Riflessioni di Papa Francesco

Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento

Pace” è la parola chiave di questo : tutti gli incontri civili finora hanno visto come tema centrale toccato dal Pontefice quello della pace, non solo nel mondo ma nel medio oriente, tra palestinesi e israeliani.

Al suo arrivo nel Regno Hascemita di Giordania, nel e la famiglia reale, Bergoglio ha elogiato la “generosa accoglienza a una grande quantità di rifugiati palestinesi, iracheni e provenienti da altre aree di crisi, in particolare dalla vicina Siria” che presta la Giordania terra che continua incoraggiando “diverse importanti iniziative a favore del dialogo interreligioso per la promozione della comprensione tra Ebrei, Cristiani e Musulmani” grazie al “ruolo di guida svolto da Sua Maestà il Re nel promuovere una più adeguata comprensione delle virtù proclamate dall’Islam e la serena convivenza tra i fedeli delle diverse religioni”.

Tutti vogliamo la pace! Ma guardando questo dramma della guerra, guardando queste ferite, guardando tanta gente che ha lasciato la sua patria, che è stata costretta ad andarsene via, io mi domando: chi vende le armi a questa gente per fare la guerra?” ha successivamente chiesto Papa Francesco , a Betania, nelle rive del Giordano, laddove Gesù è stato battezzato: “Ecco la radice del male! L’odio e la cupidigia del denaro nelle fabbriche e nelle vendite delle armi. Questo ci deve far pensare a chi è dietro, che dà a tutti coloro che sono in conflitto le armi per continuare il conflitto! Pensiamo, e dal nostro cuore diciamo anche una parola per questa povera gente criminale, perché si converta“.

Per addivenire alla unica soluzione possibile, che è la Pace, è necessario che “cessino le violenze e venga rispettato il diritto umanitario, garantendo la necessaria assistenza alla popolazione sofferente” per questo Bergoglio ha detto alla Comunità internazionale e alle parti in causa: “Si abbandoni da parte di tutti la pretesa di lasciare alle armi la soluzione dei problemi e si ritorni alla via del negoziato. La soluzione, infatti, può venire unicamente dal dialogo e dalla moderazione, dalla compassione per chi soffre, dalla ricerca di una soluzione politica e dal senso di responsabilità verso i fratelli“.

Tutti desideriamo la pace; tante persone la costruiscono ogni giorno con piccoli gesti; molti soffrono e sopportano pazientemente la fatica di tanti tentativi per costruirla. – ha commentato il Santo Padre nel corso del – E tutti – specialmente coloro che sono posti al servizio dei propri popoli –  abbiamo il dovere di farci strumenti e costruttori di pace, prima di tutto nella preghiera.” per questo anche Papa Francesco ha promosso un proprio gesto concreto per creare la pace, rivolgendosi direttamente ai presidenti dello Stato Palestinese e di quello di Israele “offro la mia casa in Vaticano per ospitare un incontro di preghiera“, un incontro volto a invocare Dio affinché benedica questi due popoli con il dono della Pace.

Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento. – ha quindi concluso il Santo Padre – Tutti gli uomini e le donne di questa Terra e del mondo intero ci chiedono di portare davanti a Dio la loro ardente aspirazione alla pace“.

Todos queremos la paz. Pero, viendo este drama de la guerra, viendo estas heridas, viendo tanta gente que ha dejado su patria, que se ha visto obligada a marcharse, me pregunto: ¿quién vende armas a esta gente para hacer la guerra? He aquí la raíz del mal. El odio y la codicia del dinero en la fabricación y en la venta de las armas. Esto nos debe hacer pensar en quién está detrás, el que da a todos aquellos que se encuentran en conflicto las armas para continuar el conflicto. Pensemos, y desde nuestro corazón digamos también una palabra para esta pobre gente criminal, para que se convierta.

Todos deseamos la paz; muchas personas la construyen cada día con pequeños gestos; muchos sufren y soportan pacientemente la fatiga de intentar edificarla. Y todos tenemos el deber, especialmente los que están al servicio de sus pueblos, de ser instrumentos y constructores de la paz, sobre todo con la oración.

Construir la paz es difícil, pero vivir sin ella es un tormento. Los hombres y mujeres de esta tierra y del todo el mundo nos piden presentar a Dios sus anhelos de paz.

Señor Presidente Mahmoud Abbas, en este lugar donde nació el Príncipe de la paz, deseo invitarle a usted y al Señor Presidente Shimon Peres, a que elevemos juntos una intensa oración pidiendo a Dios el don de la paz. Ofrezco la posibilidad de acoger este encuentro de oración en mi casa, en el Vaticano.

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12 pensieri su “Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento

  1. Senza la buona volonta’ non si puo’ diventare migliori ………la ”pace ” impegna tutti noi tanto quanto il lavoro quotidiano ………la ”pace ” richiede quella volonta’ che si applica per realizzare un progetto …….un viaggio di piacere……….

  2. Senza pace interna e senza il perdono nn si vive bene,quindi prima di ogni altra cosa serve la pace dentro di noi e poi il perdono verso i nostri simili….

  3. Merci très saint père pour tout ce que vous faites pour notre monde, des messages de paix comme les vôtres nous en avons besoin. Il n’y a pas un jour sans guerre, tueries dans le monde ou en Europe, des discours de haine aussi …et l’actualité le montre aussi dans mon pays.

  4. Cuando hay amor desde lo más profundo, que es el alma, uno entrega todo lo mejor de uno, tiene una gran paz y felicidad, para ellos debemos buscar ese amor inmenso a través de Dios Padre y sus resultados será la unión entre nosotros, entre los pueblos, entre nuestros semejantes.

  5. Viver a Paz e se Doar ao Amor que Deus se Fez por nos,respeito caridade
    entrega,basta dizer [Sim] ao bem maior e [Não] ao que mata destrói,mutila,
    e não permite liberdade e igualdade aos nossos irmãos de [cores raças]
    de todas as nações. Paz Sua Benção [Papa Francisco] Obrigada

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