Riflessioni di Papa Francesco

Il perdono è la porta che conduce alla riconciliazione

Gesù ci insegna che “il perdono è la porta che conduce alla riconciliazione“: queste parole di Papa Francesco assumono un valore non solo religioso ma anche politico in una penisola, come quella coreana, da sessant’anni divisa tra nord e sud.

È stato proprio nell’ultimo giorno del viaggio apostolico in Repubblica di Corea che il Pontefice ha voluto lasciare un forte invito alla pace e all’unione rivolto ai cristiani coreani nella Messa per la pace e la riconciliazione celebrata nella Cattedrale di Myeong-dong di Seoul.

La preghiera è la via principale per chiedere a Dio il dono della pace: “Gesù ci dice quanto potente sia la nostra preghiera quando due o tre sono uniti nel suo nome per chiedere qualcosa – ha detto il Vescovo di Roma facendo riferimento al Vangelo di Matteo – Quanto più quando un intero popolo innalza la sua accorata supplica al cielo!

Dio ha promesso al Popolo di Israele “di restaurare nell’unità e nella prosperità un popolo disperso dalla sciagura e dalla divisione” e questa promessa è tuttora valida e a noi cristiani “indica un futuro che fin d’ora Dio sta preparando per noi“.

Tuttavia “questa promessa è inseparabilmente legata ad un comando – ha chiarito Bergoglio – il comando di ritornare a Dio e di obbedire con tutto il cuore alla sua legge“: solamente la conversione dei cuori può portare alla pace e all’unità.

Questo cammino di conversione culmina con una porta, attraverso la quale bisogna passare per giungere all’unità: è la porta del perdono! “Nel Vangelo di oggi Pietro chiede al Signore: «Se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». – ha ricordato Papa Francesco – Il Signore risponde: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette»“!

Gesù perdona i nostri peccati «come noi li rimettiamo ai nostri debitori»: è questo un “qualcosa di totalmente radicale” tanto che se lo vediamo solamente da “una prospettiva umana, sembra essere impossibile, impercorribile e perfino talvolta ripugnante” ma invece “Gesù lo rende possibile e fruttuoso attraverso l’infinita potenza della sua croce“.

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10 pensieri su “Il perdono è la porta che conduce alla riconciliazione

  1. Signore adorato, il mio cuore Ti appartiene e per sempre Ti apparterrà…Ti supplico di proteggere il Santo Padre…sono momenti terribili, per Lui e per il mondo intero. Vorrei supplicarti anche per la popolazione cinese e per le sofferenze e le umiliazioni che sta subendo….Fa di me quello che desideri, ma aiutami a confortare con il dono della Fede tutti i fratelli che sono nel dolore e nella tristezza. Aiutami ad essere solo come Tu mi vuoi. Amen.

  2. Questa mattina aggiungo ancora altre riflessioni sul valore religioso del perdono. Se viene scelta la strada della conversione cristiana, la comunione con il corpo di Cristo e con la potenza della sua croce avvicina di più l’uomo al Signore e di conseguenza permette anche che la porta, di cui parla il Santo Padre, possa maggiormente aprirsi ad un percorso di pace interiore. Come sempre Sua Santità da saggi consigli. E’ UN GRANDE! Chiedo al Santo Padre di ricordarsi di me nelle sue preghiere. Grazie di tutto Sua Santità.

  3. Ritorno sul valore religioso del perdono commentato giorni fa, aggiungendo nuove considerazioni. E’ vero che Gesù è Gesù e l’uomo è l’uomo e non ha le capacità del Signore ma, se si vuole seguire il Vangelo, mettendo il Signore al centro della propria vita, bisogna cercare di dimenticare il male ricevuto. Basta riflettere su una cosa importante: NON SI PUO’ PRENDERE IL CORPO DI CRISTO, RAPPRESENTATO DALL’OSTIA CONSACRATA, DURANTE LA SANTA MESSA, ED IN CONTEMPORANEA NON SEGUIRE GLI INSEGNAMENTI DI GESU’. NON E’ MORALMENTE ACCETTABILE! L’uomo è quindi eticamente obbligato a fare una scelta sulla via che vuole percorrere. Per una conversione cristiana dovrebbe attraversare la porta di cui parla il Santo Padre.

  4. Grazie Santo Padre la guerra si dovrebbe sempre evitare ma purtroppo ci sono persone che nn riescono a portare la pace,la preghiera aiuta e lei padre sta facendo il possibile affinché le sue parole arrivino al loro cuore,grazie ancora papa Francesco,lei e un grande.un abbraccio

  5. MI QUERIDO PAPA ,,COMO SIEMPRE UD CON SUS PALABRAS NOS TRASMITE BUENOS MENSAJES ,,,MIL GRACIASSSSSSSSS ,,,,,BESOSSSSSSSSSSS ,QUE DIOS LO SIGA BENDICIENDO ,,,,Y NOSOTROS A CONTINUAR REZANDO MUCHOOOOOOO POR UD ,,,,

  6. Sua Santità dice sempre cose giuste, ma a volte quella porta è stretta per poterla attraversare (mi riferisco al valore religioso del perdono). Si può non odiare per il male ricevuto, ma non lo si può dimenticare, soprattutto quando non si ha nessuna colpa per meritare il male, la cattiveria,… Lo so che Gesù è stato messo in croce senza colpa, ma Gesù è Gesù, l’uomo è l’uomo e non ha le capacità del Signore. Forse l’uomo potrebbe dimenticare il male, ricevendo in contrapposizione il bene che potrebbe colmare il dolore del male ricevuto. Il perdono non è un valore semplice da attuare, anche se è un comando del Signore. Sono d’accordo nel dire che la preghiera può aiutare, ma è un “?” nel valutare sin dove. Bisognerebbe pregare tantissimo. Non è inoltre da dimenticare che il male genera la sfiducia, l’indifferenza e nei casi peggiori l’odio, che non sono facili da sradicare. Comunque, a parte le mie considerazioni, il Santo Padre è un GRANDE! Grazie di tutto Sua Santità!

  7. Caro Papa Francesco, le tue parole sono vere e giuste e stai facendo l’impossibile per questa guerra, sei Grande. Dio perdona sempre ma certi uomini no, hanno il cuore e la mente come impazziti, pregare puo`aiutare, anche io prego sempre ma chissa`…..Papa Francesco grazie per essere come sei, un grande abbraccio! Come vorrei incontrarti ma….

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