Angelus Domini, Riflessioni di Papa Francesco

Chiediamo allo Spirito Santo di rimanere sempre vigili per accogliere Dio

È la seconda domenica di Quaresima, e all’Angelus viene narrato l’episodio della Trasfigurazione del Figlio di Dio avvenuta sul monte, quando “la sua veste diventa candida e sfolgorante, e nella luce della sua gloria appaiono Mosè ed Elia, che parlano con Lui della Pasqua che lo attende a Gerusalemme, cioè della passione, morte e risurrezione. ”

La cosa strana è che in un momento tanto importante gli unici testimoni, gli apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo, erano assopiti. Esattamente come era avvenuto “nel Getsemani, durante la preghiera angosciata di Gesù, che aveva chiesto loro di vegliare.” Forse le preghiere erano state molto lunghe e quindi il sonno aveva preso il sopravvento.

E dunque, osserva il Pontefice, “questo sonno fuori luogo non somiglia forse a tanti nostri sonni che ci vengono durante momenti che sappiamo essere importanti? Magari alla sera, quando vorremmo pregare, stare un po’ con Gesù dopo una giornata trascorsa tra mille corse e impegni.” Non solo, a volte non siamo attenti e partecipi nemmeno in famiglia, quando dovremmo.

Il tempo della Quaresima potrebbe servire affinché Dio ci risvegli dal nostro “letargo interiore, da questa sonnolenza che non lascia esprimere lo Spirito.  Non dipende solo da noi, è una grazia che va richiesta in preghiera. Se gli apostoli furono svegliati dalla luce durante la Trasfigurazione forse anche noi abbiamo bisogno della luce di Dio che ci fa vedere le cose in modo diverso; ci attira, ci risveglia, riaccende il desiderio e la forza di pregare, di guardarci dentro, e di dedicare tempo agli altri. Possiamo superare la stanchezza del corpo con la forza dello Spirito di Dio.

Chiediamo allo Spirito Santo di tenerci svegli, di non cedere al torpore e di essere sempre vigili per accogliere Dio, di poter pregare senza addormentarci. A fine giornata, leggiamo il Vangelo “perché la Scrittura illumina i nostri passi e fa ardere il cuore.

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1 pensato per “Chiediamo allo Spirito Santo di rimanere sempre vigili per accogliere Dio

  1. Santità Rev.ma, non è forse questo torpore che non fa agire il Patriarca di tutte le Russie che si fa chiamare Santità ed è indifferente di fronte ad una guerra fratricida quasi consenziente di ciò che sta accadendo vicino casa sua e non sono in letargo tutte le nazioni, compresa l’Italia, che hanno detto si al nucleare sapendo ciò che è accaduto in Giappone a causa delle bombe atomiche nell’ultima guerra? La pace è una chimera che si può raggiungere soltanto con l’aiuto di Colui che ha creato il mondo e il genere umano. La Sua Omelia all’Angelus dovrebbe far riflettere e farci svegliare prima che sia troppo tardi, quanto durerà la pazienza di Dio? Con stima e amicizia La saluto ringraziando il Signore per la Sua presenza e aiuto attraverso le Sue spiegazioni dei testi sacri. Giovanni Gavini

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