quella di credersi i proprietari della vigna e non i servi di essa è una delle tentazioni cui gli apostoli, che oggi sono i Vescovi, sono soggetti.

Ma dire che i Vescovi sono sottoposti alle tentazioni non è dire una eresia: “le tentazioni non ci devono né spaventare né sconcertare e nemmeno scoraggiare, – ha spiegato il Vescovo di Roma – perché… se Gesù è stato tentato i suoi discepoli non devono attendersi un trattamento migliore“.

La Chiesa ora ha un anno per riflettere sulle conclusioni alle quali sono giunti i Padri Sinodali, un anno nel corso del quale dovrà resistere alle nuove tentazioni cui verrà sottoposta che Bergoglio ha riassunto nella “tentazione dell’ irrigidimento ostile, cioè il voler chiudersi dentro lo scritto (la lettera) e non lasciarsi sorprendere da Dio“; nella “tentazione del buonismo distruttivo, che a nome di una misericordia ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle e medicarle“; nella “tentazione di scendere dalla croce, per accontentare la gente, e non rimanerci, per compiere la volontà del Padre“.

Il Sinodo non è infatti il termine della discussione, quanto un momento di condivisione dei problemi al termine dei quali viene effettuato un “riassunto fedele e chiaro di tutto quello che è stato detto e discusso” per poi presentarlo “alle Conferenze episcopali” le quali avranno “ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete alle innumerevoli sfide e alle tante difficoltà che le famiglie devono affrontare; a dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie“.

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14 pensieri su “Le tentazioni non ci devono né spaventare né sconcertare

  1. dice bene Papa Francesco bisogna pregare lo Spirito Santo perché illumini io penso che c’è un vero disordine interiore in tutti noi dovuto a scelte sbagliate di vita – la scelta di un lavoro o del compagno – anche l’omosessualità è un disordine della Creazione e penso che il pastore ha il compito di stimolare la persona a far ordine nella sua vita senza però chiudergli la porta della speranza alla misericordia – in fondo abbiamo tutti bisogno di un po’ d’amore su questa terra – serve per far si che il nostro cuore non diventi di pietra – anche i vescovi devono amare il popolo – alla fine conterà la carità e l’amore del prossimo –

    1. Grazie a te Patrizia, per la comprensione, vorrà dire che siamo sullo stesso cammino. Ieri ho incontrato il sacerdote nuovo del mio paese, per il dialogo che abbiamo avuto,sento che mi potrà aiutare nel interpretare i segni del Signore che mi sta indicando. Fino adesso ho sempre avuto conferme attraverso alle parole di papa Francesco, che non è poco.
      Al di là di questo penso che più siamo nella condivisione, che anche questo sacerdote sottolineava, che quello che riceviamo va condiviso, più la forza è per noi stessi oltre ai altri. Bene confidiamo in Gesù! Buona Santa Notte! Sara

  2. Le tentazioni ci mettono ogni giorno alla prova. Le sue parole però ci danno sempre la speranza di essere perdonati ed aiutati a combattere contro il diavolo come ci hinsegna Gesù. Grazie grazie grazie Santo Padre

  3. Lei,Santo Padre, è l’esempio dell’azione dello Spirito Santo. E, le nostre preghiere che giungono a valanga nel Cielo, non restano inascoltate. Lei, ne fa’ richiesta e noi con piacere l’accontentiamo. Perché? Perché Maria, dopo averle purificate, le presenta alla SS.ma Trinità che, immediatamente le trasforma in Energia Operante in Lei. Su di Lei, la “puzza del Pastore” si trasforma in coloratissimi odori. La affiderò sempre alla Madonnina delle Lacrime di Siracusa. Gesù, a quelle Sante Lagrime, nulla rifiuta. E noi, Suo Gregge, siamo al sicuro, perché il nostro Pastore è vero successore di Pietro. Grazie.

  4. ciao papa Francesco sono una vecchiarella che vi vuole un mondo di bene ti adoro sei unico, prego sempre anche x te che Dio ti protegga
    che abbiamo bisogno di un faro luminoso che ci guida dalle cattiverie
    del mondo ti abbraccio con tanta umiltà marisa

  5. Grazie Santo Padre, la chiesa unita nella preghiera e allo Spirito Santo vincerà le tentazioni per trovare la soluzione alle problematiche di questo tempo. Noi fedeli insieme pregheremo il Buon Dio affinché ci aiuti a superare le tentazioni e con Dio sappiamo di essere già vincitori nell’amore e nella fede. Buona Giornata.

  6. Grazie caro Papa Francesco x la tua grande capacità e coraggio di parlare con chiarezza argomenti scabrosi x la chiesa sono d,accordo ce n,era bisogno un,abbraccio buona giornata a te e a voi collaboratori grazie

  7. Sicuramente tutto il lavoro fatto non è immediatamente compreso a tutti. ci vuole tempo e meditazione. La fretta non aiuta a comprendere , ma se in quest’anno ci impegnamo a metterci nei panni di quelle persone che sono state l’oggetto di questo percorso solidale affinchè possano far parte della grande famiglia della Chiesa, sicuramente avremo tutti le idee più chiare e le nostre braccia si apriranno sinceramente e non solo per “cortese apparenza” a queste persone che già hanno sofferto e faticato per farsi accettare dalla società . Grazie Papa Francesco per il tuo impegno instancabile, non abbandonarci mai!

  8. Ci vuole tanta preghiera e contemplazione , per non cadere in tentazione e non spaventarsi nei momenti di silenzi, perchè è proprio in quel momento che il Signore che lavora in noi e ci sta preparando un qualcosa di nuovo, per cui il silenzio dovrebbe essere un momento di attesa , il aspettare a un nuovo ordine, a un nuovo passaggio e non un momento di abbandono di come ci vuole fare credere il nemico. Cioè essere aperti alle novità che il Signore non tarderà a proporci.
    Proprio oggi notavo questa cosa che ogni volta si fa silenzio e sono sincera non lo si accetta e allora si prega per sentire la Sua voce nel cuore ecco che ha un certo punto mi capita una qualcosa di nuovo e per un attimo ci si dimentica del silenzio che avevo avuto poco prima.
    E grazie a questo articolo mi faceva notare questo particolare.
    In fondo se guardiamo la storia è l’attesa che ci porta all’impazienza e così cadiamo male. Invece l’attesa dovrebbe essere un attendere qualcosa di nuovo e rendersi disponibili alle novità.
    Che Gesù ci accompagni ! Rendiamo grazie lode a DIO delle sue Meraviglie! buonanotte

    1. Caro papa Francesco, grazie!
      Come cambierebbe in fretta questo nostro povero mondo se non soltanto il Sinodo ma ogni famiglia, ogni comunità parrocchiale, ogni società civile si rendesse veramente disponibile a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo in un vero e proprio “percorso solidale“, in un vero “cammino insieme“, che come ogni cammino ha i suoi “momenti di corsa veloce”, “di affaticamento”, “di entusiasmo e ardore“!
      E allora tutti insieme con insistenza e umiltà diciamo allo Spirito Santo:
      Veni, Creator Spiritus, mentes Tuorum visita, imple superna Gratia quae Tu creasti pectora….!

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