Riflessioni di Papa Francesco

Trovare un ammalato è andare a trovare la propria malattia

È nel Crocifisso che troviamo l’unica risposta possibile alla malattia e alla sofferenza dell’uomo: non esiste una risposta che spieghi il perché della malattia o della sofferenza – ha spiegato Papa Francesco – e di fronte a questo mistero possiamo solamente guardare Gesù sulla Croce.

Andare a trovare un ammalato” ha detto Papa Francesco “è andare a trovare la propria malattia“: nei malati vediamo la parte di noi stessi che è ammalata e per questo è sempre così difficile e al contempo così importante visitare gli ammalati.

Non è facile avvicinarsi a un ammalato“, anche perché chi è malato tende a nascondersi: le persone ammalate, ha spiegato il Pontefice, provano un certo pudore della vita. Essi si nascondono allo stesso modo come l’amore, il vero Amore, sempre si nasconde per pudore.

È per questo che “per trovare un ammalato bisogna andare da lui, perché il pudore della vita lo nasconde“. Tuttavia è importante rompere questo velo di pudore poiché in ogni ammalato troviamo una parte di noi stessi: “andare a trovare un ammalato è andare a trovare la propria malattia, quella che noi abbiamo dentro – ha aggiunto il Vescovo di Roma – È avere il coraggio di dire a se stesso: anche io ho qualche malattia nel cuore, nello spirito, nell’anima, anche io sono un ammalato spirituale“.

È così che veniamo introdotti nel mistero della malattia: “Dio ci ha creati per cambiare il mondo – ha detto Bergoglio – per dominare la Creazione” ma la mattia, particolarmente quelle lunghe malattie che durano tutta la vita, ci mettono difronte alla nostra povertà umana e alla nostra pochezza.

Sembra quasi un “fallimento” del progetto che Dio ha affida all’uomo e così “si può avvicinare una malattia soltanto in spirito di fede“. Possiamo giungere a comprendere la malattia e la sofferenza “soltanto se guardiamo a Colui che ha portato su di sé tutte le nostre malattie, se ci abituiamo a guardare il Cristo Crocifisso“.

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7 pensieri su “Trovare un ammalato è andare a trovare la propria malattia

  1. andare ha trovare il malato e come essere salvati,dal nostro egoismo di stare da soli senza pensare che loro con la malattia ,ci aiutano ha capire cosa nel nostro cuore indurito da l’egoismo interiore ci porta ha l’isolamento.

  2. Io ho diverse patologie alla testa è il vivere quotidiano, diventa molto difficile,il male maggiore purtroppo e il non visibile per gli altri,nessuno ti crede,oppure fa finta di non credere che stai male quasi quotidianamente,sopratutto quando la tua medicina principale è l’amore che hai per Nostro Padre,( io seguo la terapia datami dal mio neurologo )e il vivere in un ufficio che la maggior parte non crede a niente,in più vieni messo continuamente alla prova del tuo credere,diviene molto difficile,il resistere alle provocazioni per me che sono una semplice creatura del Santo Creato di Nostro Padre,ogni giorno e sempre più difficile.
    In passato sulla mia pagina di Facebook mettevo spesso si di andare a trovare gli infermi,ma possibilmente senza bambini,in più di non far divenire l’incontro con il proprio conoscente,amico oppure parente, una festa fregandosene, degli altri pazienti che sono nella stanza,perché ci sono ammalati sofferenti, ma ci sono anche persone che i loro parenti più stretti per un motivo od un’altro vanno a trovarli di raro,e vedere gli altri ( sopratutto se sono numerosi )festeggiare colui/colei che è al letto.Il mio chiedere era di avere un buon senso verso i luoghi dove si invadeva la tranquillità.

  3. Anche oggi le parole del Santo Padre mi consolano. Io ne ho superate tante fortunatamente sempre prese in tempo,ho assistito mia madre inferma ho cercato di dare conforto a chi ne aveva bisogno.Ora vorrei guarire dalla mia malattia,quella che ho nel cuore,nella mia anima,per guarire nello spirito occorre un Medico che sappia darmi la capacità di rafforzare la mia fede,io continuerò a prendere la medicina della preghiera con la speranza di riuscire perchè Il MEDICO CHE MI CURA E INFALLIBILE.

    1. una risposta x Enza un padre gesuita nelle sue catechesi parlava della CRISTO terapia poi col tempo ho scoperto che c’era un bel libricino scritto da un padre gesuita americano il libro si chiama appunto CRISTOTERAPIA l’autore si chiama BERNARD J. TYRRELL ed.paoline a quanti leggeranno questo libro faccio i miei piu cari auguri nel SIGNORE GESù nostro salvatore

  4. Grazie Papa Francesco io come Malato di Epilessia le dico mi affido a Dio soprattutto quando ci sono che giocano con il mio problema, le sue parole mi rasserenano sempre perchè mi fanno capire e mi aiutano sempre più di crescere con la fede grazie sempre senza il suo aiuto non so dove sarei andato.

  5. Quando mio figlio è stato colpito da una malattia irreversibile…ovviamente io la ho accettata, come prova d’amore per il mio Signore…ma avevo bisogno di “capire”, come approcciarmi a questa sofferenza, senza che la mia fede ne potesse subire uno scossone…Ho quindi deciso di fare un corso di preparazione, per diventare volontaria al servizio di tutti gli ammalati…e ho cominciato questa nuova esperienza d’amore….Ero felice…e anche mio marito lo era, perchè anche lui ha optato per questo “servizio”. Sapevamo che il nostro adorato unico figlio, stava per morire, per un terribile tumore…e volevamo attingere con tutte le nostre forze, alle acque della misericordia del Signore…e sapevamo di poterLo trovare, soprattutto là, dove i fratelli soffrono, come noi o più di noi. E lì Lo abbiamo trovato e, con la Sua infinita dolcezza…attraverso le piaghe di tanti ammalati…ci ha aiutati a portare la nostra croce sulle spalle…Credevamo di poter dare qualcosa di noi, a queste creature…ma tanto, tanto…anzi tantissimo….loro hanno dato a noi. Solo una cosa, Papa caro, ci ha molto amareggiati…ci hanno proibito di parlare, con chiunque, facendo il giro dei malati, nè di Gesù, nè di Maria…e questo ci ha tarpato le ali…perchè la fede è per noi l’unica vera forza che abbiamo, soprattutto dopo la morte di Luca. E sa perchè siamo stati diffidati dal nominare il nostro Signore ? Perchè hanno detto che avremmo altrimenti fatto un torto a chi non era della nostra religione o a chi non aveva alcuna fede…Siamo rimasti molto male…e allora abbiamo scelto di soccorrere gli altri, andando al loro domicilio, quando sappiamo che hanno bisogno…ma almeno non dobbiamo nascondere la nostra fede! Buona settimana santa, Papa Francesco….saremo uniti con la preghiera. le vogliamo tanto bene…

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